"Due, tre, molti 7 ottobre"

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"Due, tre, molti 7 ottobre"

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di Michelangelo Severgnini 

 

Come ho scritto nei mesi scorsi, ogni discussione prodotta in occidente sui fatti del “7 ottobre” è ormai viziata da un errore prospettico.

“Se Hamas non avesse fatto quello che ha fatto, ora 30mila Palestinesi sarebbero ancora vivi”.

“Solo un partito infiltrato da Israele può aver compiuto un’azione tanto inutile e dannosa”.

“Solo un partito gestito da ricconi che se la spassano in Qatar poteva prendere una decisione che sarebbe costata la vita a 30mila persone”.

E quante altre ne abbiamo sentite in questi mesi.

Tuttavia, i Palestinesi dalla striscia di Gaza, nonostante la mattanza in corso, continuavano a sostenere tutto il contrario, durante le conversazioni che ho tenuto con loro nei mesi scorsi, attraverso internet, pubblicate all’interno degli articoli qui di seguito.

 

Cosa dicono gli abitanti intrappolati a Gaza? I loro messaggi

“Isti’mariyah": il diritto alla resistenza e quell’idea da cui non recederemo mai

https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-istimariyah_il_diritto_alla_resistenza_e_quelle_idee_da_cui_non_recederemo_mai/41939_51241/

 

Le ragioni storiche del rastrellamento in corso a Gazah

ttps://www.lantidiplomatico.it/dettnews-le_ragioni_storiche_del_rastrellamento_in_corso_a_gaza/41939_51370/

 

“Criticare Hamas, combattere Israele: l’invasione non passerà”: una voce palestinese da Gaza

https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-criticare_hamas_combattere_israele_linvasione_non_passer_una_voce_palestinese_da_gaza/8_51396/

 

La teoria degli opposti estremismi e la neutralità fraintesa

https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-la_teoria_degli_opposti_terrorismi_e_la_neutralit_fraintesa/41939_51624/

 

I Palestinesi da Gaza continuavano a ribadire un concetto che noi forse abbiamo scordato, ma che Shadi, il protagonista del film “Isti’mariyah”, a sua volta aveva nel 2005 ribadito in maniera chiara: “la nostra è una lotta anti-coloniale” (“Isti’mariyah - controvento tra Napoli e Baghdad” - 2006, ’80 - sarà proiettato a Roma martedì 13 alle 18.30 presso il Comitato Popolare di via Passino 20, alla Garbatella.)

Tutte le persone con cui sono stato in contatto da Gaza nei mesi scorsi, ad un certo punto, hanno smesso di scrivere. Verosimilmente, purtroppo, la crudele sorte li ha colpiti.

Rileggendo le loro parole mi è tornato alla mente un famoso discorso di Ernesto Guevara, tenuto nel gennaio 1966 alla Conferenza Tricontinentale a Cuba, poi ricordato come il discorso del “2, 3, molti Vietnam”.

Me lo ha ricordato, a dire il vero, anche un comunicato del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, partito rivoluzionario palestinese di matrice marxista, pubblicato il 9 dicembre scorso.

Vorrei confrontare queste 3 fonti, accostarle in maniera quasi sinottica, per provare a comprendere ciò che noi Italiani, cittadini occidentali, ormai non comprendiamo nemmeno più.

 

IL FIORE DI HEMA, MORTO PER LA LIBERTA’

 

<<21/10/23, 13:02 

 

Michelangelo: Come stai? Ho sentito che alcuni aiuti sono arrivati a Gaza da Rafah. È vero? Ma ho anche sentito che Israele si sta preparando a invadere la Striscia. Cosa ne pensi?

 

Hema: Non ho visto nulla di quegli aiuti. Israele ci sta bombardando violentemente. 

 

Michelangelo: Vi aspettate che l’esercito israeliano entri nella Striscia?

 

Hema: Poco fa, l'esercito israeliano mi ha chiamato chiedendomi di lasciare la casa nel sud della Striscia di Gaza. Io non me ne andrò.

