Il collasso della Grecia e le responsabilità di Mario Draghi

41074
Il collasso della Grecia e le responsabilità di Mario Draghi

Nel marzo del 2015 la Grecia si poteva ancora parzialmente salvare. Nonostante tutto.
Se non è andata così è anche per responsabilità di Mario Draghi.
Fu proprio l’allora presidente della Banca centrale europea, infatti, a decretare l’esclusione della Grecia dal programma di quantitative easing perché Atene “ha già avuto molto”.
Un provvedimento che, se adottato (seppur tardivamente), avrebbe certamente evitato il disastroso ‘terzo memorandum’. Una decisione fondata sull’assunto che quella greca fosse una “crisi incontrollabile” (quando le misure adottate a posteriori hanno dimostrato l’esatto contrario) e che contribuì - sotto la minaccia della cacciata della Grecia dall’eurozona - a seminare ulteriore panico (condito dalla chiusura delle banche e dalle limitazioni ai prelievi bancomat) in un Paese già da tempo deliberatamente ricattato e messo in ginocchio con l’unico scopo di accettare supinamente i diktat dei suoi creditori. E che produsse la definitiva capitolazione di un popolo costretto a subire l’ennesimo scellerato piano di “salvataggio” da parte di quelle istituzioni europee che, in cambio, pretesero un’ulteriore ondata di tagli e macelleria sociale in un contesto socioeconomico già devastato da cinque anni di riforme e austerità.
Un vile ricatto esercitato con modalità da strozzinaggio simili a quelle utilizzate nel 2011 a danno dell’Italia. Quando, a seguito dell’infruttuosa letterina spedita a Berlusconi, la Bce chiuse i rubinetti bloccando l’acquisto dei nostri btp e dando così inizio alla folle corsa dei tassi d’interessi (e quindi dello spread) che portò in pochi giorni al governo Monti.
Perpetrato con l’unico scopo di salvare il sistema bancario (con buona pace dei cittadini) e lucidamente attuato con la complicità dell’attuale presidente della Bce Christine Lagarde, all’epoca a capo del Fondo monetario internazionale.
Chi pensa che questa stessa gente possa salvare l’Italia dovrebbe, forse, tornare indietro a quegli anni, riportando alla mente eventi drammatici che l’attuale narrazione dominante tenta goffamente di nascondere sotto il tappeto della storia.
Un doveroso esercizio di memoria oggi ancor più necessario, per evitare che gli italiani finiscano in trappola come topi da laboratorio. Un destino cinico che si è già tristemente abbattuto sul popolo greco, prima cavia di quello sciagurato esperimento chiamato Unione europea.
A tale scopo vorrei che servisse questo libro. Affinché non ci si dimentichi mai che ciò che accade nelle nostre vite non si verifica per imperscrutabili leggi di natura. Ma per precise decisioni politiche. Scelte che, come tutte le cose umane, hanno nomi e cognomi.
Uno di questi è Mario Draghi. Abbiatene memoria.
“Memorandum - una moderna tragedia greca” (LAD edizioni) è in libreria o nei negozi online.
 
 

Antonio Di Siena

Antonio Di Siena

Direttore editoriale della LAD edizioni. Avvocato, blogger e autore di "Memorandum. Una moderna tragedia greca" 

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

Lo (strano) tandem Biden-Trump di Giuseppe Masala Lo (strano) tandem Biden-Trump

Lo (strano) tandem Biden-Trump

Volkswagen, BMW e Cina: il 2025 inizia con importanti accordi   Una finestra aperta Volkswagen, BMW e Cina: il 2025 inizia con importanti accordi

Volkswagen, BMW e Cina: il 2025 inizia con importanti accordi

Francesco Erspamer - C'era una volta i conservatori che conservano... di Francesco Erspamer  Francesco Erspamer - C'era una volta i conservatori che conservano...

Francesco Erspamer - C'era una volta i conservatori che conservano...

Cecilia Sala, Abedini e le formiche internazionali di Paolo Desogus Cecilia Sala, Abedini e le formiche internazionali

Cecilia Sala, Abedini e le formiche internazionali

Venezuela, il calendario dei popoli e l'agenda di chi li opprime di Geraldina Colotti Venezuela, il calendario dei popoli e l'agenda di chi li opprime

Venezuela, il calendario dei popoli e l'agenda di chi li opprime

Israele, la nuova frontiera del terrorismo di Clara Statello Israele, la nuova frontiera del terrorismo

Israele, la nuova frontiera del terrorismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo di Leonardo Sinigaglia La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

L'agenzia di stampa finanziata dall'UE e le "previsioni" di Baba Vanga di Francesco Santoianni L'agenzia di stampa finanziata dall'UE e le "previsioni" di Baba Vanga

L'agenzia di stampa finanziata dall'UE e le "previsioni" di Baba Vanga

Il Peyote insieme a Gesù nella Chiesa Nativa Americana di Raffaella Milandri Il Peyote insieme a Gesù nella Chiesa Nativa Americana

Il Peyote insieme a Gesù nella Chiesa Nativa Americana

Russia, Africa e nuovo mondo multipolare di Marinella Mondaini Russia, Africa e nuovo mondo multipolare

Russia, Africa e nuovo mondo multipolare

Forze del disordine morale di Giuseppe Giannini Forze del disordine morale

Forze del disordine morale

72 ore di bipensiero oltre Orwell di Antonio Di Siena 72 ore di bipensiero oltre Orwell

72 ore di bipensiero oltre Orwell

Assistenza e previdenza: cosa raccontano i dati di Gilberto Trombetta Assistenza e previdenza: cosa raccontano i dati

Assistenza e previdenza: cosa raccontano i dati

La politica turca in Siria: traiettoria di collisione di Michelangelo Severgnini La politica turca in Siria: traiettoria di collisione

La politica turca in Siria: traiettoria di collisione

Un terzo mandato per Donald Trump? di Paolo Arigotti Un terzo mandato per Donald Trump?

Un terzo mandato per Donald Trump?

La foglia di Fico di  Leo Essen La foglia di Fico

La foglia di Fico

Chi è Musk di Michele Blanco Chi è Musk

Chi è Musk

Il 2025 sarà l’anno della povertà di Giorgio Cremaschi Il 2025 sarà l’anno della povertà

Il 2025 sarà l’anno della povertà

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti