Gli USA ritirano 50 veicoli blindati dai giacimenti petroliferi nella Siria orientale
Le forze militari di occupazione statunitense continuano a rimuovere e ritirare i loro veicoli militari e blindati dalla Siria orientale all'Iraq quasi quotidianamente.
Fonti locali nelle campagne di Hasaka hanno confermato al corrispondente di "Sputnik" che le forze dell'esercito americano hanno evacuato ieri sera, domenica 15 novembre, un convoglio di veicoli blindati e carri armati attraverso il valico illegale di Al-Walid verso il territorio iracheno, precisamente nella regione settentrionale dell'Iraq.
Le fonti affermano che una colonna di 50 veicoli blindati e carri armati appartenenti all'esercito americano è uscita dal valico illegale di Al-Walid verso il territorio iracheno, in mezzo a rigide misure lungo il percorso del convoglio militare.
Le fonti hanno aggiunto che veicoli blindati e carri armati americani si sono ritirati dalla base illegale nella campagna della città di Malikiyah, a nord-est di Hasaka, che circonda i giacimenti petroliferi della provincia di Hasaka nella città di Rumailan.
Inoltre, sempre fonti locali ha rivelato a "Sputnik" che una serie di veicoli blindati sono usciti dalla base dei giacimenti petroliferi di Al-Jabsa nella città di Al-Shaddadi, a sud di Hasakah, e da lì si sono diretti verso il confine siro-iracheno.
L'esercito americano aveva trasportato una serie di veicoli militari con circa 50 soldati dalla sua base illegale nella campagna della città di al-Malikiyah nel governatorato di Hasaka, Siria nord-orientale, sempre attraverso il valico illegale di Al-Waleed, per la seconda volta negli ultimi due giorni.
Questi sviluppi militari arrivano in un momento in cui i resoconti dei media hanno iniziato a parlare dell'intenzione dell'attuale amministrazione statunitense di ritirare i suoi soldati dalla Siria orientale, soprattutto dopo i cambiamenti apportati dal presidente degli Stati Uniti Doland Trump, che includeva il ministro della Difesa Mark Esper e nominato invece Christopher Miller. Tra laltro sono stati cambiati anche i comandanti militari, compresa la nomina del colonnello Douglas Macregor, noto per i suoi ripetuti inviti al ritiro dalla Siria.