 

22/10/23, 11:17 - 

 

Hema: Israele non ha pietà di nessuno, né giovane né vecchio. Non ha pietà dei civili. È sicuro lasciare la mia casa e vivere in una tenda? 

 

Michelangelo: Vero

 

Hema: Il mondo deve boicottare Israele e l’America. Per fermarla. Israele ci bombarda con armi di distruzione di massa. Ieri è stata la notte più violenta dall'inizio dell'aggressione a Gaza.

 

26/10/23, 17:56 - 

 

Michelangelo: Ciao caro, come stai? Come vanno le cose negli ultimi giorni. Va un po' meglio?

 

Hema: Non sto bene. Più di 14 ore per avere il pane, ma niente pane. Ci sono volute più di 14 ore di fila per il pane, ma non ho ricevuto niente. Non ho ricevuto acqua pura per tre giorni. Sono molto stanco. Siamo esseri umani. Internet è difficile da ottenere. Non ho riposato per 6 giorni. Siamo esseri umani, non animali.

 

26/10/23, 18:10 - 

 

Hema: Non ce la faccio più. Niente acqua. Non c'è acqua potabile. Stiamo bevendo acqua da pozzi non trattati.

 

Michelangelo: Israele alla fine non si è mosso per un'invasione della striscia. Lo faranno, cosa ne pensi? E cosa farai?

 

Hema: Stiamo morendo di una morte lenta.

 

Michelangelo: Pensi che Israele verrà a prendere Gaza City e vi trasferirà in Egitto?

 

Hema: Quando entreranno a Gaza, tutto cambierà.

 

28/10/23, 09:20 - 

 

Michelangelo: Ciao, come va? Ho sentito che Israele sta cercando di entrare a Gaza...

 

Hema: Sto bene. Gli israeliani non riusciranno a prendere Gaza. Hamas protegge il popolo palestinese.

 

31/10/23, 06:58 - 

 

Michelangelo: Pensi di partire?

 

Hema: No. Sono ancora nella regione settentrionale.

 

18/11/23, 13:17 - 

 

Hema: Mi sono infortunato alla spalla più di 10 giorni fa, e grazie a Dio ora sto bene. Inoltre non ho più una casa. Non c'è acqua potabile.

 

Michelangelo: Come è successo che sei stato ferito? È stata una bomba a colpire la tua casa? E ora dove vivi?

 

Hema: Beviamo pillole per la pulizia dell'intestino a causa dell'inquinamento ambientale. Vivo nella casa del fratello di mia madre, a un chilometro da casa mia.

 

Michelangelo: Quindi la tua casa è stata colpita da una bomba… 

 

Hema: Da barili esplosivi.

 

Michelangelo: Oh Dio!!!

 

Hema: Hanno distrutto 6 case in una volta sola. Sono nelle vicinanze della casa distrutta. La casa è vicina al mare.

 

22/11/23, 17:07 - 

 

Michelangelo: Ci sarà un cessate il fuoco… Siete contenti? Cosa ne pensi?

 

Hema: Speriamo. Sicuramente felice.

 

26/11/23, 13:44 - 

 

Michelangelo Severgnini: Rilasciano i prigionieri palestinesi. Quindi erano prigionieri, non criminali. Quindi Israele sta dicendo che sta facendo una guerra alla Palestina.

 

Hema: Ci sono moltissimi prigionieri palestinesi condannati. Hanno 5000 anni di pena da scontare.

 

27/11/23, 18:36 - 

 

Hema: Questi sionisti devono essere fermati. Prima espellono i palestinesi dal nord con la promessa che il sud sarà "sicuro" per la popolazione, e ora il sud viene sottoposto a pesanti bombardamenti e attacchi. Dove dovrebbero andare gli abitanti di Gaza????? Non hanno più nulla!!! Questo è un genocidio, quello che sta accadendo a Gaza!

05/12/23, 17:32 - 

 

Hema: Le forti piogge a Gaza aumentano la sofferenza degli sfollati nei centri di accoglienza

 

Michelangelo: Dove sei ora? Nella stessa casa o verso sud?

