Un colonnello USA chiede lo sciogliemento della NATO

1803
Un colonnello USA chiede lo sciogliemento della NATO

A cosa serve la NATO venuta meno la sua ragione fondativa con la scomparsa dalla scena mondiale dell’Unione Sovietica? Perché l’alleanza atlantica mantiene una postura molto aggressiva, in special modo nei confronti della Russia? Il colonnello Richard Black, ex capo della Sezione di diritto penale dell’esercito al Pentagono ed ex senatore della Virginia, è per la sua schietta opposizione alla strategia di guerra permanente portata avanti dalle potenze occidentali. Il militare statunitense ha dichiarato apertamente che la NATO “rappresenta una gravissima minaccia per la pace nel mondo. Di fatto essa è al centro del Deep State”. Nel 1991, dopo la fine della guerra fredda e lo scioglimento del Patto di Varsavia, “la NATO non serviva a nulla, e avrebbe dovuto essere sciolta: sarebbe stata una grande cosa per la pace mondiale”. Invece, l’Alleanza ha rinnegato le promesse fatte alla Russia, si è spinta più a est, ed è cresciuta da 16 a 30 membri.

Il 12 dicembre del 2020 ha tenuto un discorso presso lo Schiller Institute dove ha chiesto lo scioglimento dell’alleanza atlantica. 

Il discorso del colonnello Richard Black è stato trascritto e tradotto in italiano da Marco Ghisetti per Osservatorio Globalizzazione

 

Sono molto contento di essere qui con allo Schiller Institute e voglio farvi sapere in anticipo che sono venuto da vero patriota. Ho rischiato la vita centinaia di volte in combattimento: sono un patriota, ma sono molto preoccupato per la NATO.

La NATO, a mio avviso, è una grave minaccia per la pace mondiale. Essa è in effetti il nucleo dello Stato profondo. Nel 1949 la NATO fu creata come alleanza difensiva contro l’Unione Sovietica, che era massicciamente armata con armi nucleari. In risposta l’Unione Sovietica formò sei anni più tardi il Patto di Varsavia, nel 1955. Gli anni della Guerra Fredda passarono e fortunatamente non ci fu nessuna guerra nucleare o convenzionale: la Guerra Fredda finì nel 1991, quando l’Unione Sovietica si dissolse ed il comunismo fu screditato. Il Patto di Varsavia si dissolse quello stesso anno.

Ora, nel 1991 la NATO non serviva più a nessun scopo pratico e si sarebbe dovuta scogliere. Sarebbe stata una gran cosa per la pace mondiale se fosse stata sciolta. Le prospettive per una pace permanente erano molto radiose. Tra la Germania e la Russia vi era una distanza di oltre 3.000 miglia [5.000 km]: in un modo o nell’altro un enorme cuscinetto contro qualsiasi lancio di missili accidentale o invasione ostile. In quel momento l’eventualità di una Terza Guerra Mondiale era remotissima. Era un periodo molto bello.

Un anno prima, nel 1990 il presidente George H. W. Bush e i vertici della NATO assicurarono al presidente dell’Unione Sovietica Gorbaciov che se egli non avesse interferito con la riunificazione della Germania, la NATO non si sarebbe spostata a est, verso la Russia, nemmeno di un centimetro. Lui [Gorbaciov] accettò l’accordo e lo rispettò lealmente. Ma la NATO mentì e mentì spudoratamente. Invece che rispettare le promesse, la NATO avanzò rapidamente e oggi si trova a meno di 20 miglia [30 km] dal confine russo. Praticamente la NATO è avanzata approssimativamente della stessa distanza che divide le due coste degli Stati Uniti, da New York a San Francisco.

Invece che sciogliersi, la NATO aumentò da 16 a 30 membri, e lo fece dipingendo falsamente la Russia come la reincarnazione dell’Unione Sovietica – cosa che non era affatto. È importante comprendere che la popolazione russa è la metà di quella degli Stati Uniti e la sua economia è grande solo quanto quella dell’Italia. Una buona misura della minaccia che poneva la Russia è: la Germania, che è il cuore industriale dell’Europa, valutò che il pericolo di un’invasione russa era così insignificante che ridusse il numero di carri armati dai 5000 della Guerra Fredda ai 200 attuali: a quasi niente.

