San Marino: ufficiale l'arrivo dello Sputnik V
L'annuncio che era nell'aria ed era stato precedute da diverse indiscrezioni giornalistiche, ora è ufficiale: lo stato di San Marino per il tramite delle Segreterie per gli Affari Esteri e per la Sanità e Sicurezza Sociale ha infatti comunicato la conclusione di un protocollo per l’acquisto del vaccino anti-SARS-CoV2, Sputnik V, sviluppato dall’Istituto Nazionale di epidemiologia e microbiologia Nikolai Gamaleya di Mosca.
Stando al comunicato diffuso, già nei prossimi giorni San Marino dovrebbe ricevere le prime dosi del vaccino, alle quali seguirà una seconda consegna per la somministrazione della dose di richiamo entro un mese.
L’intesa è stata siglata con la Russian Direct Investment Fund (RDIF - fondo sovrano russo).
“Si tratta di un passaggio importante per la Repubblica di San Marino – ha dichiarato il Segretario di Stato per gli Affari Esteri Luca Beccari - che dimostra, ancora una volta, l’importanza della sinergia fra Stati: la battaglia contro il coronavirus non deve avere nessun connotato geopolitico e non deve conoscere confini. I piccoli Stati europei come San Marino devono poter assicurare una campagna vaccinale uniforme anche su tutto il loro territorio nell’interesse generale di sconfiggere al più presto questa malattia.”
“Abbiamo lavorato duramente per superare le difficoltà incontrate negli approvvigionamenti – ha dichiarato il Segretario di Stato per la Sanità Roberto Ciavatta - L’acquisto di questo quantitativo di vaccini che andrà a sommarsi alle dosi previste dall’Intesa precedentemente siglata con l’Italia, integrerà le nostre scorte al fine di mettere al riparo tutta la popolazione Sammarinese nel più breve tempo possibile e colmare il divario rispetto all’inizio della campagna vaccinale europea.”
Finora San Marino era stato l'unico paese ubicato in territorio europeo a non ricevere alcuna dose di vaccino e prima di Ciavatta era stato proprio lo stesso Beccari di recente, ad affermare che l’Italia pur essendo nelle intenzioni la fonte primaria di approvvigionamento vaccinale, non sarebbe stata l’unica.