Il nemico numero uno di lavoro e sanità
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C'è stato un tempo in cui la sinistra poneva il lavoro al centro della sua agenda (per la verità non solo la sinistra). Dopotutto a porlo al centro dell'interesse della Repubblica è la stessa Costituzione, collocandolo (è bene ricordarlo fino allo stremo) nel suo articolo 1.
Oggi le cose sono diverse e la (sedicente!) sinistra alimenta altre priorità. Ad esempio quella di tenere lontani dal lavoro (ripeto, diritto costituzionale a fondamento dell'Italia democratica, art. 1) coloro i quali abbiano deciso di non vaccinarsi.
Persino oggi, persino quando le trombe dell'emergenzialismo sanitario si sono quietate (ora urlano quelle contro il fascismo e quelle dell'emergenza energetica), Letta definisce un "premio" per il personale medico non vaccinato quello di poter tornare a lavoro.
Un diritto costituzionale presentato come un «premio».
L'ho già scritto tante volte e lo ripeto: il Partito Democratico è anti italiano e incostituzionale: ha tradito la Costituzione da molti anni e persegue interessi altri rispetto a quelli del nostro popolo. Merita da tempo la fine del Partito Socialista francese.
Oggi spaventa l'idea di una commissione d'inchiesta sulla gestione sanitaria e si comprende bene la ragione: scoperchierebbe una cupa verità fatta di scelte spesso illogiche, antiscientifiche (loro si!), liberticide e incostituzionali. Scelte che metterebbero in imbarazzo gran parte dei partiti italiani che le hanno compiute. Anche il Movimento 5 Stelle, che il Green Pass lo ha inventato quando era al governo sostenendo con tutte le forze l'azione di Roberto Speranza.
E mentre la Federazione Medici di Medicina Generale denuncia che con le attuali tendenze in cinque anni 14 milioni di italiani si troveranno senza medico di famiglia, Enrico Letta vuole sbarrare la strada ai sanitari non vaccinati, colpendo in un colpo solo due diritti costituzionali: lavoro e salute. Un elefante in una cristalleria.
«Peggio di così era difficile iniziare», scrive il segretario del PD e siamo perfettamente d'accordo con lui. Pessimo, come sempre.