Primo Maggio 2023. Marx è morto. Viva Marx!

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Primo Maggio 2023. Marx è morto. Viva Marx!

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Oggi tutto è liberato, tutti i giochi sono fatti  e ci ritroviamo collettivamente di fronte alla domanda cruciale: CHE FARE DOPO L'ORGIA?>>

Jean Baudrillard, La trasparenza del male saggio sui fenomeni estremi.

 



di Giuseppe Masala per l'AntiDiplomatico

Non che la cosa abbia più molta importanza. Ma andrebbe chiarito che Marx non ha perso, ad aver perso sono i pensatori marxisti venuti dopo di lui. Marx tutto sommato l'aveva detto, che l'Ente, qualsiasi ente, è in costante moto di autotrasformazione; così dunque sono anche i fenomeni economici e sociali. Ma il filosofo tedesco indicò anche un mezzo di analisi; il materialismo dialettico, ovvero la dialettica hegeliana in chiave materialistica al fine di riuscire ad interpretare i fenomeni che si verificano in ogni epoca storica. Tolti Marx, Gramsci e pochi altri, il pensiero marxista è collassato su se stesso come una stella che implode su se stessa diventando un buco nero. Questo è avvenuto perché il marxismo è diventato una sorta di scolastica, se non direttamente una religione, con una sua assurda liturgia all'interno della quale vengono presentati i suoi enunciati uguali a se stessi da sempre e per sempre: il marxismo (europeo) dopo la scomparsa di Marx (e Gramsci) è diventato un enunciato di dogmi, rigido e autoreferenziale come una neo religione paradossalmente senza Dio.

Che senso ha citare ogni tre per quattro "Imperialismo fase suprema del capitalsimo" di Lenin o "il capitale finanziario" di Rudolf Hilferding (1) quando oggi - cento anni dopo - il flusso capitale/merci nell'Economia-Mondo funziona esattamente all'opposto rispetto a come funzionava quando Lenin e Hilferding scrissero?

Oggi i centri capitalistici (sostanzialmente New York, Londra e Parigi) i capitali li importano, mica li esportano e tutta la baracca sta in piedi perché il Dollaro è la moneta standard per gli scambi internazionali. I pensatori marxisti - troppo impegnati a recitare la giaculatoria - non riescono peraltro manco a vedere l'enorme paradosso del Partito Comunista Cinese che lavora per salvare il capitalismo sostituendo il Dollaro con lo Yuan e quindi sostituendo gli USA con la Cina come nucleo centrale del capitalismo, ma - secondo me - salvandone così i difetti e le contraddizioni.

Eppure, nonostante tutto Marx non ha perso. Altri pensatori dopo di lui, hanno studiato e analizzato non solo il funzionamento di una società capitalistica, ma soprattutto come in queste società contemporanee avviene l'Assoggettamento dell'Uomo da parte di un altro Uomo. Di fatto così, salvando il nucleo centrale del messaggio marxiano che oggettivamente è proprio quello di riuscire in ogni epoca a scoprire il rapporto sociale che nasconde il meccanismo di assoggettamento dell'Uomo sull'Uomo. Un meccanismo che in un'epoca di imponente e rapidissima trasformazione tecnologica non è necessariamente fondato su costrutti di natura economicistica ma può essere fondato su costrutti di natura informatica, bio-farmacologica e cognitiva, e perché no, da strumenti che nascono dall'interconnessione  e dalla convergenza di tutti questi singoli elementi.

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E tra questi pensatori che superandolo hanno raccolto il testimone di Marx come non pensare a quel genio visionario di Michel Foucault e a tutte le sue teorizzazioni sul controllo dei corpi e su quella distorsione cognitiva che sono i “non luoghi e non spazi” che lui chiamava eterotopie e che così tanto anticipano il cyberspazio e il metaverso? Tutte forme ed espressioni di quel concetto che conosciamo come Biopotere e stupendamente spiegato da Foucault, che ha disvelato il cambiamento di stato della microfisica del potere, dove nel medioevo le classi dominanti lasciavano vivere i dominati ma avevano il diritto di farli morire mentre nell'età contemporanea, nell'epoca del biopotere, le classi dominanti amministrano direttamente la vita dei subordinati utilizzandola a piacimento (e soprattutto ad interesse) e modificandone così il corso naturale (2).

