Meloni a Tripoli: i punti segreti dell'incontro
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di Michelangelo Severgnini
Quest'oggi la Meloni è a Tripoli a far visita ad un premier illegittimo di un governo illegittimo che controlla solo il 20% del territorio libico: Abdulhamid Dabaiba.
Questi i punti segreti dell'incontro.
1) Congratulazioni reciproche: siamo riusciti anche quest'anno a non far tenere le elezioni in Libia (che non si tengono dal 25 giugno 2014), almeno ci teniamo Tripoli e la Tripolitania, altrimenti vince Saif Gheddafi e ce ne andiamo tutti a casa.
2) Richiesta di nuovi schiavi: dal momento che il decreto flussi 2023-2025 prevede l'ingresso di 150mila nuovi lavoratori stranieri ogni anno (in linea con gli ingressi dell'anno scorso), quest'anno si rischia di mancare la quota.
Sì, però se da Tripoli fanno partire troppi gommoni, poi rimangono loro senza manodopera migrante e gratuita.
Il confine con il Niger del resto è chiuso da oltre un anno e anche a Tripoli gli schiavi cominciano a scarseggiare.
3) Mi raccomando l'elezione del prossimo inviato speciale dell'UNSMIL (la missione ONU in Libia). Niente scherzi, dopo le dimissioni di Bathily che ha seppellito il processo elettorale con norme insensate, bisogna proseguire su questa linea.
4) Come procedono i lavori della nuova piattaforma di estrazione del gas nel mare davanti a Tripoli costata 8 miliardi di dollari, firmati nel gennaio 2023? Un po' a rilento, ma o quei soldi li usiamo per le armi o per il gas. Come dite voi infedeli? "Moglie ubriaca e botte piena", non si può.
5) Varie ed eventuali.