Golpisti venezuelani contro l'"invasione russa" dopo aver chiesto quella del proprio paese
Ancora una volta l’opposizione di estrema destra in Venezuela ha dato mostra di incoerenza e confermato di vivere forti e mai irrisolte contraddizioni.
Un altro esempio delle contraddizioni che l'ultradestra mantiene con il suo discorso è diventato evidente con la posizione del gruppo politico guidato dall'ex deputato golpista Juan Guaidó, riguardo alla situazione geopolitica che si sta risolvendo tra i governi della Federazione Russa e della Repubblica di Ucraina.
A questo proposito, l'autoproclamato "governo provvisorio" di Guaidó ha recentemente rilasciato una dichiarazione in cui afferma di difendere la pace nel mondo; si schiera con gli interessi che l'amministrazione statunitense difende in alleanza con la leadership politica ultranazionalista ucraina. Fin qui nulla di sorprendente per degli uomini politici letteralmente manovrati da Washington, e che agli Stati Uniti debbono la loro sopravvivenza politica.
Tuttavia, è sorprendente come queste dichiarazioni dell’estrema destra venezuelana, che vorrebbe accreditarsi come "pacifista" quando si tratta di questioni internazionali, sono molto lontane dalla posizione che lo stesso gruppo ha storicamente preso in relazione alla sovranità della Repubblica Bolivariana del Venezuela.
Si ricorderà anche che il settore golpista di estrema destra rappresentato dall'ex deputato Juan Guaidó o da María Corina Machado, per esempio, è proprio lo stesso che ha promosso il furto di beni appartenenti al popolo venezuelano (come CITGO e Monómeros).
Oltre a sostenere il blocco e le sanzioni economiche imposte da Washington a Caracas.
Ma non finisce qui. I golpisti venezuelani hanno reiteratamente invocato un’invasione statunitense del paese per rovesciare la Rivoluzione Bolivariana e installarsi così al potere. Quindi appare a dir poco curioso che siffatti dirigenti politici mentre invocano un intervento armato contro il proprio stesso paese, al contempo giochino a fare i difensori della pace attaccando la Russia per la sua operazione di smilitarizzazione e denazificazione dell’Ucraina.
Così diversi media hanno ricordato le minacce proferite dall’allora presidente statunitense Trump contro il popolo venezuelano, in complicità con quei settori dell'opposizione guidati da Juan Guaidó.
Donald Trump si spinse fino a paventare un attacco militare contro il Venezuela affermando che "tutte le carte" erano sul tavolo.
Un attacco più volte invocato dai golpisti venezuelani incapaci di arrivare al potere per via legale e democratica.