Guerra e prelievo forzoso. Da Amato... alla Von Der Leyen
“Trasformare i risparmi in investimenti”: una idea geniale di Ursula Von der Leyen. “Ora c’è una sensazione rinnovata di urgenza perché c’è stato un cambiamento fondamentale: i nostri valori europei – democrazia, libertà e stato di diritto – sono minacciati. È quindi necessaria determinazione e un’azione forte. (…) Per avere successo dobbiamo anche accelerare e coinvolgere più investitori privati (…) questo mese, sveleremo l’Unione europea del risparmio e degli investimenti, perché solo un mercato dei capitali efficace, profondo e liquido può trasformare i risparmi in investimenti tanto, tanto necessari.”
Cioè, come suggerisce Il Sole 24 Ore, prestiti di guerra. Come in Italia nella Prima guerra mondiale: lo Stato emette titoli che promettono un elevato rendimento i quali, quindi, vengono acquistati in gran numero. Così, per fare la guerra si trovano i soldi. Così, in Italia nel 1915-1918, si trovarono 4 miliardi e 66 milioni di lire; così, forse, si troveranno in Europa gli 800 miliardi di euro richiesti dalla Von der Leyen.
Ma poniamo che tanta gente decida di non acquistare questi titoli sospettando che la guerra alla Russia si concluderà, non con un aumento del loro gruzzoletto, bensì con la scomparsa dell’umanità? Ovvio, si provvederà ad un prelievo forzoso dei loro conti correnti, così come, inaspettatamente, fece il governo Amato nel 1992. Sì, ma come mai tranne uno, nessun giornale adombra questa “soluzione” per trovare gli 800 miliardi? Ad essere pignoli, fu così anche nel 1992.
Francesco Santoianni