La "soluzione" Draghi per la scuola: che cosa c'è da esultare?
Un’altra “soluzione” per la Scuola. E così, dopo i banchi a rotelle e sempre più vessatorie “misure profilattiche” imposte da governatori e sindaci alla ricerca di consenso, ora c’è Mario Draghi che, non si sa dall’alto di quale competenza, propone – tra l’entusiasmo generale - di prolungare l’anno scolastico fino a luglio per recuperare i giorni persi a causa del Covid e incrementare il numero di tamponi tra gli studenti.
Tamponi che - essendo il Sars-Cov-2 ormai endemico - non potranno far altro che identificare l’inevitabile positivo il quale – permanendo il dogma dell’”isolamento del contagiato” - determinerà la “provvisoria” chiusura del plesso scolastico.
Il tutto nella generale esaltazione di vaccini realizzati in pochi mesi che, permettendo al vaccinato di trasmettere il virus, non si comprende perché mai dovrebbero essere obbligatori per il personale della Scuola.