Ora, Donald Trump fece campagna elettorale a favore del ritiro dalla NATO poiché era obsoleta e fece la promessa di normalizzare le relazioni sia con la Russia sia con la Siria. Ma ciò avrebbe distrutto la raison d’etre, la vera ragione d’esistenza della NATO e dello Stato profondo. Ed è questa la ragione principale, secondo me, che ha spinto il presidente Trump a dover affrontare un continuo colpo di Stato che cominciò già prima della sua elezione e che culminò nella enorme frode elettorale che abbiamo sotto gli occhi.

Ora, il finto imbroglio russo mise il presidente Trump con le spalle al muro: fu obbligato a modificare la sua retorica anti-NATO, che si tramutò nella richiesta che la NATO compri più armi. Ciò è stato fatto. E questo ha certamente solo esacerbato ulteriormente la corsa agli armamenti tra NATO e Russia.

Ora, la NATO, il complesso militare-industriale e l’intero Stato profondo danno impiego a milioni di burocrati influenti, che dipendono dall’esistenza di percezioni da parte del pubblico di minacce non esistenti. Ci sono milioni di lavori nel settore della difesa che ne sono coinvolti.

Ma il fatto è che, eccezion fatta per delle piccole scaramucce di confine con il Messico, gli Stati Uniti non sono mai stati invasi da una nazione straniera sin dalla fine della guerra del 1812. A quel tempo noi eravamo una nazione piccola e debole. Oggi noi siamo il monolite del mondo. Il bilancio della difesa statunitense è talmente grande da essere più grande dei 10 più grandi bilanci della difesa delle altre nazioni. Il nostro bilancio è tre volte quello della Cina, quindici volte quello della Russia e quaranta volte quello dell’Iran. Il tonnellaggio della marina militare statunitense è grande tre volte quello sia della Russia che della Cina, le cui navi sono primitive. Laddove noi abbiamo undici enormi portaerei per proiettare la nostra potenza nel mondo, sia la Cina che la Russia hanno una modesta portaerei ciascuno.

Ora, la fanteria marina fornisce una stima della potenza di cui una nazione dispone per invadere dal mare altri Paesi. Gli Stati Uniti hanno quindici volte più truppe delle truppe navali di cui la Russia dispone e ottanta [otto?] volte rispetto a quelle della Cina. Quindi chiunque ritenga che siamo forse minacciati da una potenziale invasione deve semplicemente controllare la grandezza del Corpo dei Marine degli Stati Uniti per capire che la sua non può che essere una mera fantasia.

Guidata dagli Stati Uniti, la NATO ha sconsideratamente compiuto azioni provocatorie contro la Russia per aumentare deliberatamente le tensioni. Noi abbiamo ripetutamente alzato in volo aerei dotati di carichi nucleari diretti verso il confine della Russia, e solo nel momento in cui raggiungevano il confine della Russia li abbiamo fatto fare marcia indietro. Solo questo agosto questi voli hanno obbligato la Russia a far volare i suoi caccia per intercettare questi bombardieri ben 27 volte. Le provocazioni, sia navali che aeree, sono diventate talmente militanti e talmente rischiose, che nel 2019 il presidente Putin prese la decisione di svelare i suoi precedentemente segreti programmi missilistici nucleari ipersonici: lo ha fatto non per spacconeria o per impressionare il mondo, ma per allontanare ogni eventuale azione offensiva contro la Russia. Successivamente ha annunciato che doterà le forze navali e sottomarine russe con i missili ipersonici.

Ora, senza un cuscinetto tra la NATO e la Russia, questi missili – che non si possono intercettare – possono raggiungere Washington D.C. o Nuova York in meno di un’ora partendo dalla Russia e in pochi minuti se lanciati dai sottomarini russi in alto mare. Essi possono letteralmente sterminare l’intera popolazione di Washington D.C. o Nuova York. Ciò costituisce un’enorme pericolo per il popolo statunitense.

Ma ciò che dobbiamo capire è che la Russia non vuole la guerra. Certamente non vuole una guerra nucleare. Non può combattere gli Stati Uniti e la NATO convenzionalmente. Ma gli Stati Uniti hanno smantellato quasi tutti i trattati sul disarmo nucleare – che erano stati faticosamente negoziati per decenni – e ora sta sviluppando armi nucleari a bassa potenza la cui unica finalità è di rendere la guerra nucleare una eventualità più tangibile.

