Le ricette di Draghi e quello che accadrà
La questione da considerare è che c'è una crisi capitalistica, una crisi di profittabilità, dalla fine degli anni sessanta. A partire da allora ci fu una strategia europea volta al mercantilismo, o ordoliberismo come si considera ora, che ha come punto centrale la deflazione salariale, le privatizzazioni, il ritiro dello Stato dagli affari economici.
Ma ciò non vuol dire che finisce lo Stato, semplicemente è votato a favore degli attori economici piu forti, più stato per il mercato. Ieri il sole 24 ore scriveva che l'industria, come avevo a suo tempo scritto, ha perso meno del pil "grazie all'export". Draghi favorirà loro, il 32% del pil, li sommergerà di fondi pubblici mandando definitivamente a malora il resto, specie i lavoratori autonomi, i commercianti, molti professionisti e la classe operaia. Finirà l'eccezione contrattuale del pubblico, che si assoggetterà a forme estreme di sfruttamento, grazie alla digitalizzazione, e un apparato pubblico che non fornisce più servizi, ma è al servizio delle imprese.
Draghi favorirà il capitale finanziario, sia nella sua forma monetaria, sia nella sua forma industriale, sia la sua simbiosi. In un contesto di crisi capitalistica che dura da 50 anni, la sua condotta la porterà ad aggravarsi, mentre le elite si arriccchiranno sempre più. Draghi vede questo, il resto può andare a malora, non serve per la sfera capitalistica. Non è una novità, è dal 1992 che va avanti questo, si sono avvicendati, facendo sempre le stesse cose. Ora hanno trovato la loro sintesi.