Il cinismo dell'UE per l’arresto dell’oppositore Protasevic’

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Il cinismo dell'UE per l’arresto dell’oppositore Protasevic’

C’è, ma sarebbe meglio dire c'era il mondo fondato sul diritto internazionale e c’è il mondo fondato sulle regole elaborate a Washington, Londra e Bruxelles. Queste regole permettono di fare atterrare e perquisire l’aereo del presidente di uno Stato sovrano, permettono di bombardare gli altri paesi, per esempio Libia, Siria, ecc., dietro motivazioni inventate, permettono di riconoscere l’indipendenza del Kosovo ma di ignorare la volontà di paesi come l’Abkhasia, l’Ossezia del Sud o il referendum della Crimea, permettono di chiudere gli occhi sui neo nazisti in Ucraina. Queste regole permettono ai servizi segreti statunitensi di arrestare cittadini russi in tutti gli angoli del mondo, permettono di rapirli per portarli in America e sbatterli in prigione per anni, ne adduco solo alcune prove: a marzo del 2008 a Bagkok il commerciante russo Viktor But, portato negli USA e condannato a 20 anni di carcere per presunto commercio di armi, languisce tuttora in prigione; nel 2008 i servizi segreti americani arrestano alle Maldive il figlio di un deputato russo Roman Seleznjov, portato di forza in America dove è stato condannato per presunti reati cibernetici, tuttora languisce in prigione; nel 2010 il pilota russo Konstantin Yaroscenko, rapito in Liberia dagli americani per sospetto commercio di stupefacenti, condannato a 20 anni di carcere, languisce tuttora in prigione. La Russia ha sempre protestato contro l’estensione illegittima della giurisdizione americana a tutto il mondo, ma senza successo.

Ma quando i paesi che non fanno parte dell’Occidente cominciano ad agire secondo le proprie regole, i paesi dell’Occidente vanno su tutte le furie e condannano queste azioni perché “infrangono il diritto internazionale”, quando proprio loro hanno distrutto il Diritto Internazionale e da tempo!

Sull'aereo della compagnia Ryanair che volava ieri da Atene a Vilnius (Lituania) si trovava Roman Protasevic’, fondatore del canale d’opposizione bielorussa  “Nexta” quando all’improvviso è stato costretto a fare un atterraggio di emergenza a Minsk a causa della comunicazione di una bomba a bordo. Notizia data dal servizio bielorusso per il controllo per il traffico aereo quando il velivolo era ormai vicino alla frontiera lituana. 

Dopo le accurate verifiche del velivolo e di tutti i bagagli, la comunicazione si è rivelata infondata e il Comitato Investigativo bielorusso ha aperto un fascicolo penale. Dopo 5 ore i passeggeri hanno ripreso il volo per Vilnius, tutti, meno uno: Protasevic’.

I passeggeri che sedevano vicini a lui, hanno riferito che nel momento in cui l’aereo ha effettuato la brusca manovra per atterrare a Minsk, il giovane è andato nel panico e prendendosi la testa fra le mani ha cominciato a dare in escandescenze.  Loro non sapevano nulla di chi fosse e hanno capito dopo il motivo della sua reazione esageratamente emotiva. Una volta a terra, i poliziotti lo hanno portato in disparte dal gruppo e gli hanno controllato minuziosamente tutte le sue cose nella valigia, dopo di che Protasevic’, che si era nel frattempo calmato ma continuava a tremare, ha dichiarato ai compagni di viaggio chi era e che adesso lo avrebbe aspettato la pena di morte.

Poi la polizia è venuta a portarlo via dalla piazzola e i passeggeri hanno appreso del suo arresto una volta giunti a Vilnius. 

