HaMoked: 800 palestinesi nelle prigioni di Israele senza un capo di accusa
Tutto questo avviene in quella che è considerata “l’unica democrazia del Medio Oriente”. Per fortuna, come quella di Israele, conoscendo i suoi crimini, c’è una sola “democrazia”. Per quanto taciuti, ci sono i fatti a dimostrare quanto sia ipocrita la doppia morale dell’occidente quando vuole dare patenti di “democrazia”.
Il trattamento dei prigionieri è un esempio lampante quando si vuole toccare con mano il rispetto dei diritti umani di un Paese. Ecco l’esempio di Israele.
L'organizzazione israeliana per i diritti umani HaMoked ha rivelato il 2 ottobre che Tel Aviv ha attualmente 800 palestinesi in detenzione senza processo.
This is outrageous. The number of administrative detainees keeps rising.
— HaMoked (@HaMokedRights) October 2, 2022
HaMoked received new data today: Israel now holds 798 Palestinians in administrative detention - an increase of 55 over last month!https://t.co/MvkcIUOZNz pic.twitter.com/I9AMooMGIq
Secondo l'organizzazione, che analizza i dati delle autorità carcerarie israeliane, 798 palestinesi sono attualmente detenuti nella cosiddetta detenzione amministrativa, e lo sono da mesi. I prigionieri non sono informati sui loro capi d’accusa e non sono autorizzati ad accedere alle prove presentate contro di loro.
HaMoked ha riferito che il numero dei detenuti amministrativi è aumentato quest'anno, poiché Israele lancia costantemente incursioni notturne in Cisgiordania in risposta a una serie di attacchi guidati da gruppi di resistenza palestinesi.
Le autorità carcerarie israeliane sostengono che l’utilizzo della detenzione amministrativa sia finalizzato ad interrompere e prevenire gli attacchi senza rivelare informazioni di "intelligence sensibile".
I palestinesi e innumerevoli gruppi per i diritti umani insistono sul fatto che mettere le persone in detenzione all'insaputa del loro crimine è un abuso da parte delle autorità israeliane, poiché nega la libertà senza un giusto processo.
Molti palestinesi hanno fatto ricorso a scioperi della fame per attirare l'attenzione sulle loro detenzioni.
"La detenzione amministrativa dovrebbe essere una misura eccezionale, ma Israele fa un uso massiccio di questa detenzione senza processo", ha lamentato Jessica Montell, direttore esecutivo di HaMoked.
“Questo deve finire. Se Israele non può portarli in giudizio, deve rilasciare tutti i detenuti amministrativi", ha aggiunto.
Il prigioniero politico palestinese, Khalil Awawdeh , ha fatto notizia in tutto il mondo per i suoi 172 giorni di sciopero della fame durante la detenzione israeliana.
Ora, pochi giorni prima del suo rilascio programmato, la sua detenzione è stata prorogata da un tribunale israeliano.
Secondo l'agenzia di stampa WAFA, 4.450 palestinesi sono attualmente detenuti nelle carceri israeliane, tra cui 32 donne e 160 minori, oltre a 200 prigionieri malati cronici.
Israele è l'unico paese al mondo che persegue i bambini nei tribunali militari, privandoli dei loro diritti legali fondamentali.
Secondo il gruppo per i diritti umani Addameer, dall'anno 2000 l'esercito israeliano ha imprigionato oltre 12.000 bambini palestinesi.