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La Russia risponde alla NATO con un'esercitazione di deterrenza strategica
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Se la NATO ha deciso di mostrare i muscoli in nel cuore dell’Europa, e dunque alzare la tensione inevitabilmente, con l’esercitazione nucleare ‘Steadfast Noon’, dove secondo quanto reso noto dal servizio stampa dell’alleanza atlantica prendono parte unità di 14 paesi membri del blocco (tra cui l’Italia) e fino a 60 velivoli di vario tipo, tra caccia di quarta e quinta generazione, aerei da sorveglianza e aerei cisterna, la Russia non è restata a guardare.
Mosca ha completato con successo una serie di esercitazioni delle forze di deterrenza strategica terrestri, marittime e aeree, durante le quali sono stati effettuati lanci di missili balistici e da crociera, ha dichiarato il Cremlino.
Le manovre sono state effettuate sotto la supervisione del Presidente russo Vladimir Putin, che ha osservato lo svolgimento delle esercitazioni. Il ministro della Difesa russo, Sergey Shoigu, ha spiegato che si trattava di un'esercitazione di attacco nucleare in risposta a un attacco avversario.
Il Cremlino ha dichiarato che il missile balistico intercontinentale Yars è stato lanciato dal cosmodromo di Plesetsk e il missile balistico Sineva dalle acque del Mare di Barents. Gli aerei a lungo raggio Tu-95MS hanno anche testato missili da crociera lanciati dall'aria.
Il capo dello Stato Maggiore delle Forze Armate russe, Valery Gerasimov, ha riferito che anche il sottomarino missilistico strategico Tula ha preso parte alle esercitazioni.
L'attività ha testato il livello di preparazione del comando militare e le capacità del personale direttivo e operativo nell'organizzazione della gestione delle truppe", si legge in un comunicato.
"Tutti i missili hanno raggiunto i loro obiettivi e hanno confermato le loro prestazioni", precisa il comunicato.
Le precedenti manovre strategiche di deterrenza del paese eurasiatico, anch'esse guidate da Putin, si sono svolte il 19 febbraio. Durante queste esercitazioni, dalle portaerei strategiche Tu-95ms sono stati lanciati missili ipersonici Kinzhal e Tsirkon, missili da crociera Iskander e Kalibr e missili balistici intercontinentali Yars e Sineva.
La dottrina nucleare russa prevede solo "contromisure volte a prevenire la distruzione della Federazione Russa con attacchi nucleari diretti o con altri tipi di armi che metterebbero in pericolo l'esistenza stessa dello Stato russo", ha sottolineato il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov.
Il Presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato lo scorso agosto che in una guerra nucleare "non ci possono essere vincitori" e "non deve mai essere combattuta". Ha sottolineato che Mosca continua a rispettare "coerentemente" lo "spirito e la lettera" del Trattato di non Proliferazione Nucleare (TNP).
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