I trafficanti africani: “non abbiate paura della Meloni, ma di Kemi Seba”

Mentre lo stolto guarda l'Albania, in Africa le cose appaiono molto chiare...

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I trafficanti africani: “non abbiate paura della Meloni, ma di Kemi Seba”

 

Mentre da un lato Consiglio d’Europa, toghe rosse e governo italiano seguitano da giorni a scagliarsi fendenti in ordine sparso e in punta di diritto su Paesi sicuri, profilazione razzista e trasferimenti di migranti in Albania, in Africa le cose appiano più chiare.

Seguendo in queste settimane i gruppi privati di alcuni trafficanti africani ho trovato alcuni messaggi vocali che ricompongono la vicenda in maniera assiomatica e definitiva.

Sono messaggi registrati a beneficio di gruppi privati ai quali hanno accesso solitamente le migliaia di sventurati ragazzini africani che hanno deciso di affidarsi alle reti della tratta, ma soprattutto per coloro che ci stanno pensando e ancora non si sono mossi da casa.

Insieme alle informazioni basiche sul tragitto, non di rado ci sono anche spiegazioni su come va il mondo, secondo la loro personalissima visione.

Da quel che ho raccolto il messaggio di queste settimane potrebbe essere: “non abbiate paura della Meloni, abbiate paura di Kemi Seba”.

Da un lato si minimizza l’iniziativa del governo italiano sui centri in Albania, irridendo lo stesso governo già costretto a riportare i migranti in Italia. Dall’altro si mettono in guardia tutti coloro che provano simpatie per Kemi Seba, soprattutto per i cittadini della Costa d’Avorio, dove il noto attivista politico panafricanista starebbe lanciando una nuova piattaforma politica.

E’ del tutto evidente che nella mente dei trafficanti africani il governo italiano non rappresenta alcuni tipo di pericolo. Albania o non Albania, il sostegno dall’Europa per loro è totale.

Non si può dire la stessa cosa per l’attivista Kemi Seba, accusato di tutta una serie di fatti che a noi sembrano meriti.

Il ragionamento è semplice. La migrazione dall’Africa è un sistema di finanziamento per i gruppi jihadisti appoggiati dalla Nato per la destabilizzazione dell’Africa occidentale. Se quei Paesi cadono sotto l’influenza russa, addio reti di trafficanti, addio migrazione, addio grossi guadagni.

Prima di lasciarvi ai messaggi dei trafficanti, riporto uno screenshot da una pagina social sempre di trafficanti e vi invito a notare un dettaglio macroscopico. Sono elencati una serie di Paesi dove la rete effettua il servizio in partenza e arrivo: Camerun, Guinea, Benin, Costa d’Avorio, Senegal, Mali, Nigeria, Algeria, Marocco, Tunisia, Italia, Spagna.

Che Paese manca? 

La Libia. 

Come abbiamo raccontato più volte da circa 2 anni il confine tra Libia e Niger è sigillato dall’Esercito Nazionale Libico che non fa entrare più neanche uno spillo. E tra parentesi, questo è l’unico esercito africano a non aver ricevuto neanche un euro dall’Europa.

E’ l’unico e legittimo esercito libico, guidato da Khalifa Haftar. 

Tutto ciò ha interrotto il canale di rifornimento che dal cuore sahariano portava i traffici, incluso quello di esseri umani, fino alla Tripolitania e alle miizie che ancora la occupano.

Ora, per arrivare in Italia, come mostrato nel documentario “Una storia antidiplomatica” (https://vimeo.com/ondemand/unastoriaantidiplomatica), si fa il giro da Algeria e Tunisia.

Ascolta qui gli audio originali dei trafficanti: https://soundcloud.com/exodus-escapefromlibya/pro-nato-african-traffickers

 

Traduzione:

 

<<Un saluto alla famiglia e ai soldati. Coraggio, non abbiate paura. Non c’è niente di cui aver paura. Le 16 persone portate in Albania stanno già rientrando in Italia. Dunque l’Albania è già finita. Vi sto dano questa notizia in diretta. I 16 sono già stati riportati in Italia. Dunque, è finita! Hanno preso la decisione di annullare la legge che era stata votata. Dunque il primo ministro ha fatto un buco nell’acqua.

 

Le 16 persone che erano state portate in Albania stanno già festeggiando. Domani mattina saranno già di ritorno in Italia. Guardate come sono contenti, stanno festeggiando perché domani tornano in Italia. Quindi state tranquilli, tranquillizzate il vostro animo.

Un nuovo gruppo filo-russo si è installato in Costa d’Avorio. Questa piattaforma si chiama “Solidarietà panafricana della Costa d’Avorio”. Come ha potuto installarsi in Costa d’Avorio? La prima cosa che bisogna sapere: voi conoscete chi è Kemi Seba? I suoi sostenitori sono anti-occidentali e pro-russi. Il gruppo è stato lanciato il 24 febbraio 2024 a Cocody, Abidjan.Si propongono di trovare una strategia per influenzare gli Ivoriani e farli cadere nel Panafricanismo e in questo modo creare la distruzione in Costa d’Avorio, tagliando il partenariato con le grandi nazioni del mondo. Loro servono da strumento per fare spionaggio in favore della Russia. Questo è ciò che è successo con il colpo di stato in Mali, in Burkina Faso e in Niger. La Wagner che vorreste invitare a casa vostra, prendetevi il tempo per capire cos’è successo in Donbass, quando la Russia ha occupato questo territorio. Prendetevi il tempo per capire cos’è successo in Siria. Oggi voglio dirvi: quali sono gli obiettivi dell’AES (Alleanza degli Stati del Sahel, l’alleanza tra Mali, Burkia Faso e Niger)? Destabilizzare l’Africa occidentale, permettere ai Russi di farlo e soprattutto portare la distruzione nell’Africa occidentale>>.

 
 

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