Rimborso bollette per chi fa smartworking? Ecco dov'è la fregatura....

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Rimborso bollette per chi fa smartworking? Ecco dov'è la fregatura....

Non riesco a stare al passo con le notizie che si rincorrono in merito allo smart working, lo riconosco, ma questa proprio ve la devo riportare.
 
È attualmente in corso un negoziato per prevedere una indennità in favore delle lavoratrici e dei lavoratori che prestino la propria opera da remoto. Finalmente ci sono arrivati!, verrebbe da esultare. E invece no.
 
Pensate: il rimborso (che servirà per coprire le spese che il lavoratore si accolla per le utenze) verrà riconosciuto solo se saranno raggiunti gli obiettivi di produttività.
 
Una roba da brividi, ma forse ancora più raccapricciante dell'idea in sé è il commento degli illuminati redattori di Mentana: «l’idea, che può sembrare vessatoria, in realtà nasce dal bisogno di stimolare gli statali che lavorano da casa affinché l’utenza – cittadini e imprese – riceva un servizio di qualità».
 
Nessuna vessazione dunque: se il tuo lavoro non è di qualità la corrente elettrica che hai adoperato te la paghi da solo. È come se al lavoratore in presenza spegnessimo la luce e lo facessimo lavorare al buio se il risultato non ci piace. Può sembrare vessatorio, dicono i giornalisti di Open, ma non lo è affatto! È il futuro bellezza, tutto qui.
 
Poi chiosando affermano un concetto che non deve passare inosservato: «il trattamento accessorio, tuttavia, dovrebbe essere di entità ridotta rispetto a chi si reca al lavoro in sede. E questo perché si terrebbe in considerazione il fatto che gli smart worker risparmiano sul lato dei trasporti».
 
Capito? Si entra nel merito di come i lavoratori si recano in ufficio: se abiti difronte alla sede di lavoro o se a lavoro ci andavi a piedi poco conta, nessun premio.
 
Se gli ipotetici risparmi (che nulla hanno a che vedere con la prestazione lavorativa!) producono effetti positivi per i lavoratori allora si socializzano. Se i risparmi producono effetti positivi per la multinazionale (che magari dismette gli immobili come già molte stanno facendo!) allora nulla quaestio.
 
Purtroppo siamo soltanto all'inizio e checché ne dicano gli intellettualocchi della sinistrucola - che vedevano nello smart working la soluzione per ambiante, borghi fantasma e south working - purtroppo ve l'avevamo detto.

Savino Balzano

Savino Balzano

Savino Balzano, nato a Cerignola nel 1987, ha studiato Scienze Politiche presso l'Università degli Studi di Perugia. Autore di "Contro lo Smart Working" (Laterza, 2021) e di "Pretendi il Lavoro! L'alienazione ai tempi degli algoritmi" (GOG, 2019). Sindacalista, si occupa di diritto del lavoro, collabora con diverse riviste.

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