Protasevic’ sapeva bene che se fosse tornato a casa lo avrebbe aspettato il carcere, era ricercato dalla polizia bielorussa ed era nell’elenco delle persone accusate di terrorismo contro il proprio paese per aver organizzato disordini di massa e acceso conflitti sociali subito dopo le elezioni presidenziali che hanno stabilito la vittoria di Lukhascenko. Lo aspettano dai 2 ai 15 anni di carcere.  Ma Roman Protasevic’ aveva sempre deriso il potere bielorusso, diceva che Lukhascenko non lo avrebbe mai “acchiappato”, definiva le forze speciali bielorusse “deboli e scialbe” e quando le autorità chiesero alla Polonia la sua estradizione scrisse: “cari servizi speciali bielorussi, stamattina quando ho visto la vostra richiesta ho riso a crepapelle, mi trovo già da 5 mesi in un altro paese, mandate pure le vostre carte a chi e dove vi pare, io fra poco al canale Nexta metterò mano a un nuovo bel progetto. Sono pronto a consegnarmi alla polizia bielorussa in cambio del trasporto forzato di Lukhascenko al Tribunale Internazionale dell’Aja”.  Così pensava baldanzosamente Protasevic’. Ma ieri supplicava l’assistente di volo: “non fatelo, io sono un rifugiato, mi uccideranno .. – ma noi non abbiamo scelta, Rynair ha degli accordi internazionali”.

Il canale d’opposizione Nexta è stato dichiarato dalla Bielorussia “risorsa internet estremista”, è responsabile dei disordini e delle manifestazioni non autorizzate, è finanziata in gran parte dalla Polonia – secondo quanto dichiarato dall’altro fondatore di Nexta, Stepan Putilo.

E’ noto che ad Atene Protasevic’ si era incontrato con la cosiddetta “presidente in esilio” Tikhanovskaja, la quale dopo nove minuti dalla notizia dell’arresto ha fatto la sua dichiarazione e un’intervista al canale tv CNN : “ricordo a tutti che Lukhascenko non è il presidente della Bielorussia, avendo perso le elezioni, ho già parlato con il ministro della Grecia, sono in collegamento con i ministri della Grecia, Irlanda, Polonia e USA…”

Roman Protasevic’ in passato si era tra l’altro vantato di aver partecipato al colpo di stato in Ucraina nel 2014 e venne ferito nel Donbass  durante la spedizione punitiva di Kiev contro la popolazione delle due repubbliche.

Immediatamente da ieri l’Occidente ha cominciato la glorificazione di questo traditore-terrorista, ma per quello che ha scritto e ha fatto contro il popolo bielorusso ora deve rispondere secondo la Legge.

Come da ormai consuetudine, se Snowden per gli americani è un traditore e un terrorista, per chi invece ragiona ancora con purezza di animo e razionalità è un lottatore per la libertà di parola, se la Tikhanovskaja è un esempio cinico di tradimento a favore dell’Occidente per sovvertire l’ordinamento statale e rovesciare Lukhascenko, per l’Occidente è un’eroina che si batte contro il dittatore, così anche Roman Protasevic’ un “giornalista e attivista che lotta contro la dittatura da abbattere”.

La Ue e l’Occidente riunito parlano di “dirottamento, atterraggio forzato dell’aereo, costretto dal cacciabombardiere della Bielorussia che lo ha affiancato”, in realtà non abbiamo dichiarazioni che attestino il “dirottamento” da parte dei piloti dell’aereo, il Mig 29 è stato andato ad affiancare l’aereo solo nel momento in cui le autorità bielorusse hanno ricevuto la comunicazione che l’aereo era minato, in tali situazioni la prassi è che gli aerei militari devono controllare gli aerei che potenzialmente possono contenere una minaccia, sotto c’erano non solo centri abitati, ma anche la centrale nucleare bielorussa e qualsiasi paese avrebbe agito nello stesso modo e inoltre, l’ultima parola su dove atterrare spetta ai piloti e i piloti della Ryanair hanno scelto di atterrare a Minsk.

Se fossero stati costretti dai bielorussi ad atterrare a Minsk lo avrebbero dichiarato in linea diretta e chiaramente avrebbero cercato di atterrare a Vilnius e non a Minsk, perciò l’equipaggio dell’aereo aveva piena fiducia nelle autorità bielorusse e l’informazione ricevuta era ritenuta da loro  meritevole di attenzione. Adesso è chiaro che l’accanimento contro la Bielorussia è  mosso da scopi politici: arrecare il massimo danno possibile alla Bielorussia sul piano economico e politico. 

