OMS certifica fallimento Unione Europea sulle vaccinazioni
Mentre l'Unione Europea è impegnata sui vari fronti di guerra, al momento ancora fredda, con Russia e Cina, dall'Organizzazione mondiale della Sanità arriva la certificazione del suo fallimento sulla campagna di vaccinazione.
L'organismo ONU, infatti, ha lamentato l'estrema lentezza nella campagna vaccinale contro il Covid-19. In una nota, sottolinea che dal momento che c'è stato un incremento dei contagi “I vaccini rappresentano la nostra migliore via d'uscita da questa pandemia. Non solo funzionano, ma sono anche molto efficaci nel prevenire le infezioni. Tuttavia, il lancio di questi vaccini è inaccettabilmente lento."
Inoltre, nella dichiarazione del dott. Hans Henri P. Kluge, Direttore regionale dell'OMS per l'Europa, si avverte che "fintanto che la copertura rimane bassa, dobbiamo applicare le stesse misure di salute pubblica e sociali che abbiamo applicato in passato, per compensare i ritardi nei programmi. Vorrei essere chiaro: dobbiamo accelerare il processo aumentando la produzione, riducendo gli ostacoli alla somministrazione dei vaccini e utilizzando ogni singola fiala che abbiamo in magazzino, ora."
Insomma, un fate presto, che dovrebbe essere una sveglia e che certifica, tra l'altro, come a distanza di un anno dobbiamo poi utilizzare il solito modello delle chiusure forzate per evitare contagi.
Dall'Oms ricordano che "ad oggi, solo il 10% della popolazione totale della Regione ha ricevuto 1 dose di vaccino e il 4% ha completato una serie completa di vaccini."
Questa avvertimento dell'OMS è l'ennesima dimostrazione del fallimento dell'Unione Europea in tutta la gestione della pandemia.
L'unica preoccupazione sembra solo quella di evitare che sia necessario il vaccino russo Sputnik V.
I cittadini dell'Unione Europea non dimenticheranno che gli è stato impedito di poter scegliere il proprio vaccino, così come resteranno nella mente i tagli degli ultimi 30 anni ai loro sistemi sanitari che hanno portato ad affrontare catastroficamente l'emergenza Covid-19.
Prima o poi all'Unione Europea i suoi cittadini presenteranno il conto. E sarà una volta per tutte.