Thyssen, Amianto e ora Viareggio: "giustizia" di classe
Thyssen, Amianto e ora Viareggio (per tacere delle Stragi di Stato): la sentenza della Cassazione è solo l'ultimo anello di una lunga catena di episodi che certificano l'inequivocabile natura di classe della giustizia di questo Paese (come di tutti gli altri Paesi capitalisti).
Nessuno nega che esistano magistrati onesti che hanno sacrificato la vita per combattere la mafia (o anche che si limitano solo a fare il proprio mestiere con coscienza), ma per un marxista il nodo (che le culture "di sinistra" hanno rimosso da tempo) è un altro: il diritto borghese non può garantire giustizia alle classi subalterne, né potrebbe garantirlo nemmeno se tutti i magistrati fossero di specchiata onestà, perché è un sistema strutturalmente costruito (come corpo di leggi, come organizzazione, come insieme di procedure, ecc.) per garantire la tutela degli interessi delle classi dominanti.
Finchè non prenderemo coscienza che diritto e mercato - come Marx aveva ben chiaro - sono due facce della stessa medaglia, e finché continueremo a illuderci che il diritto possa proteggerci dalle "leggi" del mercato (le sole che contino veramente) non ci sarà alcuna speranza di cambiare le cose.