Il Liquidatore entra nella fase finale
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Il liquidatore appena messo piede a Palazzo Chigi ha cancellato il Cashback, sbloccato i licenziamenti (qualcuno ricorda ancora GKN?), provato a liberalizzare completamente il lavoro interinale, provato a cancellare la clausola sociale sugli appalti.
Ora ha preso di mira il superbonus e prestissimo toccherà a ciò che ci ostiniamo a chiamare "reddito di cittadinanza" (in realtà è una misura di lotta alla povertà, sacrosanta nonostante i necessari miglioramenti e le opportune correzioni).
Dice che non ci sono coperture per aiutare i fragili e la piccola e media imprenditoria: non mi pare abbia battuto ciglio quando si trattava di investire in armamenti. E la colpa sarebbe poi, lo sostengono anche tutti i giornalisti venduti, di chi si arricchirebbe "illecitamente": un po' come quelli che non hanno voglia di lavorare per cuccarsi il reddito di cittadinanza a sbafo. Sempre la stessa monnezza data in pasto ai boccaloni: che mai qualcuno si interroghi sugli arricchimenti selvaggi delle multinazionali, in Italia e nei paradisi fiscali della civilissima Unione Europea.
Quanto ci vorrà ancora prima di comprendere la reale natura della sua politica e la ferocia di questo governo maledetto? Un esecutivo che, dopo aver razionato i nostri diritti civili (come il precedente!), punta al razionamento dell'energia, dell'acqua, dell'emissioni di CO2.
Il mondo che conoscevamo, che con tutte le sue imperfezioni abbiamo amato, sta per scomparire: chi può faccia qualcosa, subito.