Il massacro censurato. Unicef: Oltre 11.000 bambini uccisi in Yemen dal 2015

2432
Il massacro censurato. Unicef: Oltre 11.000 bambini uccisi in Yemen dal 2015

 

Secondo quanto si legge in un rapporto dell'UNICEF pubblicato ieri, oltre 11.000 minori yemeniti sono stati uccisi nella guerra contro lo Yemen ordita della coalizione a guida saudita, iniziata nel 2015.

Bisogna ricordare sempre che questi massacri dell’Arabia Saudita sono stati commessi con armi occidentali, statunitensi in primis, anche italiane.

Il direttore esecutivo dell'agenzia delle Nazioni Unite Catherine Russell ha osservato che oltre alle migliaia di vittime, altre rimangono malnutrite e non hanno accesso alle medicine, aggiungendo che il bilancio è potenzialmente più alto nella realtà rispetto alle statistiche registrate.

L'UNICEF ha anche stimato che 2,2 milioni di bambini yemeniti rimangono malnutriti. Nonostante il cessate il fuoco mediato dalle Nazioni Unite tra la coalizione e Sanaa, attuato ad aprile e terminato a ottobre, centinaia di yemeniti sono stati uccisi da campi minati, epidemie di virus e violazioni del cessate il fuoco da parte della coalizione guidata dai sauditi.

Russell ha sollecitato il rinnovo del cessate il fuoco per “sostenere la pace” e consentire al popolo dello Yemen di ricostruire le proprie comunità.

È stato anche riferito che 62 bambini sono stati uccisi o feriti dalla coalizione dall'attuazione del cessate il fuoco. 

La scorsa settimana, il leader del movimento di resistenza yemenita Ansarallah, Abdul-Malik al-Houthi, ha accusato Washington di impedire intenzionalmente  l'ulteriore estensione dell'accordo di cessate il fuoco, definendo gli Stati Uniti "la radice del problema".

Al-Houthi ha ribadito: “Gli americani, gli israeliani, gli inglesi e i loro burattini regionali vogliono che lo Yemen sia occupato e sottomesso a loro… I nemici vogliono stabilire le loro basi  ovunque nello Yemen, controllare le sue infrastrutture e rendere il campo politico soggetto ai loro interessi, nella misura in cui scelgono chi può essere presidente o primo ministro”. 

Questo è in riferimento alla costruzione da parte degli Emirati Arabi Uniti di un aeroporto nel governatorato di Taiz dello Yemen, che sarà utilizzato come base militare per lo stato del Golfo, tuttavia, gli Emirati Arabi Uniti affermano che si tratta di un aeroporto civile.

L'aeroporto funge da sostituto di una base degli Emirati in Eritrea, che il paese del Golfo ha smantellato  l'anno scorso nel tentativo di rafforzare la sua presenza nello Yemen come parte della coalizione guidata dai sauditi, nonché per evitare sospetti statunitensi. La base in Eritrea era anche precedentemente utilizzata per lanciare operazioni aeree e marittime contro l'esercito yemenita.

La Redazione de l'AntiDiplomatico

La Redazione de l'AntiDiplomatico

L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa. Per ogni informazione, richiesta, consiglio e critica: info@lantidiplomatico.it

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

Come la post-verità diventa post-realtà di Giuseppe Masala Come la post-verità diventa post-realtà

Come la post-verità diventa post-realtà

Macao celebra 25 anni di sviluppo e crescita   Una finestra aperta Macao celebra 25 anni di sviluppo e crescita

Macao celebra 25 anni di sviluppo e crescita

Non è solo Facebook.. E' lo specchio del mondo che ci stanno imponendo di Francesco Erspamer  Non è solo Facebook.. E' lo specchio del mondo che ci stanno imponendo

Non è solo Facebook.. E' lo specchio del mondo che ci stanno imponendo

Siria. Israele, jihadisti e noi... di Paolo Desogus Siria. Israele, jihadisti e noi...

Siria. Israele, jihadisti e noi...

Caracas contro il fascismo e per la Palestina di Geraldina Colotti Caracas contro il fascismo e per la Palestina

Caracas contro il fascismo e per la Palestina

Israele, la nuova frontiera del terrorismo di Clara Statello Israele, la nuova frontiera del terrorismo

Israele, la nuova frontiera del terrorismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo di Leonardo Sinigaglia La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

Transito di gas russo dall'Ucraina: l'UE ad un bivio di Marinella Mondaini Transito di gas russo dall'Ucraina: l'UE ad un bivio

Transito di gas russo dall'Ucraina: l'UE ad un bivio

Professioni e privilegi di Giuseppe Giannini Professioni e privilegi

Professioni e privilegi

72 ore di bipensiero oltre Orwell di Antonio Di Siena 72 ore di bipensiero oltre Orwell

72 ore di bipensiero oltre Orwell

IL RITORNO DEL VILE AFFARISTA di Gilberto Trombetta IL RITORNO DEL VILE AFFARISTA

IL RITORNO DEL VILE AFFARISTA

La politica turca in Siria: traiettoria di collisione di Michelangelo Severgnini La politica turca in Siria: traiettoria di collisione

La politica turca in Siria: traiettoria di collisione

La foglia di Fico di  Leo Essen La foglia di Fico

La foglia di Fico

Tempi duri per i poveri di Michele Blanco Tempi duri per i poveri

Tempi duri per i poveri

Il ragionier Fracchia Urso e le "promesse" di Stellantis di Giorgio Cremaschi Il ragionier Fracchia Urso e le "promesse" di Stellantis

Il ragionier Fracchia Urso e le "promesse" di Stellantis

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti