La lotta operaia al macello PROSUS a Vescovato di Cremona
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di Giorgio Cremaschi
Da 47 giorni questi operai presidiano il macello PROSUS a Vescovato di Cremona.
In quasi 50 sono stati licenziati dall’azienda, dopo più di venti anni di duro lavoro. Un lavoro di 370 colpi all’ora, per 9 ore al giorno, per tagliare le carni che arrivano sulle nostre tavole.
La proprietà finanziaria ora vuole vendere e pensa che alleggerendo il numero dei dipendenti si collochi meglio l’impresa sul mercato.
Ma i manager tagliatori di teste non hanno fatto i conti con la dignità ed il coraggio degli operai, quasi tutti indiani del Punjab. Che hanno rifiutato la distinzione tra chi è in appalto e chi è dipendente diretto del macello, e hanno deciso di lottare assieme.
Oggi siamo andati con una parte di loro nel corteo della USB Unione Sindacale di Base , per le stupite vie del centro di Cremona. Poi siamo andati a trovare gli altri nel fabbricato presidiato.
Una ragazza, figlia di uno degli operai in lotta, ci ha detto: noi non ci arrenderemo mai. E noi con loro. Schiavi mai!