 

Hema: Non sono andato a sud, sono a nord.

 

Michelangelo: Com'è la situazione a nord. I soldati israeliani sono per strada? Controllano la zona?

 

Hema: Non controllano la zona. Io sono nel centro di Gaza City. L'esercito israeliano non può raggiungere l'area in cui mi trovo.

 

Michelangelo: Quindi, sono fuori dalla città, nelle zone rurali... chi difende il centro di Gaza City dall'ingresso dei soldati israeliani?

 

Hema: Gaza City è piccola, lunga 35 chilometri e larga 7.

 

Michelangelo: I soldati israeliani sono fuori da Gaza City, quindi. Chi sta difendendo Gaza. Ci sono forze di sicurezza?

 

Hema: Ecco cosa fa la resistenza palestinese all'esercito israeliano.

 

 

11/12/23, 12:51 - 

 

Hema: Hanno bombardato di nuovo la nostra casa. Mio fratello è ferito.

 

Michelangelo: Oh no! Come sta ora? E tu come stai?

 

Hema: Sono molto arrabbiato. Se Israele non smette di ammazzare persone e di minacciare la vita dei membri della mia famiglia. Andrò nella resistenza per combattere con loro. Siamo civili e per la seconda volta ci stanno bombardando.

 

Michelangelo: Come sta tua madre?

 

Hema: Mia madre sta bene. Dio la benedica che sia uscita sana e salva da sotto le macerie. Essere costretti a lasciare la propria casa è una delle cose più terribili che si possano affrontare. Oh Dio, restituiscici le nostre case sane e salve, né perse né smarrite, oh Dio.

 

Michelangelo: Come sta ora tuo fratello?

 

Hema: Grazie a Dio, ha avuto una moderata lesione alla schiena. Israele ci bombarda a caso. Ci chiediamo perché lo stiano facendo in questo modo.

 

22/12/23, 10:45 - 

 

Hema: Israele ha ucciso mio fratello, gli ebrei, in bicicletta. La maledizione di Dio sia su Israele.

 

Michelangelo: L'hanno ucciso… Gli hanno sparato?

 

Hema: Gli hanno sparato un missile aereo mentre era in bicicletta.

 

22/12/23, 14:12 - 

 

Michelangelo: Le mie condoglianze a te e a tutta la tua cara famiglia. Le mie preghiere per voi e per il vostro caro fratello, che la sua anima riposi in pace.

 

Hema: È stato preso di mira mentre era su una bicicletta. Mio fratello è un civile e non porta armi. Perché lo hanno ucciso? Voglio che Israele sia responsabile. Mio fratello Madani, perché fanno questo ai civili?

 

Michelangelo: È vero.

 

Hema: Come può lo Yemen non ritenerli responsabili? Israele usa un sistema missilistico volto allo sterminio e vietato a livello internazionale. Voglio che questo esercito di bugiardi sia ritenuto responsabile.

 

Michelangelo: Lo sono.

 

Hema: Come posso ritenere Israele e l'esercito israeliano non responsabili?

 

Michelangelo: Sei ancora nel nord di Gaza?

 

Hema: Sì. Israele ha bombardato mio fratello con un missile che gli ha strappato le parti del corpo.

 

23/12/23, 20:12 - 

 

Hema: Sì, siamo andati al funerale

 

Michelangelo: Volete spostarvi da Gaza nord adesso?

 

Hema: Non c'è un posto sicuro. Ci sono combattimenti nel sud di Gaza. Israele dice bugie nei media.

 

01/01/24, 17:56 - 

 

Hema: Sono ferito

 

Michelangelo: È un proiettile?

 

Hema: Sono frammenti di un missile.

 

Michelangelo: Oh no! Come ti senti? Puoi prendere delle medicine?

 

Hema: Non ci sono antibiotici a Gaza. La ferita è infetta>>. 

 

Nei giorni seguenti il telefono di Hema ha smesso di rispondere.

