La previsione di Allianz lo conferma: c'è solo povertà nell'euro
Continuano i guai per l’Unione Europea. Mentre la propaganda europeista a reti unificate magnifica il Next Generation EU e relativi pacchetti di aiuti, come la panacea a tutti i mali derivanti dalla pandemia, le previsioni dicono tutt’altro. Si prevede che il blocco a 19 nazioni dell'Unione europea subisca una contrazione dell’economia - come segnala il quotidiano inglese Express - essendo stato colpito da continui blocchi negli ultimi mesi. I dati sulla performance per il primo trimestre dovrebbero mostrare una contrazione dell'economia di circa lo 0,8%. La strategia a dir poco pasticciata sulla campagna vaccinale dell'UE e una nuova ondata di infezioni da coronavirus hanno notevolmente frenato l’economia dell’eurozona.
In una previsione separata, il colosso assicurativo tedesco Allianz ha previsto che il PIL dell'Eurozona scenderà dello 0,5% nei primi tre mesi dell'anno rispetto al trimestre precedente.
Quindi una doppia recessione per l’eurozona dopo un calo dello 0,7% registrato nel quarto trimestre dello scorso anno.
La famosa economista Katharina Utermohl, di Allianz, ha dichiarato: "Sembra una doppia recessione nel primo trimestre".
Questo significa nient’altro che che l'economia europea è in ritardo nella corsa globale alla ripresa dopo che il coronavirus ha messo in ginocchio il mondo poco più di un anno fa. Un ritardo che deriva anche dalla sciagurata campagna vaccinale di Bruxelles, incapace finanche di immunizzare tempestivamente i propri cittadini.
Notizie di altro segno arrivano da altre zone del mondo dove le economie hanno ripreso a correre: gli Stati Uniti hanno registrato una crescita trimestrale dell'1,6% e la Cina ha annunciato di essere tornata a crescere due settimane fa.
L’economista Utermohl prevede una crescita per l’eurozona nel secondo trimestre, ma il capo economista della Banca Centrale Europea Philip Lane ha avvertito che il blocco avrà bisogno di tempo per riprendersi completamente.
“Ci sarà un rimbalzo ovviamente - ha spiegato Lane a Dagens Industri - ma questo avviene nel contesto della pandemia che è un enorme shock negativo”.
"Il fatto che stiamo risalendo dal peggio non significa che ci sia un pieno recupero".
Ancora una volta si palesano gli enormi limiti e inadeguatezze di un’Unione Europea che nemmeno in un periodo straordinario, nel bel mezzo di una crisi inedita scatenata dalla pandemia, riesce ad archiviare le scellerate e ottuse politiche neoliberiste che hanno letteralmente devastato gran parte delle economie europee.