Il Regno Unito sfida la Cina in Africa. La conclusione (amara) di Bloomberg

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Secondo il portale Bloomberg, la Gran Bretagna ha aumentato i suoi accordi di esportazione con l’Africa francofona con transazioni per un totale di 1 miliardo di sterline  (1,3 miliardi di dollari) entro la fine dell’anno finanziario 2023-2024, mentre nel 2017-2018, tale importo era di soli tre milioni di sterline (3.850.000 dollari).

Si precisa che nell’anno finanziario terminato a marzo 2024, UK Export Finance, l’ente governativo che aiuta a finanziare fornitori e acquirenti stranieri di beni e servizi britannici, avrebbe fatto registrare investimenti per 1,3 miliardi di sterline (1,7 miliardi di dollari) in nuove imprese in tutta l’Africa, rendendo questo continente il mercato più grande per le nuove imprese.

Questa organizzazione ha concentrato i suoi investimenti in progetti come il miglioramento del sistema fognario in Benin del valore di 106 milioni di sterline (139 milioni di dollari) e la costruzione di strade in Togo del valore di 68 milioni di sterline (89 milioni di dollari).

Una competizione impari

C’è però un aspetto che rileva Bloomberg, ovvero Regno Unito lavorerà pure  per aumentare la propria presenza, ma la Cina sta diventando  il principale finanziatore della maggior parte degli stati africani. 

Citando i dati dell’Università Fudan, Bloomberg ricorda che la società cinese Sinosure ha sostenuto progetti a sostegno della Belt and Road Initiative che hanno contribuito con oltre 120 miliardi di dollari in contratti di costruzione e investimenti cinesi in Africa nei suoi primi 10 anni.

Allo stesso tempo, osserva la Cina non è soggetta alle stesse regole di Gran Bretagna e Francia, membri dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE).

Proprio la settimana scorsa, non a caso, Pechino ha tenuto un forum sulla cooperazione cinese con il continente africano. Il presidente cinese Xi Jinping  ha ribadito che le relazioni della Cina con l’Africa  “si trovano nel momento migliore della loro storia” . 

Non solo, il gigante asiatico  ha promesso  più di 360 miliardi di yuan (50,7 miliardi di dollari) in tre anni, di cui più della metà sotto forma di prestito. Nel frattempo, 11 miliardi di dollari saranno sotto forma di aiuti di vario tipo e, inoltre, 10 miliardi di dollari saranno utilizzati per incoraggiare gli investimenti delle aziende cinesi.

La Redazione de l'AntiDiplomatico

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