La NATO, che una volta proteggeva l’Europa, sta combattendo ora delle guerre d’aggressione nel Medio Oriente ed è stata reclutata per affrontare la Cina e a unirsi nel confronto che molto probabilmente scoppierà. Ogni espansione della NATO agita lo spettro della guerra nucleare. Se la Terza Guerra Mondiale dovesse scoppiare, ucciderebbe un’enorme numero di cittadini statunitensi e la NATO sarà da biasimare. Il bilancio dei morti supererebbe di tantissimo quello di ogni guerra mai combattuta, inquinerebbe la terra di radiazioni, causerebbe il completo collasso del commercio, dei trasporti e della produzione alimentare. Potrebbe mettere fine alla civiltà.

È importante che gli statunitensi comprendano la geografia del mondo. Gli Stati Uniti sono fortunati dall’avere due enormi oceani su entrambe le coste: il Pacifico e l’Atlantico si estendono per migliaia di miglia. Noi non siamo minacciati, nessuna nazione può invadere gli Stati Uniti e, a meno che non minacciamo noi gli altri, non c’è ragione di temere nessuna guerra. I normali statunitensi non guadagnano niente dalle guerre senza fine che stiamo combattendo sotto le idi della NATO e dei nostri alleati. Ed è importante capire che se mai la situazione dovesse precipitare gli alti funzionari statali e gli oligarchi globali si rifugeranno in città sotterranee, mentre noi saremo inceneriti dalla loro follia. E dovremo ringraziare la NATO per la scomparsa della civiltà occidentale.

Grazie mille.

 

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

Potrebbe anche interessarti

La strategia del riccio di Trump di Giuseppe Masala La strategia del riccio di Trump

La strategia del riccio di Trump

Macao celebra 25 anni di sviluppo e crescita   Una finestra aperta Macao celebra 25 anni di sviluppo e crescita

Macao celebra 25 anni di sviluppo e crescita

Non è solo Facebook.. E' lo specchio del mondo che ci stanno imponendo di Francesco Erspamer  Non è solo Facebook.. E' lo specchio del mondo che ci stanno imponendo

Non è solo Facebook.. E' lo specchio del mondo che ci stanno imponendo

Siria. Israele, jihadisti e noi... di Paolo Desogus Siria. Israele, jihadisti e noi...

Siria. Israele, jihadisti e noi...

Venezuela, il calendario dei popoli e l'agenda di chi li opprime di Geraldina Colotti Venezuela, il calendario dei popoli e l'agenda di chi li opprime

Venezuela, il calendario dei popoli e l'agenda di chi li opprime

Israele, la nuova frontiera del terrorismo di Clara Statello Israele, la nuova frontiera del terrorismo

Israele, la nuova frontiera del terrorismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo di Leonardo Sinigaglia La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

Transito di gas russo dall'Ucraina: l'UE ad un bivio di Marinella Mondaini Transito di gas russo dall'Ucraina: l'UE ad un bivio

Transito di gas russo dall'Ucraina: l'UE ad un bivio

Professioni e privilegi di Giuseppe Giannini Professioni e privilegi

Professioni e privilegi

72 ore di bipensiero oltre Orwell di Antonio Di Siena 72 ore di bipensiero oltre Orwell

72 ore di bipensiero oltre Orwell

IL RITORNO DEL VILE AFFARISTA di Gilberto Trombetta IL RITORNO DEL VILE AFFARISTA

IL RITORNO DEL VILE AFFARISTA

La politica turca in Siria: traiettoria di collisione di Michelangelo Severgnini La politica turca in Siria: traiettoria di collisione

La politica turca in Siria: traiettoria di collisione

La foglia di Fico di  Leo Essen La foglia di Fico

La foglia di Fico

Recensione a “La sconfitta dell’Occidente” di Michele Blanco Recensione a “La sconfitta dell’Occidente”

Recensione a “La sconfitta dell’Occidente”

Il ragionier Fracchia Urso e le "promesse" di Stellantis di Giorgio Cremaschi Il ragionier Fracchia Urso e le "promesse" di Stellantis

Il ragionier Fracchia Urso e le "promesse" di Stellantis

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti