Sull'iniziativa "Invito a cena per chi non ha il Green Pass"

3330
Sull'iniziativa "Invito a cena per chi non ha il Green Pass"

di Alberta Cardinali

Vi aggiorno sull'iniziativa dell'invito a cena rivolto a chi non ha il Green pass. Ad oggi ci sono state tre cene e sono andate molto bene: invito tutti e tutte a replicarle come ho fatto io. In queste settimane ho parlato con tante persone e condivido con voi le riflessioni e i pensieri nati dall'incontrarsi nella fiducia e apertura reciproca. Ora che molti si sono sentiti privati del lavoro, ricattati, classificati, esclusi, in tanti sono scesi in piazza perché hanno sentito l’ingiustizia verso chi ha meno privilegi manifestando oltre al dissenso anche la solidarietà.

Credo che sarebbe bene allargare la nostra visuale verso ciò che fa soffrire altri come noi: chi attraversa i confini scalzo sulla neve o con barconi che spesso naufragano, per cercare un posto dove non ci sia la guerra; chi viene sfruttato per raccogliere pomodori per farci comprare i barattoli di pelati a 35 centesimi, chi deve correre per consegnarci pacchi che arricchiscono le multinazionali e fanno chiudere i piccoli negozi di vicinato...l’elenco delle ingiustizie è molto lungo, alle volte sconosciuto, ignorato, nascosto.

Oltre a dire no al green pass si dovrebbe dire no anche al lavoro precario, in particolare dei giovani, no alle discriminazioni di genere, no al lavoro fino a 70 anni sulle impalcature, da cui sempre più spesso si cade e si muore; vorrei dire di ri-conoscere quello che accomuna tutti i ‘dannati della terra’ e sentirlo come proprio, che la piazza è bella ma che poi ci si deve incontrare, magari ancora attorno ad una tavola, a del buon cibo, per conoscersi, ascoltarsi, trovare soluzioni per cambiare tutto quello che non va.

Per molti ora è importante il green pass, ma capisco e so che c’è altro, di cui pure non si occupano partiti e sindacati confederali. Le persone che per la prima volta scendono in piazza sono state toccate dai portuali di Trieste, che per primi hanno parlato di solidarietà tra lavoratori con i portuali di Genova; ora sappiano che gli stessi ‘camalli’, insieme agli operai della GKN, in lotta da mesi per il loro posto di lavoro, sono in questi giorni a Roma a manifestare contro i 20 ‘grandi della terra’ che sono responsabili del 75% delle emissioni di gas che stanno distruggendo il nostro pianeta, dietro lo striscione “INSORGIAMO’.

La quasi totalità di chi partecipa alle manifestazioni contro il GP non ha esperienza di lotte, di organizzazioni politiche, di proteste organizzate, ed il rischio è che sia facilmente strumentalizzata dalle poche presenze di gruppi fascisti, gli unici che vengono visti e riportati dai media. E così, nel silenzio dei partiti e dei sindacati, le lotte che potrebbero essere portate avanti da milioni di persone, partendo dal GP per arrivare a dire NO a tutte le ingiustizie, se rimangono divise e silenziate, temo che il rischio che corrano è di essere spazzate via perdendo così un’occasione di cambiare il sistema affermando e dimostrando semplicemente quell’Umanità che ci appartiene.

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

Potrebbe anche interessarti

Loretta Napoleoni - Il prestigiatore della politica internazionale di Loretta Napoleoni Loretta Napoleoni - Il prestigiatore della politica internazionale

Loretta Napoleoni - Il prestigiatore della politica internazionale

L'attacco della Cina e' a Wall Street (e alle sue bolle) di Giuseppe Masala L'attacco della Cina e' a Wall Street (e alle sue bolle)

L'attacco della Cina e' a Wall Street (e alle sue bolle)

Francesco Erspamer - C'era una volta i conservatori che conservano... di Francesco Erspamer  Francesco Erspamer - C'era una volta i conservatori che conservano...

Francesco Erspamer - C'era una volta i conservatori che conservano...

Trump e la bolla di Bruxelles di Paolo Desogus Trump e la bolla di Bruxelles

Trump e la bolla di Bruxelles

Israele, la nuova frontiera del terrorismo di Clara Statello Israele, la nuova frontiera del terrorismo

Israele, la nuova frontiera del terrorismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo di Leonardo Sinigaglia La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

Il Peyote insieme a Gesù nella Chiesa Nativa Americana di Raffaella Milandri Il Peyote insieme a Gesù nella Chiesa Nativa Americana

Il Peyote insieme a Gesù nella Chiesa Nativa Americana

Auschwitz, Zelenskij e il "Giorno della Vergogna" per l'Europa di Marinella Mondaini Auschwitz, Zelenskij e il "Giorno della Vergogna" per l'Europa

Auschwitz, Zelenskij e il "Giorno della Vergogna" per l'Europa

Democrack di Giuseppe Giannini Democrack

Democrack

72 ore di bipensiero oltre Orwell di Antonio Di Siena 72 ore di bipensiero oltre Orwell

72 ore di bipensiero oltre Orwell

Caso Al Masri. Quello che Minniti non vuole che si sappia... di Michelangelo Severgnini Caso Al Masri. Quello che Minniti non vuole che si sappia...

Caso Al Masri. Quello che Minniti non vuole che si sappia...

La California verso la secessione dagli Stati Uniti? di Paolo Arigotti La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

La foglia di Fico di  Leo Essen La foglia di Fico

La foglia di Fico

C'è grande confusione di Michele Blanco C'è grande confusione

C'è grande confusione

Il 2025 sarà l’anno della povertà di Giorgio Cremaschi Il 2025 sarà l’anno della povertà

Il 2025 sarà l’anno della povertà

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti