L'Arabia Saudita annuncia l'annessione di metà dello Yemen

9341
L'Arabia Saudita annuncia l'annessione di metà dello Yemen

 

Due pesi e due misure. Come sempre.

Premettiamo che per quello che vuole attuare l’Arabia Saudita non sono previste sanzioni occidentali, non ci saranno cantanti che andranno alle Mura di Sanaa celebrate da Pier Paolo Pasolini a fare concerti, la nazionale di calcio saudita non verrà esclusa dalle competizioni internazionali.

Premettiamo inoltre che non c'è nessuna alleanza militare che minaccia l'Arabia Saudita ai suoi confini.

Nella Terza Guerra mondiale a bassa intensità che viviamo ci sono questioni, tra Mediterraneo orientale e Asia occidentale in particolare, di cui i media mainstream non parlano, ma che sono di fondamentale importanza: Negoziato sul nucleare iraniano, elezioni in Libano, Siria occupata dagli Usa con conseguente furto di risorse, la Palestina occupata con le continue provocazioni e attacchi di Israele ad al Alqsa a Gerusalemme che potrebbero portare ad uno scontro impari come avvenne proprio un anno fa. Ultimo, non in ordine di importanza, l’aggressione dell’Arabia Saudita allo Yemen che dura dal 2015 con centinaia di vittime yemenite proditoriamente ignorate in occidente perché questo massacro è compiuto con armi occidentali e il regno di al Saud è un nostro “alleato”.

Ormai questo conflitto per l’Arabia Saudita è giunto ad un punto morto, i massacri compiuti non hanno portato a nulla. Ed ecco, il colpo, non tanto a sorpresa, della Monarchia-Tirannia saudita.

Riad prevede di annettere una serie di province ricche di risorse nello Yemen orientale, la cui consistenza equivale a metà del paese, secondo un rapporto del 7 maggio del quotidiano Crater Sky di Aden e riportato dal portale The Cradle.

Il piano del regno del Golfo prevede l'annessione delle province di Hadhramaut, Shabwah, Al-Mahrah e Abyan. Secondo il rapporto, i funzionari sauditi hanno già tenuto incontri con esponenti locali pronti a vendersi quelle regioni.

La monarchia saudita ha informato esponenti regionali che il regno sta concedendo loro "il diritto all'autodeterminazione", ma ha anche premesso che dovrebbero entrare a far parte dell'Arabia Saudita.

I funzionari hanno anche precisato che l'annessione di queste regioni, che il regno chiamava "il sud arabo dell'Arabia Saudita", non può essere annullata.

Uno dei vantaggi che l'Arabia Saudita cerca di ottenere è l'accesso ai porti chiave che consentiranno un maggiore accesso all'Oceano Indiano, all'Africa e ad altre regioni attraverso la sua posizione strategica, si legge nell’articolo di Crater Sky.

L'Arabia Saudita e lo Yemen hanno concordato una tregua mediata dalle Nazioni Unite il 2 aprile dopo che l'Arabia Saudita ha subito una serie di imbarazzanti sconfitte militari a causa di una serie di attacchi di rappresaglia yemeniti contro i sensibili impianti petroliferi sauditi di Aramco.

Nonostante la parte yemenita abbia confermato la fine della tregua, l'Arabia Saudita ha commesso oltre 5.000 violazioni segnalate della tregua, tra cui bombardamenti del territorio yemenita, sequestro di navi combustibili e la continua chiusura dell'aeroporto internazionale di Sanaa.

Il deposto presidente yemenita Abdrabbuh Mansour Hadi, che aveva sempre ribadito di essere il legittimo presidente dello Yemen nonostante fosse stato rimosso dal potere da una rivolta popolare, aveva annunciato di aver ceduto il suo potere a un "consiglio presidenziale" non eletto nominato dall'Arabia Saudita.

Secondo un articolo del Wall Street Journal (WSJ), la leadership saudita ha costretto Hadi a dimettersi e riconoscere il consiglio non eletto, sulla scia di un incontro segreto che il leader yemenita ha tenuto con un alto funzionario statunitense.

Con questa annessione annunciata aumenteranno gli attacchi di rappresaglia da parte del movimento di resistenza di Ansarallah e delle forze armate yemenite dopo la scadenza della tregua. Il leader di Ansarallah, Sayed Abdul Malik al-Houthi, aveva sostenuto l'11 aprile che l'Arabia Saudita non ha altra scelta che la sconfitta.

“I nemici cercano di indebolire e costringere la nazione ad arrendersi attraverso sanzioni, misure restrittive e arroganza. Cercano di indebolire il morale degli yemeniti e creare un senso di disperazione e sconfitta tra la gente", aveva dichiarato Al-Houthi.

La guerra contro lo Yemen, così come il blocco navale, ha causato quella che l'ONU definisce "una delle peggiori crisi umanitarie del nostro tempo".

La Redazione de l'AntiDiplomatico

La Redazione de l'AntiDiplomatico

L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa. Per ogni informazione, richiesta, consiglio e critica: info@lantidiplomatico.it

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

La strategia del riccio di Trump di Giuseppe Masala La strategia del riccio di Trump

La strategia del riccio di Trump

Non è solo Facebook.. E' lo specchio del mondo che ci stanno imponendo di Francesco Erspamer  Non è solo Facebook.. E' lo specchio del mondo che ci stanno imponendo

Non è solo Facebook.. E' lo specchio del mondo che ci stanno imponendo

Siria. Israele, jihadisti e noi... di Paolo Desogus Siria. Israele, jihadisti e noi...

Siria. Israele, jihadisti e noi...

Venezuela, il calendario dei popoli e l'agenda di chi li opprime di Geraldina Colotti Venezuela, il calendario dei popoli e l'agenda di chi li opprime

Venezuela, il calendario dei popoli e l'agenda di chi li opprime

Israele, la nuova frontiera del terrorismo di Clara Statello Israele, la nuova frontiera del terrorismo

Israele, la nuova frontiera del terrorismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo di Leonardo Sinigaglia La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

L'agenzia di stampa finanziata dall'UE e le "previsioni" di Baba Vanga di Francesco Santoianni L'agenzia di stampa finanziata dall'UE e le "previsioni" di Baba Vanga

L'agenzia di stampa finanziata dall'UE e le "previsioni" di Baba Vanga

Transito di gas russo dall'Ucraina: l'UE ad un bivio di Marinella Mondaini Transito di gas russo dall'Ucraina: l'UE ad un bivio

Transito di gas russo dall'Ucraina: l'UE ad un bivio

Professioni e privilegi di Giuseppe Giannini Professioni e privilegi

Professioni e privilegi

72 ore di bipensiero oltre Orwell di Antonio Di Siena 72 ore di bipensiero oltre Orwell

72 ore di bipensiero oltre Orwell

IL RITORNO DEL VILE AFFARISTA di Gilberto Trombetta IL RITORNO DEL VILE AFFARISTA

IL RITORNO DEL VILE AFFARISTA

La politica turca in Siria: traiettoria di collisione di Michelangelo Severgnini La politica turca in Siria: traiettoria di collisione

La politica turca in Siria: traiettoria di collisione

La foglia di Fico di  Leo Essen La foglia di Fico

La foglia di Fico

Recensione a “La sconfitta dell’Occidente” di Michele Blanco Recensione a “La sconfitta dell’Occidente”

Recensione a “La sconfitta dell’Occidente”

Il ragionier Fracchia Urso e le "promesse" di Stellantis di Giorgio Cremaschi Il ragionier Fracchia Urso e le "promesse" di Stellantis

Il ragionier Fracchia Urso e le "promesse" di Stellantis

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti