Hanno creato un mondo senza confronto e senza dialettica
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Vi ricordate quando ci dicevano che ne saremmo usciti migliori? Citazione banale: come si potrebbe dimenticare...
Ebbene questo è il mondo che ci hanno restituito, il mondo "ristrutturato" (espressione non casuale!): un mondo dematerializzato, vuoto, inconsistente e dunque completamente depoliticizzato e deresponsabilizzante.
Questa è un'aula del Dipartimento di Scienze Giuridiche de La Sapienza, il più grande ateneo d'Europa. È deserta e sta iniziando la lezione: sono tutti connessi da casa. E vietare la dad significherebbe essere automaticamente esclusi dal mercato (perché questo è diventato!) dell'offerta universitaria. Un circolo vizioso immondo.
Sono stati bravi, bravissimi: la sinistrucola ti dice persino che è rispondente a logiche sociali e votate all'equità. Grazie a questo modello gli studenti meno abbienti del sud possono seguire da casa e laurearsi in atenei prestigiosi e lontani (dicono quelli in malafede e quelli che invece se la bevono).
Il disagio ricade tutto sul singolo, lasciato solo, piuttosto che essere collettivizato e vinto mediante strumenti di stato sociale. Bisognerebbe invece investire denaro nelle borse di studio, negli alloggi gratuiti da riservare agli studenti meno fortunati! Questo farebbe un paese serio, vicino ai cittadini e costituzionalmente orientato.
Guardatelo il mondo che hanno creato per noi, un mondo di merda, un mondo che fa letteralmente schifo: un mondo senza confronto e senza dialettica. Un mondo di isolamento e subalternizzazione (intesa come metodo).
Non ci sto. Non lo accetterò mai.
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Ho scritto “Contro lo smart working”, Editori Laterza 2021 (https://www.laterza.it/scheda-libro/?isbn=9788858144442) e “Pretendi il lavoro! L'alienazione ai tempi degli algoritmi”, GOG Edizioni 2019 (https://www.gogedizioni.it/prodotto/pretendi-il-lavoro/)