Oggi in Russia molti politologi russi e bielorussi si interrogano: è stata un’operazione fantasticamente realizzata da Lukhascenko oppure è stata pura coincidenza? 

Alcuni sono propensi per la seconda, affermano che le autorità bielorusse non avevano alcun interesse a provocare un simile grandioso scandalo internazionale e peggiorare così la già tesa situazione con l’Occidente ma non appena verificato l’elenco dei passeggeri che stavano per atterrare a Minsk e visto che fra di loro si trovava proprio il terrorista ricercato Roman Protasevic’, non potevano agire in un altro modo. Protasevic’ è stato servito dal caso su un piatto d’argento.

Di casi simili tuttavia se ne conoscono già parecchi, solo che ad averli realizzati è stato solo l’Occidente finora e secondo la sua psicologia, i paesi “nemici” da esso considerati da abbattere - non hanno diritto a fare altrettanto!

Ma è bene rinfrescare la memoria, la gente deve sapere:

Nei cieli europei non è di certo il primo aereo che hanno costretto ad atterrare. Ne elenco alcuni:

prima di tutto il caso eclatante di quando gli americani davano la caccia a Eduard Snowden, che sospettavano si trovasse a bordo dell’aereo del presidente della Bolivia, Evo Morales a luglio nel 2013. L’aereo, partito da Mosca verso La Paz,  era in volo da oltre tre ore quando i piloti ricevettero l’inaspettata e improvvisa comunicazione che l’Italia, la Francia, Spagna e Portogallo rifiutavano lo spazio di volo e i propri aeroporti al presidente Evo Morales. L’aereo presidenziale fu perciò costretto ad atterrare d’emergenza a Vienna. Una volta a terra, nonostante la propria immunità, venne perquisito e dopo che non fu trovato a bordo Snowden, ricercato da Washington, all’aereo venne permesso di ripartire. Nessuna condanna da parte dei burocrati dell’Ue.

Nel 2012 la Turchia obbligò ad atterrare ad Ankara l’aereo siriano che volava da Mosca a Damasco dietro il sospetto che trasportasse armi. Nell’ottobre del 2016 da Kiev parte un aereo bielorusso della “Belavia”, arriva quasi fino alla frontiera della Bielorussia quando le autorità ucraine esigono l’atterraggio immediato dell’aereo  senza alcuna spiegazione alcuna, mandano i cacciabombardieri per obbligarlo a tornare a Kiev, in caso di rifiuto minacciano di far saltare l’aereo, perché fra i passeggeri si trova un oppositore del regime, cittadino armeno che serviva ai servizi segreti ucraini (nessuna reazione negativa nel mondo!); nel 1985 i cacciabombardieri americani dirottarono l’aereo egiziano, intercettato all’altezza del canale di Sicilia dagli F-14, e lo fecero atterrare nella base Nato di Sigonella.

L’Italia ha immediatamente condannato l’azione di Lukhascenko, fra i vari commenti, eclatante quello di Piero Fassino: “un atto illegale, arrogante e in dispregio di ogni diritto. È la conferma di quanto il regime di Lukachenko rappresenti un pericolo per la Bielorussia e la sicurezza internazionale. Una ragione di più per intensificare ogni azione utile al superamento dell’attuale regime e alla indizione di elezioni, con osservatori internazionali, che consentano ai cittadini bielorussi di scegliere liberamente da chi essere governati”.  Ecco spiegato in poche parole l’inammissibile e arrogante ingerenza italiana negli affari interni di un paese sovrano, troppo “sovrano” per il Pd!

L’Unione Europea oggi si è riunita d’urgenza per esaminare l’incidente e aumentare le sanzioni contro il “dittatore” Lukhascenko, diverse le “punizioni” che risuonano, dallo spazio aereo bielorusso da evitare perché “pericoloso” all’esclusione della Bielorussia dall’Interpol, mentre domani si riuniranno i diplomatici della NATO per discutere del caso “inaccettabile” e prendere le relative misure.

Marinella Mondaini

Marinella Mondaini

Scrittrice, giornalista, traduttrice. Vive e lavora a Mosca

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