METTI UNA SERA A COLLOQUIO CON IL TUO CENSORE: -17 ALL'URLO-DAY
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di Michelangelo Severgnini
Ieri sera ho preso parte al coraggioso dibattito pubblico presso il festival "100 afriche" organizzato a Milano da Africa Rivista.
Ieri sera ho preso parte al coraggioso dibattito pubblico presso il festival "100 afriche" organizzato a Milano da Africa Rivista.
Tra gli intervenuti sul palco stava Luciano Scalettari, presidente della Ong "Resq".
Il quale era presente in sala a Napoli il 25 novembre 2022, al Festival dei diritti umani di Napoli, quando la proiezione del film L'Urlo venne interrotta dopo 20 minuti.
Era in sala e non ha fatto nulla, mentre i suoi colleghi sbroccavano bloccando il film.
Impassibile.
Non si è sentito di intervenire.
Nemmeno il giorno seguente per condannare con due righe l'episodio.
Dice che non avrebbe compromesso i suoi rapporti con le altre Ong per difendere me.
Non ha capito che non avrebbe difeso me.
Avrebbe difeso il dibattito democratico, le regole del gioco, quel prezioso e fragile equilibrio che i partigiani riconquistarono con il sangue.
Ma lui no.
Se lui non è d'accordo con l'opera, il film può essere interrotto.
E chissà, magari si possono bruciare anche i libri, se a lui non piacciono.
Ah, e il migrante-schiavo intrappolato a Tripoli di cui abbiamo sentito un messaggio vocale ieri in sala?
Un "pinco pallo".
Un disturbatore insomma, che non chiede di essere salvato in mare, ma sovverte la narrazione fiabesca.
Anzi: "dammi il nome che lo denuncio". Sì, a chi, ai suoi carcerieri?
Gli do un consiglio. Quando si troverà a bruciare libri, stia attento a non prendere fuoco.
La sua coda di paglia è tanto lunga che non si chiudono le porte alle sue spalle.