Una nuova manovra contro Cuba al Parlamento Europeo

1998
Una nuova manovra contro Cuba al Parlamento Europeo

L'Assemblea Nazionale di Cuba ha criticato l'intenzione di diversi deputati di discutere nella plenaria del Parlamento Europeo a Strasburgo, sulla situazione politica e sui diritti umani nell'isola caraibica.

Una nota del parlamento cubano denuncia che la "manovra" di un "piccolo gruppo di eurodeputati che rispondono all'agenda di Washington" mira a "rompere" i legami del Paese caraibico con Bruxelles.

La dichiarazione, firmata dalla Commissione per le Relazioni Internazionali dell'organo legislativo cubano, critica il tentativo degli eurodeputati di adottare una risoluzione dipingendo una "realtà distorta" di Cuba.

L’azione di tali deputati mira a fermare “l’attuazione dell'Accordo di Dialogo Politico e Cooperazione che è attualmente in fase di sviluppo sulla base del rispetto reciproco e dell'uguaglianza tra i nostri Stati.

Tali azioni non ci sorprendono, sono tipiche della doppia morale che le motiva, della doppia morale che le caratterizza”, si legge nella dichiarazione. 

Una doppia morale che consente a certi liberali europei di attaccare Cuba accusandola di non rispettare i diritti umani, mentre si stracciano le vesti per sostenere fascisti e nazisti in giro per il mondo perché funzionali all’agenda dell’imperialismo. Da ultimo il caso del nazista bielorusso Roman Protasevich: nemmeno la sua partecipazione alla guerra contro la popolazione russofona del Donbass tra le fila dei nazisti del battaglione Azov, ha fatto sorgere qualche dubbio sull’opportunità di dare sostegno a siffatti personaggi. 

La nota della Commissione cubana tocca inoltre un punto dove emerge con estrema nitidezza tutta l’ipocrisia europea: il criminale blocco contro Cuba. “È curioso che, così preoccupati e irrequieti per i diritti umani a Cuba, non abbiano convocato il Parlamento Europeo per analizzare la principale violazione dei diritti umani subita dal popolo cubano, che è il blocco genocida imposto al nostro paese per 62 anni e intensificato a limiti qualitativamente incredibili nel mezzo di una crisi economica globale e di una pandemia; un blocco che colpisce anche i cittadini europei, in particolare i loro imprenditori”.

“Sembrano preoccupati per l'esercizio dei diritti umani a Cuba, paese libero, indipendente, sovrano, democratico di giustizia sociale e solidarietà umana, dove il popolo decide i propri destini e dove, seguendo un principio inviolabile di Martì, contenuto nella Costituzione , la prima legge della Repubblica è il culto dei cubani per la piena dignità dell'uomo”, ma al contempo “agiscono anche con totale insensibilità alle flagranti violazioni di questi diritti commesse negli Stati Uniti e in altri paesi del mondo, compresa la stessa Europa, in cui le manifestazioni di brutalità della polizia, l'applicazione di politiche discriminatorie nei confronti dei migranti si sono intensificate nell'ultimo anno, così come le idee che promuovono odio e suprematiste, o violazioni della libertà di stampa e di espressione, nonché manifestazioni di razzismo, xenofobia e altre forme di intolleranza”.

“Denunciamo questa manovra da parte di chi non rappresenta tutti i membri del Parlamento europeo. Questi atti politicizzati rispondono alle richieste di interessi esterni che cercano di compromettere l'azione indipendente dell'Unione Europea in politica estera”.

Questo passaggio conclusivo della nota redatta dalla Commissione per le Relazioni Internazionali dell'organo legislativo cubano, tocca un punto centrale: l’Unione Europea è completamente sottomessa all’agenda di Washington e quindi adotta politiche aggressive, imperialiste, contrarie a quei principi che declama in maniera roboante.

Bruxelles volga lo sguardo verso L’Avana se vuole apprendere come applicare reali politiche in difesa dei diritti umani. A cominciare dalla salute. Basta guardare alle modalità con cui Cuba affronta la pandemia nonostante un blocco criminale e le risposte fallimentari del blocco europeo totalmente sottomesso alle esigenze delle multinazionali farmaceutiche, per capire chi difende realmente i diritti umani. Tutto il resto è propaganda di basso livello. 

Fabrizio Verde

Fabrizio Verde

Direttore de l'AntiDiplomatico. Napoletano classe '80

Giornalista di stretta osservanza maradoniana

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