La Russia considera le accuse norvegesi di attacchi informatici una provocazione
Sembrano le scene di un film già visto. Ma ci risiamo. Ancora una volta un paese NATO si scaglia contro la Russia denunciando attacchi informatici. Questa volta è la Norvegia ad attaccare Mosca. La ministra degli Esteri Ine Marie Erikseide Soreide sostiene che dietro un attacco hacker che lo scorso agosto ha colpito i deputati e gli impiegati del Parlamento di Oslo ci sarebbe la mano della Russia.
"In base alle informazioni raccolte, possiamo affermare che dietro c'era Mosca", ha detto la ministra. "Il fatto che rendiamo pubblico il responsabile, è un segnale forte delle autorità norvegesi", ha aggiunto Eriksen Soreide, scrive Repubblica.
Da Mosca bollano le accuse norvegesi come provocazioni. La Russia considera le accuse norvegesi di coinvolgimento in un attacco informatico una provocazione deliberata, ha scritto l'ambasciata russa a Oslo tramite il suo account Facebook come riporta l’agenzia TASS.
"Riteniamo inaccettabile tale accusa contro il nostro paese. Consideriamo questo incidente una provocazione deliberata e seria, dannosa per le nostre relazioni bilaterali”, segnala la missione diplomatica.
L’ambasciata russa ha sottolineato che "nel maggio 2020 è stata inviata una nota al ministero degli Esteri norvegese, spiegando la procedura in caso di incidenti informatici - ci sono canali ufficiali di indagine”, per poi aggiungere che “i siti web statali russi, comprese le strutture extraterritoriali russe in Norvegia, subiscono milioni di attacchi informatici ogni anno; ad esempio, il sito web del ministero degli Esteri russo ha subito 77 milioni di attacchi tra gennaio e settembre 2018. Tuttavia, non è possibile accusare arbitrariamente le autorità dei paesi di origine degli attacchi”.