Le 4 fake news di Open scandalizzano anche i media mainstream
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Come si sa al giornale on-line fondato da Enrico Mentana, Open, è stato attribuito da Facebook un ruolo che fa rabbrividire: quello di arbitro della verità. Open stabilisce cosa sia vero o falso. Questi bollini, marchi di infamia finiscono poi per denigrare i giornalisti di turno, bollandoli con etichette vare. Se ai tempi del Covid-19 si poteva essere definiti complottisti no vax ora è il tempo dei filo-Putin. Non solo, una volte ricevuto il bollo di “falso” alla notizia, il sito viene penalizzato nelle visualizzazioni su Facebook. In tutto questo registriamo un totale silenzio dell’Ordine nazionale dei giornalisti.
Ormai con il conflitto in Ucraina si è creata un’isterica campagna propagandistica per fomentare la terza guerra mondiale, non importa che possa sfociare in uno scontro con armi nucleari.
La guerra si vincerà sul campo di battaglia tuona la NATO. Ergo, Rassegnatevi!
C’è però forse una speranza. Si è creato un corto circuito propagandistico. Infatti, all’interno dello stesso mainstream si sollevano dubbi, se non proprio accuse contro la creatura mediatica di Mentana.
Sul settimanale Panorama, Elisabetta Burba, ha scritto un articolo che mette alla berlina Open con un titolo già eloquente: “Open, il Fact-Checker di Facebook, pubblica quattro fake news in quattro giorni”. E ancora più tagliente il sottotitolo: “Il sito di Mentana ha rilanciato notizie senza verificarle.”
Come si legge nell’articolo, neanche dopo le smentite Open ha provveduto a fare correzioni.
Vi lasciamo a questo link la lettura in dettaglio delle cantonate prese da Open. Siamo buoni a definirle cantonate, siamo in una guerra, le parole pesano come macigni quando c’è lo spettro di una terza guerra mondiale.
Una cosa è certa, il Re della Propaganda pro-NATO è nudo, non ci possono ingannare più con le guerre umanitarie per portare democrazia e diritti umani.