Irriducibili. Viaggio all’interno della fisica e della mente

Irriducibili. Viaggio all’interno della fisica e della mente

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Federico Faggin ha pubblicato un altro libro molto accurato sulla scienza e sulla vita umana, valutati anche secondo il punto di vista della fisica. Il titolo è il seguente: “Irriducibile. La coscienza, la vita, i computer e la nostra natura” (Mondadori, 2022, euro 22).

Colgo l’occasione di iniziare questo 2023 molto denso a livello geopolitico, con la recensione di un libro molto scorrevole e pieno di citazioni. Semplificando in modo inevitabile la questione principale, si potrebbe dire che “la coscienza è la capacità attraverso un’esperienza fatta di qualia, cioè mediante le sensazioni e i sentimenti che portano con sé il significato di ciò che si conosce. La capacità di conoscere deve quindi esistere prima della conoscenza, e la conoscenza porta a esistenza ciò che si conosce la prima volta. Conoscere diventa quindi sinonimo di esistere” (p. 14).

Come affermato da Faggin, la vita è una questione molto delicata e “noi sappiamo perfettamente che la nostra esperienza è un tutt’uno privato e in continua evoluzione, impossibile da descrivere completamente con i simboli classici (le nostre parole), perché essa va oltre qualsiasi descrizione” (p. 14). In effetti la vita è una cosa molto semplice e molto complessa nello stesso tempo: “La vita è come un gioco a carte: la mano che ti viene servita rappresenta il determinismo; il modo in cui giochi è il libero arbitrio” (Sri Jawaharlal Nehru).

Tra le questioni centrali giova ricordare che “La scienza progredisce attraverso la confutazione delle preposizioni e delle teorie correnti, e non attraverso la caparbia difesa di esse” (Ralf Dahrendorf). Quindi non esiste “nulla di nobile nell’essere superiore a un altro uomo. La vera nobiltà sta nell’essere superiore alla persona che eravamo fino a ieri” (proverbio indù).

Inoltre bisogna sottolineare che il matematico Godel “dimostrò l’incompletezza della matematica, provando che la logica classica era insufficiente a stabilire la verità di tutti gli enunciati possibili che obbedivano alle regole di un sistema assiomatico sufficientemente complesso da contenere l’aritmetica” (p. 41). Senza poi dimenticare che “Un altro aspetto importante della matematica, che spesso viene sottovalutato, è che la verità dei suoi enunciati è relativa soltanto a quella dell’insieme di assiomi non dimostrabili su cui c’è accordo. Tali assiomi sono infatti considerati verità auto evidenti, accettate come tali per convenzione perché non dimostrabili” (p. 41). A quanto pare la matematica sembra anche una grande costruzione artificiale umana con funzioni semplificatrici.

Del resto Faggin aveva “creduto acriticamente ai dogmi religiosi” e nello stesso modo aveva “accettato quelli della scienza”. Il ricercatore aveva quindi “sostituito dei dogmi con degli altri” dogmi (p. 19). Purtroppo, come affermò il grande Aristotele, “Educare la mente senza educare il cuore significa non educare affatto” (p. 24). Quindi, dopo aver scritto queste cose molto istruttive e profonde, bisognerebbe riflettete molto bene. In estrema sintesi potremmo porci questa domanda: “Coloro che promuovono l’idea che un bel giorno i computer potrebbero diventare coscienti vi hanno mai dato una spiegazione convincente di come ciò potrebbe avvenire?” (p. 56).

 

Federico Faggin è un fisico, un inventore e un imprenditore italiano. Per sintetizzare si potrebbe dire che ci sarebbero così tante cose da dire che forse è meglio non dire nulla. Dal 2011 esista la Federico and Elvia Faggin Foundation: http://www.fagginfoundation.org/it/cosa-facciamo. Nel 2019 ha pubblicato il saggio Silicio (sempre con la Mondadori).

Nota esistenziale – Si può affermare che l’ostacolo più difficile da superare nella vita, è “la totale mancanza di comprensione della natura dei sentimenti e delle emozioni, ciò che i filosofi chiamano qualia” (p. 19). Come scrisse Khalil Gibran, “Il risveglio spirituale è la cosa più essenziale nella vita dell’uomo, è l’unico scopo dell’esistenza” (p. 21). Alla fine di tutte le vicende umane, si può tranquillamente affermare che “L’universo non è fatto da cose, ma da reti di energia vibratoria che emergono da qualcosa di ancora più profondo e sottile” (Werner Karl Heisenberg). Come disse Einstein, “Un giorno le macchine riusciranno a risolvere tutti i problemi, ma mai nessuna di esse potrà porne uno” (p. 58). E Dante fu molto sintetico e preciso: “Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza” (p. 149).

Nota aforistica – “La Natura è grande nelle grandi cose, ma è grandissima nelle piccole” (Plinio Il Vecchio); “E tutto mi sorprende. La vita è un’inspiegabile magia” (Goethe); “Se questa scienza che grandi vantaggi porterà all’uomo non servirà all’uomo per comprendere se stesso, finirà per rigirarsi contro l’uomo” (Giordano Bruno, p. 27); “Trattiamo bene la terra su cui viviamo: essa non ci è stata donata dai nostri padri, ma ci è stata prestata dai nostri figli” (Proverbio Masai); “Segui il consiglio del tuo cuore, perché nessuno ti sarà più fedele di lui” (Siracide, 37,13); “Ci vuole qualcosa di più che l’intelligenza per agire in modo intelligente” (Dostoevskij). In effetti “la vera intelligenza non è algoritmica, ma è la capacità di comprendere”, la capacità di leggere dentro alle cose, e “di capire in profondità” i vari fenomeni (p. 143).

Damiano Mazzotti

Damiano Mazzotti

"Prima delle leggi, prima della stampa, la democrazia è la parola che puoi scambiare con uno sconosciuto" (Arturo Ixtebarria').

 

Damiano Mazzotti è nato nel 1970 in Romagna e vive in Romagna. Si è laureato in Psicologia Clinica e di Comunità a Padova nel 1995. Nel corso della vita si è occupato di consulenza, di formazione e di comunicazione, lavorando nella Regione Emilia-Romagna, per società di Milano e per l’Istituto Europeo di Management Socio-Sanitario di Firenze. Nel 2008 diventa uno studioso indipendente e un Citizen Journalist che ha pubblicato centinaia di articoli sulla piattaforma informativa Agoravox Italia (www.agoravox.it/Damiano-Mazzotti). Nel 2009 ha pubblicato Libero pensiero e liberi pensatori, il primo saggio di un giornalista partecipativo italiano. 

 

 

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