Il rifiuto saudita a Credit Suisse e la vera posta in gioco

8407
Il rifiuto saudita a Credit Suisse e la vera posta in gioco


Lo vado scrivendo da giorni, bisogna capire i sauditi.

Il rifiuto saudita di intervenire a sostegno del Credit Suisse, per il quale i mercati crollano oggi, costituisce, come dice l'amico Sergio Calzolari, "un salto di qualità nello scontro globale, una mossa di una potenza unica, superiore alle Torri Gemelli.

I sauditi dicono: avete voluto sequestrare le riserve valutarie russe, ora noi ci costruiamo da noi il forziere e abbandoniamo le piazze finanziarie occidentali. A questo punto, se gli americani non portano a piu' miti consigli i sauditi, lo scontro si accelera. Questo perché l'evento di oggi avviene a pochi giorni dall'intesa Iran Sauditi con mediazione cinese, e la presa di Backmut da parte russa. Non sappiamo come gli anglosassoni reagiranno, certo hanno perso.

Non si sa se reagiscono in maniera ragionevole o irragionevole. Probabile la seconda, tra Neocon, Protestanti, cattolici neocon e circoli massonici anglosassoni, tutti convinti di essere dalla parte del "bene", la reazione potrebbe essere furiosa". Aggiungo io: non sappiamo, a partire da ottobre scorso, se e quanto i cinesi abbiano venduto Treasury Bonds americani, lo sapremo nelle prossime settimane. Se così fosse, la guerra commerciale, finanziaria è persa da parte degli anglosassoni. Vorranno la guerra mondiale. Intanto si sbranano sempre piu' l'Europa.Commenta Sergio Calzolari: "a mossa Saudita, ispirata dai grandi giocatori cinesi e russi, è un capolavoro di intelligenza geopolitica.

Nel mondo interconnesso non poteva essere dato migliore scacco al re.

Ed il re lo sta capendo.

Ora sicuramente non si procederà allo scacco matto.

Forse si entra in stallo.

O forse...

Io da oggi incrocio le dita.

La mossa Dello scacco Saudita è un acceleratore formidale verso il multipolarismo. Ma anche verso la possibile follia di una classe dirigente transnazionale progressista MAI così staccata dai suoi popoli.

La follia di questi novelli mortiferi cocchieri non ha ricordi nella storia capitalistica.

Sono dei matti, adoratori della religione laica del mercato e della tecnica, che governano dei matti fanatici nazisti.

E quindi utto potrebbe succedere".Eccolo l'ultimo dato. A settembre la Cina deteneva direttamente 901 miliardi di dollari di Treasury Bonds americani. Ora sono a 867. Praticamente non rinnovano dopo le scadenze. Stessa cosa stanno facendo i giapponesi, mentre il Belgio, che lavora per conto terzi l'aumenta di 25 miliardi. La posizione finanziaria netta estera americana sta migliorando, per un semplice motivo, i creditori tolgono il denaro e dunque il debito diminuisce, perché c'è meno esposizione estera. Non sappiamo chi sta finanziando il deficit federale, il deficit mostruoso della bilancia commerciale, la stessa posizione finanziaria netta estera. Probabilmente le stesse banche americane, soggette però, come le stesse banche europee, nei prossimi mesi, causa aumento tassi, a minusvalenze che devono essere riportate in bilancio nei prossimi trimestri. Non sappiamo se e quanto le banche europee siano esposte su Credit Suisse, oggi la Bce ha chiesto loro info.

Di certo la mossa saudita di oggi provocherà uno scossone tremendo, un rimescolamento delle relazioni internazionali. Il fatto che sia l'Iran che l'Arabia Saudita abbiano chiesto di entrare nei Brics è una notizia notevole. Un mondo si sta costruendo, il vecchio mondo si arrampica per disperazione all'apparato militare, è pericoloso per questo, ma il rimescolamento mondiale non lo potrà fermare, anche con la guerra. E' sempre piu' urgente una presa di coscienza contro l'invio di armi, contro la Nato, contro l'Ue. E' sempre piu' urgente la nostra sovranità, prima che il terremoto mondiale ci sconvolga del tutto.

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

Come la post-verità diventa post-realtà di Giuseppe Masala Come la post-verità diventa post-realtà

Come la post-verità diventa post-realtà

Macao celebra 25 anni di sviluppo e crescita   Una finestra aperta Macao celebra 25 anni di sviluppo e crescita

Macao celebra 25 anni di sviluppo e crescita

Non è solo Facebook.. E' lo specchio del mondo che ci stanno imponendo di Francesco Erspamer  Non è solo Facebook.. E' lo specchio del mondo che ci stanno imponendo

Non è solo Facebook.. E' lo specchio del mondo che ci stanno imponendo

Siria. Israele, jihadisti e noi... di Paolo Desogus Siria. Israele, jihadisti e noi...

Siria. Israele, jihadisti e noi...

Caracas contro il fascismo e per la Palestina di Geraldina Colotti Caracas contro il fascismo e per la Palestina

Caracas contro il fascismo e per la Palestina

Israele, la nuova frontiera del terrorismo di Clara Statello Israele, la nuova frontiera del terrorismo

Israele, la nuova frontiera del terrorismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo di Leonardo Sinigaglia La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

Transito di gas russo dall'Ucraina: l'UE ad un bivio di Marinella Mondaini Transito di gas russo dall'Ucraina: l'UE ad un bivio

Transito di gas russo dall'Ucraina: l'UE ad un bivio

Professioni e privilegi di Giuseppe Giannini Professioni e privilegi

Professioni e privilegi

72 ore di bipensiero oltre Orwell di Antonio Di Siena 72 ore di bipensiero oltre Orwell

72 ore di bipensiero oltre Orwell

IL RITORNO DEL VILE AFFARISTA di Gilberto Trombetta IL RITORNO DEL VILE AFFARISTA

IL RITORNO DEL VILE AFFARISTA

La politica turca in Siria: traiettoria di collisione di Michelangelo Severgnini La politica turca in Siria: traiettoria di collisione

La politica turca in Siria: traiettoria di collisione

La foglia di Fico di  Leo Essen La foglia di Fico

La foglia di Fico

Tempi duri per i poveri di Michele Blanco Tempi duri per i poveri

Tempi duri per i poveri

Il ragionier Fracchia Urso e le "promesse" di Stellantis di Giorgio Cremaschi Il ragionier Fracchia Urso e le "promesse" di Stellantis

Il ragionier Fracchia Urso e le "promesse" di Stellantis

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti