La risposta (perfetta) di David Harvey al miliardario che chiede "sofferenza" nell'economia

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La risposta (perfetta) di David Harvey al miliardario che chiede "sofferenza" nell'economia


Le recenti dichiarazioni del milionario australiano Tim Gurner hanno riportato sotto i riflettori una verità spesso trascurata: la lotta di classe è ancora una realtà vivente e pulsante nella società contemporanea.

Le parole di Gurner, imprenditore edile, mettono in evidenza in modo inequivocabile come le classi dominanti continuino a giocare un ruolo determinante nel plasmare il destino delle masse lavoratrici. Queste dichiarazioni, che suggeriscono l'urgente necessità di un significativo aumento della disoccupazione per migliorare la produttività, gettano luce sulla dura realtà del sistema capitalista, evidenziandone la crudeltà e l'inequità. 

Infatti, lo sviluppatore immobiliare Tim Gurner si è spinto a dichiarare - contro ogni evidenza - che i dipendenti sono diventati troppo arroganti e che la disoccupazione deve aumentare in modo significativo per aumentare la produttività, specialmente nel settore edilizio.

Secondo il Gurner-pensiero la pandemia ha avuto un "effetto massiccio" sulla produttività, specialmente tra gli operai edili, che sta aggravando la crisi abitativa.

"Hanno guadagnato molto facendo molto poco negli ultimi anni, e dobbiamo vedere un cambiamento in questo senso", ha detto durante il summit immobiliare dell'AFR a Sydney. "Penso che il problema che abbiamo avuto è che le persone hanno deciso di non voler lavorare così tanto durante la pandemia".

Gurner, proprietario del Gurner Group, che ha più di 4500 appartamenti in fase di sviluppo in tutto il Victoria, il New South Wales e il Queensland in Australia, ha respinto l'idea che l'immigrazione stia aggravando la crisi abitativa.

"Dobbiamo assolutamente avere l'immigrazione", ha affermato. "L'Australia non funziona senza immigrazione, e se non cresciamo, siamo destinati al declino".

Secondo Gurner, la dinamica tra datori di lavoro e dipendenti deve cambiare attraverso un aumento del 40-50% della disoccupazione.

"Dobbiamo vedere sofferenza nell'economia. Dobbiamo ricordare alle persone che lavorano per il datore di lavoro, non il contrario. C'è stato un cambiamento sistematico in cui i dipendenti pensano che il datore di lavoro sia estremamente fortunato ad averli, anziché il contrario. È una dinamica che deve cambiare".

In Australia il tasso di disoccupazione ha raggiunto un minimo storico del 3,4% nel luglio dell'anno scorso ed è rimasto a livelli storicamente bassi. A luglio di quest'anno, la disoccupazione era al 3,7%, secondo l'ultima serie di dati dell'Ufficio australiano di statistica.

A giugno, il vice governatore della Reserve Bank, Michele Bullock, ha avvertito che il tasso di disoccupazione dovrebbe salire al 4,5% per contenere l'inflazione, il che implica che circa 140.000 persone potrebbero perdere il lavoro.

Insomma, capitalismo allo stato puro, nudo e crudo. A tal proposito ha utilizzato altrettanta chiarezza l’economista David Harvey, che su X ha così commentato le uscite di Tim Gurner: “Il capitalismo non cadrà mai da solo. Dovrà essere abbattuto. L'accumulazione di capitale non cesserà mai. Dovrà essere fermata. La classe capitalista non cederà mai volontariamente il suo potere. Dovrà essere espropriata”.

 

La Redazione de l'AntiDiplomatico

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