La pandemia non sia la scusa del saccheggio del nostro patrimonio
di Giuseppe Masala
Cattivi pensieri che si rinforzano.
Leggo del sindaco di Firenze Nardella che lancia alti lai sul comune ridotto sul lastrico a causa della pandemia che ha azzerato il turismo e che vorrebbe usare il "bazooka immobiliare", ossia cedere in garanzia il patrimonio immobiliare del comune per ottenere nuovi prestiti.
Signori miei, nessuno nega l'esistenza della pandemia e della sua gravità, anzi.
Ma è altrettanto evidente che le jene stanno affondando le fauci nella carne viva delle ricchezze italiane.
Tutte le ricchezze, materiali ed immateriali, spirituali ed economiche, locali e nazionali. Nella regione Lazio c'è un verminaio enorme nelle forniture di mascherine date senza gara ad amici sulla scorta dell'emergenza, ora il caso di Firenze.
E nelle altre regioni e comuni Dio solo sa che cosa hanno fatto.
A livello nazionale non ne parliamo; le élites vogliono imporre la museruola alla democrazia con il Mes, prenderanno un pugno di miliardi che spenderanno senza controlli (con quali risultati possiamo già immaginare) e in cambio cedono quote di sovranità.
Non parliamo della App di controllo, data ad una società partecipata dai figli di Berlusconi (ma non era il male? Non mi avete detto che per trenta anni che ci manipolava? E ora, gli date i nostri dati senza colpo ferire). Qui con la scusa dell'emergenza sanitaria vogliono saccheggiare tutto.
Approfittando anche del fatto che il Parlamento è di fatto chiuso.