 

LE PAROLE DI ERNESTO GUEVARA

 

<<Lo slogan "non permetteremo un'altra Cuba" nasconde la possibilità di perpetrare aggressioni senza timore di rappresaglie, come quella compiuta contro la Repubblica Dominicana o, prima ancora, il massacro a Panama - e il chiaro avvertimento che le truppe yankee sono pronte a intervenire in qualsiasi punto dell'America in cui il regime al potere possa essere alterato, mettendo così in pericolo i loro interessi. Questa politica gode di un'impunità quasi assoluta. L’inefficienza dell'ONU è ridicola e tragica.

 

L’Internazionale del crimine e del tradimento è stata di fatto organizzata. D'altra parte, le borghesie autoctone hanno perso tutta la loro capacità di opporsi all'imperialismo - se mai l'hanno avuta - e sono diventate l'ultima carta del gioco. Non ci sono altre alternative: o una rivoluzione socialista o una rivoluzione fittizia.

 

(…)

 

La lotta sarà lunga, dura, e il suo fronte sarà nella guerriglia, sarà nei rifugi dei guerriglieri, nelle città, nelle case dei combattenti - dove le forze repressive andranno a cercare facili vittime tra le loro famiglie, nelle popolazioni rurali massacrate, nei villaggi o nelle città distrutte dai bombardamenti.

 

Ci stanno spingendo a questa lotta; non c'è alternativa: dobbiamo prepararla e decidere di intraprenderla.

 

(…)

 

Questo significa una lunga guerra. E, lo ripetiamo ancora una volta, una guerra crudele. Che nessuno si illuda all'inizio e nessuno esiti a partire per paura delle conseguenze che può portare al suo popolo. È quasi la nostra unica speranza di vittoria. Non possiamo eludere il richiamo di quest'ora. Il Vietnam ce lo sta indicando con la sua infinita lezione di eroismo, con la sua tragica e quotidiana lezione di lotta e di morte per il raggiungimento della vittoria finale. 

 

Lì, i soldati imperialisti sopportano i disagi di chi, abituato a godere del tenore di vita statunitense, deve vivere in un ambiente ostile, con l'insicurezza di non potersi muovere senza sapere di camminare in territorio nemico: la morte per chi osa fare un passo fuori dal proprio accampamento fortificato - l'ostilità permanente dell'intera popolazione. Tutto questo ha ripercussioni interne negli Stati Uniti; propizia la rinascita di un elemento che viene minimizzato, nonostante il suo vigore, da tutte le forze imperialiste: la lotta di classe anche all'interno del proprio paese.

 

Quanto vicino potrebbe essere il nostro futuro se due, tre o molti Vietnam dovessero prosperare in tutto il mondo con la loro parte di morti e le loro immense tragedie, il loro eroismo quotidiano e i loro ripetuti colpi contro l'imperialismo, costretto a disperdere le sue forze sotto l'attacco improvviso e l'odio crescente di tutti i popoli del mondo.

 

(…)

 

Ogni nostra azione è un grido di battaglia contro l'imperialismo e un inno di battaglia per l'unità del popolo contro il grande nemico dell'umanità: gli Stati Uniti d'America.

 

Ovunque ci sorprenda la morte, che sia, purché questo, il nostro grido di battaglia, possa arrivare a qualche orecchio ricettivo e un'altra mano possa brandire le nostre armi e che altri uomini siano pronti a intonare la nenia funebre con il canto staccato delle mitragliatrici e delle nuove grida di guerra e di vittoria>>.

 

 

 

Ernesto Che Guevara, "Creare due, tre, molti Vietnam", (16 aprile 1967),

 

 

 

IL COMUNICATO DEL FPLP

 

 

 

<<Colpire le basi e gli interessi americani ovunque deve rimanere un obiettivo primario.

 

 

 

L'uso del veto da parte dell'America era atteso e conferma che essa conduce senza sosta una guerra di genocidio contro di noi.

