Il partito della guerra
"La scelta di Putin di riconoscere il Donbass è inaccettabile, Italia e Ue devono condannarla. Si convochi immediatamente il Parlamento, si chieda all'Europa di assumere le decisioni più forti. La legge del più forte non può scrivere i confini tra Stati. Non possiamo tollerarlo”, ha affermato il segretario del Partito Democratico, Enrico Letta, alla direzione ‘dem’. "L'annessione del Donbass da parte della Russia va condannata dall'Italia senza ambiguità - aggiunge Letta - Chiediamo subito una riunione straordinaria del Parlamento. I confini cambiati con le armi, la forza e la morte sono tutto ciò contro cui lottiamo e lotteremo sempre”.
Si tratta di parole gravi che confermano ancora una volta la pericolosità di una formazione politica atlantista fino al midollo, guerrafondaia e assoggetta agli interessi di Washington. In una fase come questa, infatti, un partito che vuole il bene del proprio paese dovrebbe prendere le distanze dalle provocazioni bellicistiche della NATO nei confronti della Russia.
Bisogna poi sottolineare che il Partito Democratico mostra di non aver perso l’abitudine di diffondere fake news pur di servire il proprio padrone che siede in quel di Washington. Letta parla di “annessione del Donbass da parte della Russia”. Bugia clamorosa. La Russia ha infatti esclusivamente riconosciuto lo status di Stati indipendenti delle due repubbliche russofone, Donetsk e Lugansk, del Donbass.
Sulla stessa linea di Letta (anche se parla correttamente di riconoscimento) troviamo la capogruppo alla Camera Debora Serracchiani che afferma: “Vista la gravità della situazione che proprio in questi momenti sta avvenendo in Ucraina con la decisione irresponsabile e gravissima di Putin di riconoscere le autoproclamate repubbliche del Donbass, a nome del Pd chiedo un convocazione straordinaria della seduta della Camera, affinché la Camera possa esprimersi e discutere su quanto sta accadendo. Chiediamo che lo faccia immediatamente, anche tenendo conto del fatto che si tratta di un situazione straordinaria. Chiediamo una immediata convocazione straordinaria della seduta”.
Non poteva mancare all’appello la responsabile Europa, Affari internazionali e Cooperazione allo sviluppo del Partito Democratico Lia Quartapelle, la quale si lancia in un attacco inusitato e assolutamente fuori luogo contro la persona del presidente Putin: “La decisione di Putin di riconoscere le repubbliche di Donetsk e Lugansk è irricevibile e segna un punto di non ritorno. Non c'è più spazio per posizioni ambigue verso un dittatore spregiudicato e arrogante. Servono sanzioni immediate e durissime”.
Il PD è il partito della Nato. Il partito che ha avallato tutti i crimini commessi da un'alleanza nata come difensiva e che si è macchiata di atroci crimini di aggressione contro popoli e stati sovrani.
Il partito che ha sostenuto i neo-nazisti in Ucraina, i fascisti in Venezuela e i jihadisti in Siria, solo perché la Nato (Washington) ordinava così.
Milioni si contano tra morti e profughi per le guerre e i crimini della Nato.
La partecipazione dell'Italia alla Nato è oggi un rischio esistenziale per il nostro paese:
Le parole belliche del Pd lo confermano senza nessuna possibilità di smentita.
L’Italia annunci immediatamente la sua neutralità nella questione ucraina e si lavori politicamente per l’uscita da un’alleanza, che di difensivo non ha più nulla.