La Via della Seta digitale e il Sud del mondo

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La Via della Seta digitale e il Sud del mondo

di Daniele Burgio, Massimo Leoni e Roberto Sidoli

Un aspetto sempre più rilevante del gigantesco progetto planetario delle Vie della Seta cinesi riguarda il processo di condivisione cooperativa tra nazioni nel settore digitale, nel quale finora troppe nazioni del mondo sono rimaste sempre più indietro rispetto alle metropoli imperialiste.

Internet, rete 5G e Intelligenza Artificiale costituiscono il vero e concretissimo "triangolo magico" del mondo realmente egualitario e condiviso, della reale praxis antimperialista che da un decennio Pechino vuole diffondere su vasta scala nel Sud del pianeta.

I massmedia del partito comunista cinese hanno notato che “attualmente, la società umana si trova ad affrontare la quarta ondata dell’evoluzione industriale caratterizzata da digitalizzazione, networking e intelligentizzazione. A causa del divario digitale, molti paesi in via sviluppo non possono godere pienamente delle opportunità e dei risultati portati dai mutamenti della tecnologia digitale, ciò impedisce il loro passo verso la modernizzazione.

Un aspetto importante dell’obiettivo dell’interconnessione dell’Iniziativa Belt and Road è quello di promuovere l’ampia cooperazione tra i paesi co-costruttori nei campi di tecnologia, infrastrutture e mercato digitali.

Nell’arco dell’ultimo decennio, le stazioni di base per il 5G, i centri di dati e di cloud computing e i progetti di città intelligente sono stati realizzati in molti paesi; i porti, le ferrovie, le strade e le infrastrutture idrauliche di molti paesi co-costruttori sono stati rinnovati e ristrutturati; la Cina ha firmato con una ventina di paesi il memorandum d’intesa di cooperazione sulla costruzione della Via della Seta digitale. Questi progetti non solo hanno innalzato in modo significativo il livello della digitalizzazione e dell’informatizzazione delle infrastrutture di questi paesi, ma ha anche migliorato la vita di molte persone. 

Dopo dieci anni di accumulo, la cooperazione nell’economia digitale nel quadro della  Belt and Road si trova a un nuovo punto di partenza.

Durante il terzo Forum della Belt and Road per la cooperazione internazionale, la Cina e i paesi interessati hanno pubblicato insieme l’“Iniziativa di Beijing per la cooperazione internazionale dell’economia digitale nel quadro della Belt and Road” raggiungendo 20 consensi in termine delle infrastrutture, della trasformazione industriale, della capacità digitale e del meccanismo di cooperazione, che hanno aperto nuovi canali di cooperazione dell’economia digitale. Secondo gli analisti, sullo sfondo della tendenza dell’antiglobalizzazione, lo sviluppo di e-commerce e dei servizi digitali aiuterà di superare le barriere commerciali, di rinvigorire il commercio e promuovere la crescita dell’economia mondiale.

La Cina ha anche presentato l’“Iniziativa per il governance globale dell’intelligenza artificiale”, che enfatizza che tutti i Paesi, grandi o piccoli, forti o deboli, e non importano i loro sistemi sociali, hanno lo stesso diritto di sviluppare e utilizzare l'IA. Ciò riveste un significato importante per migliorare la governance digitale globale. ( )"Via della Seta digitale accelererà la modernizzazione ".[1]

Su tale tematica le circa 150 nazioni, ben tre quarti del totale mondiale, che fanno parte del progetto Belt and Road hanno raggiunto un’ampia cooperazione reciproca, come verificatosi a Pechino nell'ottobre 2023, al terzo Forum delle Vie della Seta, con la stipulazione di centinaia di accordi – anche e specialmente in campo tecnologico – tra i paesi partecipanti.

Il processo di cooperazione si sta allargando a tutti i settori, ivi compreso quello marittimo.

Ad esempio "il 26 ottobre a Quanzhou, nel Fujian, si è tenuto il Forum per la cooperazione giudiziaria della Via della Seta marittima. L’evento, dal tema “costruire insieme la Via della Seta marittima per promuovere una cooperazione giudiziaria di alta qualità”, è stato organizzato dalla Corte suprema popolare della Cina, e ha attratto la partecipazione di un centinaio di rappresentanti provenienti da 11 Paesi, che hanno proceduto ad uno scambio di vedute sul ruolo della corte suprema nella salvaguardia della giustizia e nell’innalzamento dell’efficacia, nello sviluppo innovativo del meccanismo per la soluzione delle liti commerciali internazionali, nell’economia digitale, nell’e-commerce lungo la Via della Seta, nella risoluzione online delle liti e nell’ottenimento delle prove per i reati transfrontalieri.

Secondo quanto appreso, finora la Cina ha firmato 171 trattati sull’assistenza giudiziaria con 83 Paesi, la cui sfera di cooperazione copre oltre 130 Paesi”.[2]

Temendo anche la crescente espansione delle Vie della Seta digitali, “gli Stati Uniti hanno avviato una serie di restrizioni contro i giganti cinesi, creando qualche rallentamento. Huawei ha avuto difficoltà a ottenere i chip necessari alle apparecchiature di rete. Ma fin qui, dice Arcesati, "non c'è stata una frenata clamorosa, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo". Anche perché le aziende cinesi hanno saputo rimodellare la propria offerta, concentrandola sempre di più su forniture di servizi digitali: cloud, centri dati per la pubblica amministrazione, sanità, istruzione. Meno maxi investimenti, più progetti mirati in linea con la più ampia strategia economica cinese dello sviluppo in alta qualità. "Un po' come quando il ministro degli Esteri Wang Yi ha parlato di piccoli e bellissimi progetti", evidenzia Arcesati. E anche quando aziende nel mirino hanno venduto alcune unità d'affari, come fatto da Huawei sui cavi sottomarini, queste sono passate comunque ad aziende statali cinesi.

Tra le aree più coinvolte dal progetto cinese, come detto, c'è l'Africa. Huawei ha costruito un centro di cloud computing in Egitto e la Cina sta aumentando i finanziamenti al settore delle telecomunicazioni egiziano. In fase di costruzione una nuova smart city, situata tra il Nilo e il Canale di Suez. Ma Il Cairo sembra interessato anche al modello di governance digitale cinese, per applicarlo sul fronte interno e mettere in "sicurezza" la Rete e non solo. Huawei sta costruendo l'infrastruttura di rete 5G in Zambia, dove ha un centro che raccoglie e processa i dati del governo locale. CloudWalk ha invece sviluppato un sistema di riconoscimento facciale per lo Zimbabwe”.[3]

 

 

 

[1] “Via della Seta digitale accelererà la modernizzazione”, 21 ottobre 2023 , in Italian.cri.cn

[2] "Quanzhou, Forum sulla cooperazione giudiziaria della Via della Seta marittima" 26 ottobre 2023, in Italian.cri.cn

[3] L. Lamperti, "Cosa vuole fare la Cina con la Via della Seta ", 18 ottobre 2023, in wired. it

 

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