Nord-est Siria. Milizie curde intensificano lotta contro tribù arabe
Le Forze Democratiche Siriane (SDF) appoggiate dagli Stati Uniti hanno promesso di continuare le loro operazioni nel governatorato di Deir Ezzor, nella parte orientale della Siria, contro le tribù arabe locali a seguito di un incontro definito “positivo” con i funzionari statunitensi.
Il vicesegretario di Stato americano per la Siria Ethan Goldrich e il generale Joel B Vowell, a capo della cosiddetta coalizione internazionale contro l'ISIS, hanno incontrato, ieri, i leader tribali arabi e i comandanti delle SDF e hanno concordato di "affrontare le lamentele locali" e di "allentare l'escalation" di violenza il più presto possibile ed evitare vittime", ha ribadito il Dipartimento di Stato.
"Hanno concordato sull'importanza di affrontare le lamentele" dei residenti di Deir Ezzor, "i pericoli derivanti dall'interferenza di estranei" e "la necessità di evitare morti e vittime civili", si legge in una dichiarazione dell'ambasciata americana sui social media. Per chiarezza, un’ambasciata che non ha nulla di legale, in quanto la Repubblica araba siriana ha interrotto dal 2012 le relazioni diplomatiche con Washington.
NEA Deputy Assistant Secretary Goldrich and OIR Commander Major General Vowell met in northeast Syria with the SDF, the SDC, and tribal leaders from Deir El-Zour. They agreed on the importance of addressing the grievances of residents of Deir El-Zour, the dangers of outsiders…
— U.S. Embassy Syria (@USEmbassySyria) September 3, 2023
Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani con sede nel Regno Unito, almeno 71 persone sono rimaste uccise negli scontri iniziati il ??27 agosto.
I combattimenti sono iniziati quando i miliziani delle tribù arabe del Consiglio militare di Deir Ezzor (DEMC) si sono ribellati contro i loro partner nelle SDF egemonizzate dai curdi dopo che il leader delle SDF Mazloum Abdi ha arrestato quello della DEMC Abu Khawla.
I combattenti tribali arabi inizialmente hanno cacciato le forze guidate dai curdi da diverse grandi città di Deir Ezzor, ma le SDF hanno iniziato a riconquistare il territorio negli ultimi giorni.
Secondo il giornalista siriano Ibrahim Muhammad , la maggior parte della popolazione di Deir Ezzor “rifiuta categoricamente di essere governata dai curdi del Monte Qandil che provenivano dal nord dell'Iraq”, riferendosi al Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK).
"Li vogliamo fuori da tutta Deir Ezzor, vogliamo che l'amministrazione dell'area sia nelle mani degli abitanti arabi originari", ha ribadito all’agenzia Reuters Sheikh Mahmoud al Jarallah, un leader tribale arabo.
Il controllo di Deir Ezzor, che confina con l’Iraq, è diviso tra le SDF e l’Esercito arabo siriano (SAA). La regione, ricca di risorse, ospita anche molti dei principali giacimenti petroliferi del paese, come Al-Omar Omar e Conoco, entrambi occupati da centinaia di truppe statunitensi.
Secondo Charles Lister, un analista finanziato dal Qatar e sostenitore dei gruppi affiliati ad Al-Qaeda, "se le SDF perdessero il controllo di questa regione strategicamente vitale, la missione militare statunitense nel nord-est della Siria sarebbe costretta in un angolo insostenibilmente stretto".
L'esercito di occupazione statunitense ha collaborato con le Unità di protezione del popolo curdo (YPG) nel 2015 per formare le SDF. Gli Stati Uniti e le SDF si sono spostati oltre le aree a maggioranza curda nel Governatorato di Hasakah utilizzando la forza aerea statunitense e le forze di terra curde. Hanno conquistato aree a maggioranza araba controllate dall’Isis, tra cui Raqqa e le parti del governatorato di Deir Ezzor a est del fiume Eufrate. Ciò ha consentito agli Stati Uniti e alle SDF di occupare le principali regioni produttrici di petrolio e grano della Siria.
Allo stesso tempo, l’esercito siriano e i suoi alleati russi hanno sconfitto l’ISIS a Deir Ezzor, a ovest del fiume, restituendo la sovranità siriana a città come Deir Ezzor e Al-Mayadeen.
Le SDF hanno poi incorporato nei suoi ranghi il DEMC, che comprendeva ex elementi dell’FSA, di Al-Qaeda e dell’ISIS, compresi quelli delle tribù Akeidat e Shaitat.
Frammentazione e odio etnico è l'ultima carta che sta giocando lo Zio Sam in Siria. Non riusciendo ad usare il fattore religioso, si tocca quello etnico. Da una lotta tra curdi e arabi c'è il solo il caos voluo da Washington che, comunque, potrà rubare indisturbato grano e petrolio siriano.
Intanto, che gli USA siano molto attivi sul fronte siriano per destabilizzare ancora la Repubblica araba, lo testimonia anche l'incontro di questa mattina, a Istanbul, tra Goldrich e i rappresentanti della sedicente opposizione siriana all'estero per discutere i recenti sviluppi a Deir El-Zour, Suwayda e Daraa, dove negli tempi sono avvenuti disordini e attacchi terroristici.
NEA DAS Goldrich met with Syrian opposition leaders in Istanbul to discuss recent developments in Deir El-Zour, Suwayda & Daraa. He affirmed U.S. support for the key role of the Syrian opposition in achieving a just & inclusive political solution consistent with UNSCR 2254. pic.twitter.com/RqzkR05gr6
— U.S. Embassy Syria (@USEmbassySyria) September 4, 2023
Certamente, non può essere una coincidenza.