Diga sul Nilo Azzurro, Trump riaccende il conflitto tra Egitto e Etiopia
Il Cairo, che cerca di difendere gli interessi dei suoi 100 milioni di cittadini, che per oltre il 90% dipendono dalle forniture di acqua dolce del Nilo Azzurro, non ha commentato le parole del presidente Usa
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, venerdì scorso, durante una conversazione telefonica con il primo ministro sudanese Abdalla Hamdok, ha rivelato che il Cairo "farà esplodere" la grande diga rinascimentale che l'Etiopia sta costruendo sul fiume Nilo Azzurro, che potrebbe lasciare il Sudan e l'Egitto senza acqua.
"Finiranno per far saltare in aria la diga", ha avvertito Trump. "E l'ho detto - e lo dico forte e chiaro - faranno saltare in aria quella diga. E devono fare qualcosa", ha avvertito , chiedendo una soluzione alle trattative in stallo sul riempimento e sulla gestione della diga etiope, che ha definito una minaccia esistenziale.
All'inizio di quest'anno, Trump ha ordinato al Dipartimento di Stato americano di sospendere milioni di dollari in aiuti all'Etiopia per le controversie sulla Grande diga del Rinascimento. Addis Abeba ha poi accusato gli Stati Uniti di non essere imparziali e ha abbandonato i colloqui con Egitto e Sudan. A luglio è stata annunciata la ripresa dei negoziati trilaterali.
Risposta dall'Etiopia
Il giorno dopo le dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti, l'ufficio del primo ministro etiope Abiy Ahmed ha rilasciato una dichiarazione che, senza nominare direttamente Trump o gli Stati Uniti, ha denunciato "minacce belligeranti" intorno alla diga.
"Le dichiarazioni occasionali di minacce bellicose che l'Etiopia soccomberà a condizioni ingiuste abbondano ancora", si legge nel documento. "Queste minacce e insulti alla sovranità etiope sono violazioni sbagliate, improduttive e palesi del diritto internazionale " , ha detto ed ha ricordato che "l'Etiopia non cederà ad aggressioni di alcun tipo, né riconoscerà un diritto basato sui trattati coloniali".
Inoltre, l'ufficio di Abiy ha indicato che ci sono stati progressi significativi nella risoluzione della controversia sulla diga da quando l'Unione africana ha assunto i negoziati, l'ultimo dei quali è stato interrotto ad agosto.
Da parte sua, il ministro degli Esteri etiope Gedu Andargachew ha convocato l'ambasciatore americano nel Paese, Michael Raynor, per chiarire i commenti di Trump.
Reazione dell'Egitto
Il Cairo non ha ufficialmente commentato le osservazioni di Trump, ma la questione è stata ampiamente trattata dai media egiziani filo-governativi.
Il governo egiziano ha più volte affermato di voler risolvere la controversia attraverso i canali diplomatici, ma ha anche avvertito che utilizzerà "tutti i mezzi disponibili" per salvaguardare gli interessi della nazione, di 100 milioni di persone, da cui dipende più del 90% di rifornimenti di acqua dolce dal Nilo Azzurro.
L'enorme lavoro, di vitale importanza per l'Etiopia, rischia di lasciare sia l'Egitto che il Sudan, situati a valle, senza acqua a sufficienza.