La dignità sempre sotto il tacco americano
1904
Mercoledì scorso, al palazzo di vetro delle Nazioni Unite, insieme a Francia, Germania e altri paesi europei, l’Italia ha votato contro una risoluzione che chiede la fine delle sanzioni a Cuba. Nonostante il voto contrario, la mozione è passata.
Resta però la vergogna.
A poco vale ricordare la generosità dei cubani quando appena un anno fa l’Italia sprofondava nella crisi nera della pandemia, con gli ospedali sovraffollati e le terapie intensiva sature, con i medici costretti a scegliere chi poteva essere curato e chi doveva essere abbandonato al suo destino. Sono infatti sicuro che se qualcuno chiedesse al Ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, perché l’Italia ha votato contro Cuba, non saprebbe spiegarlo (del resto temo che non sappia nemmeno perché è alla Farnesina).
Di fatto siamo un paese senza politica estera, un paese sempre pronto a mettere la propria dignità sotto il tacco americano, un paese che corteggia l’Arabia Saudita, che gongola quando parla Angela Merkel. Siamo un paese pronto a svendersi per trenta denari.