E come ancora non pensare a filosofi come Jean Baudrillard che interrogandosi su non luoghi come il cyberspazio ne hanno delineato una filosofia? Per non parlare poi di opere come “La trasparenza del male – saggio sui fenomeni estremi” dove Baudrillard sostiene che la nostra società ha non solo superato (liberato?) qualsiasi concetto della modernità approdando al trans-politico, al trans-sessuale, al trans-estetico e al trans-economico intendendo tutto questo come “il crollo di tutti i codici” “per andare dove?”, dice lui (3). “Per approdare al nichilismo realizzato?”, penso modestamente io.

E certamente in questa velocissima disamina mi viene in mente Giorgio Agamben e la sua opera di scoperta e analisi filosofica e sociale (ma con una potente impronta giuridica) dei nostri tempi che lo porta a teorizzare la rinascita di un vecchio istituto giuridico dell'epoca del Diritto Romano: l'istituto dell'Homo Sacer. L'uomo sacrificabile al di fuori del Rito. Esattamente quanto accaduto grazie all'epidemiologia e alla farmacologia durante la cosiddetta “Crisi pandemica” peraltro - in solitaria battaglia - spiegata proprio benissimo dallo stesso filosofo romano (4).

E che dire di quell'altro pensatore estremo di Ivan Illich, un prete cattolico che ci ha scioccato con il suo “Nemesi Medica – l'espropriazione della salute” dove è riuscito a vedere il dominio dell'uomo sull'uomo nella gestione della salute delle persone. (5)

E poi infine come non pensare alla potente innovazione tecnologico-informatica in corso? Mi vengono certamente in mente due pensatori/studiosi: uno è Remo Bodei che con il suo “Dominio” ci ha messo in guardia dagli inganni della cosiddetta “intelligenza artificiale” vista in maniera acritica - se non quasi religiosamente - come la soluzione per ogni difficile scelta alla quale nella vita è chiamato l'uomo. L'Intelligenza Artificiale rischia di essere l'ultimo inganno del potere che consente di guidare i subordinati come un gregge mansueto e di essere dominato dunque attraverso una nuova superstizione, quella dell'infallibilità delle macchine (6).

Testo questo di Bodei che va certamente appaiato a quello della Shoshana Zuboff: “Il capitalismo della sorveglianza - Il futuro dell'umanità nell'era dei nuovi poteri” dove l'autrice delinea una società solo apparentemente libera ma in realtà irregimentata e spiata grazie alle nuove tecnologie (7).

Certamente tutti autori stimolanti, tutti paradossalmente (credo di poter dire) dei non marxisti ma che del Moro di Treviri hanno colto il messaggio profondissimo e che ne sono diventati portabandiera liberandoci da quella “Scolastica” indigesta proposta dai sacerdoti del marxismo ufficiale.

Marx è morto. Viva Marx!


NOTE


1 Rudolf Hilferding
Il capitale finanziario (Mimesis)

(2) Michel Foucault, Poteri e strategie. L'assoggettamento dei corpi e l'elemento sfuggente, (Mimesis)

(3) Jean Baudrillard, La trasparenza del male – Saggio sui fenomeni estremi (Sugarco Edizioni)

(4) Giorgio Agamben, Homo Sacer – Edizione Integrale (Quadlibet)

(5) Ivan Illich, Nemesi medica. L'Espropriazione della salute (Red)

(6) Remo Bodei, Dominio e sottomissione. Schiavi, animali, macchine, Intelligenza Artificiale (Il Mulino)

(7) Shoshana Zuboff: “Il capitalismo della sorveglianza - Il futuro dell'umanità nell'era dei nuovi poteri” (Luiss Press)


 

Giuseppe Masala

Giuseppe Masala

Giuseppe  Masala, nasce in Sardegna nel 25 Avanti Google, si laurea in economia e  si specializza in "finanza etica". Coltiva due passioni, il linguaggio  Python e la  Letteratura.  Ha pubblicato il romanzo (che nelle sue ambizioni dovrebbe  essere il primo di una trilogia), "Una semplice formalità" vincitore  della terza edizione del premio letterario "Città di Dolianova" e  pubblicato anche in Francia con il titolo "Une simple formalité" e un  racconto "Therachia, breve storia di una parola infame" pubblicato in  una raccolta da Historica Edizioni. Si dichiara cybermarxista ma come  Leonardo Sciascia crede che "Non c’è fuga, da Dio; non è possibile.  L’esodo da Dio è una marcia verso Dio”.

 

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