 

 

 

Il ripetuto uso del potere di veto da parte degli Stati Uniti contro una risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che chiedeva un immediato cessate il fuoco nella Striscia di Gaza era atteso; questa grande colonia, con una storia piena di crimini di pulizia, massacri e genocidi contro la popolazione indigena dei nativi americani, sta effettivamente e inesorabilmente conducendo una guerra di genocidio contro il nostro popolo a Gaza.

 

 

 

Questo veto dà ulteriore luce verde all'occupazione per continuare la sua aggressione, i massacri, il genocidio e la distruzione di tutto ciò che è palestinese, rivelando ancora una volta che l'America è la testa del serpente e il più malvagio e criminale del mondo.

 

 

 

Questo veto contraddice la posizione dei popoli, compresa l'opinione pubblica degli Stati Uniti, che ancora una volta espone il suo brutto volto criminale al mondo intero e alle generazioni americane che cominciano a rendersi conto dei crimini sionisti commessi nella Palestina occupata in piena collaborazione con le successive amministrazioni degli Stati Uniti.

 

 

 

Colpire le basi e gli interessi americani ovunque, ed espellere le forze di occupazione dalla regione, deve rimanere un obiettivo primario per il nostro popolo, per i movimenti di resistenza e per tutti i popoli liberi del mondo, perché questo linguaggio è ciò che comprende questa colonia imperialista criminale, ostile ai popoli e specificamente al nostro popolo palestinese.

 

 

 

Il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina

 

Dipartimento centrale dei media

 

9/12/2023>>.

 

 

 

INSEGNAMENTI PERDUTI E IL SENSO DEL 7 OTTOBRE

 

 

 

Come si vede da questo comunicato, in Palestina non hanno perso il senso dell’insegnamento di quella grandiosa pagina storica anti-coloniale avvenuta in Vietnam che Guevara aveva riassunto con la celebre espressione.

 

Sapori antichi che la nostra mente occidentale non raccoglie più, atrofizzata dal conformismo, dallo scendere a patti con l’oppressore, con la difesa della prosperità e dell’opulenza, fosse pure il residuo di quel che c’era.

 

L’italiano non è più capace di cogliere il senso della parola Resistenza. Il suo cervello è stato rimodellato su quello del servo ubbidiente, talvolta persino zelante.

 

Se critica Israele, l’Italiano è quasi certamente anche contro Hamas.

 

Ma prendiamo questa frase: “…le truppe yankee sono pronte a intervenire in qualsiasi punto dell'America in cui il regime al potere possa essere alterato, mettendo così in pericolo i loro interessi. Questa politica gode di un'impunità quasi assoluta. L’inefficienza dell'ONU è ridicola e tragica”.

 

E’ ciò che è avvenuto nel 2006 a Gaza. Hamas vince regolari elezioni e da lì l’Occidente lo mette al bando, favorendo l’embargo totale di Israele. Da allora al 7 ottobre 2023 sono passai 17 anni.

 

Ma attenzione, non è Hamas a essere stata messa al bando. E’ la democrazia, è la volontà dei Palestinesi ad essere stata quel giorno soppressa per sempre.

 

Ci sono quasi 5.000 prigionieri “politici” palestinesi nella carceri israeliane e ora infatti, alcuni di questi, vengono scambiati con i prigionieri israeliani nella mani di Hamas.

 

Questo significa che non sono nemmeno prigionieri politici, ma prigionieri di guerra. Anche per Israele.

 

E se oggi quindi Israele scambia quei prigionieri, significa che è ben consapevole della guerra che conduce da 75 anni e sa benissimo che quelli non sono prigionieri politici, non sono criminali, sono prigion

ieri di guerra.

 

Quindi, se quella è una guerra, bene ha fatto Hamas a catturare prigionieri israeliani per procedere allo scambio.

 

Questa è la lezione che Gaza ha dato al mondo e che solo una mente da oppressore fatica ad ingoiare.

 

La dinamica, la sola dinamica di senso è questa.

 

Tutto il resto è propaganda, è servilismo, è istinto coloniale.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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