Una scossa elettrica per curare il 'razzismo'?

6095
Una scossa elettrica per curare il 'razzismo'?

 

Una scossa elettrica per curare il “razzismo”? Lo invoca un articolo dell’ Huffington Post (diretto da Lucia Annunziata e curato dal gruppo l’Espresso) che dopo un panegirico sulla Globalizzazione (“ha fatto crescere l’economia mondiale e la coesistenza di differenti gruppi socioculturali”) ci illumina su come eliminare lo “stereotipo” che ci porta “a preferire le persone che sono socialmente e culturalmente simili a noi rispetto a quelle che differiscono da noi”.

 
E cioè tramite la “Stimolazione cerebrale non invasiva”.


Cosa sia questa tecnica ce la spiega (qui in sintesi) la sua creatrice: “Si inducono in una particolare area del cervello, che ho stabilito di interferire, piccole correnti elettriche grazie ad una specie di bobina o, in alcuni casi, di grandi elettrodi, che si appoggia allo scalpo. Questo genera un cambiamento dell’attività corticale, cioè quella con cui il cervello controlla e regola il comportamento. Ad esempio se sappiamo che un’area quando ha uno stereotipo si attiva e quindi crea il pregiudizio, posso diminuire l’attività di quella parte e così diminuire anche il pregiudizio.”


Ma perché mai, insistere con una Globalizzazione che crea questi “pregiudizi”, primo tra tutti il “razzismo”? La scienziata si direbbe non porsi questa domanda limitandosi, invece, ad  illustrare la sua “soluzione”:


“…è stato scoperto che è possibile ridurre il pregiudizio etnico/razziale, fornendo delle informazioni che vanno contro lo stesso pregiudizio, come per esempio presentare uno scenario relativo a un’aggressione, in cui un uomo bianco interpreta il ruolo dell’aggressore e un uomo di colore interpreta il ruolo del soccorritore. Questi interventi però, nonostante si siano mostrati efficaci hanno prodotto solo risultati limitati, soprattutto, in termini temporali. I loro effetti infatti non sono più presenti dopo qualche ora o giorno. (…) L’idea che sto portando avanti con la mia ricerca presso l’Istituto Italiano di Tecnologia è che questi stereotipi siano così instillati nella nostra mente che l’unico modo per cambiarli sia modificare i meccanismi biologici del cervello responsabili della generazione e controllo di tali stereotipi.”


Non si sa ancora se queste ricerche condotte presso l’Istituto Italiano di Tecnologia – già nel mirino di sedicenti gruppi anarchici – porteranno ad una sorta di generalizzato elettroshock finalizzato, ad esempio, ad estirpare dai cervelli degli Italiani il “razzismo” o se saranno, ingloriosamente, archiviate come quelle – tanto per citare un caso – che promettevano di fare imparare lingue straniere durante il sonno.  Limitiamoci, quindi, ad una considerazione.


La pretesa di estirpare i “pregiudizi” con questi metodi – oltre ad essere, a dir poco, inaccettabile dal punto di vista etico – prospetta situazioni davvero bizzarre. Poniamo, ad esempio, che il “pregiudizio etnico/razziale” cominci a radicarsi tra gli abitanti di un Paese dominato dall’imperialismo italiano. E allora, che si fa?  Mandiamo gli scienziati dell’Istituto Italiano di Tecnologia con le loro “bobine, o grandi elettrodi, che si appoggiano allo scalpo”?


Francesco Santoianni - Pecorarossa

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

Potrebbe anche interessarti

La strategia del riccio di Trump di Giuseppe Masala La strategia del riccio di Trump

La strategia del riccio di Trump

Non è solo Facebook.. E' lo specchio del mondo che ci stanno imponendo di Francesco Erspamer  Non è solo Facebook.. E' lo specchio del mondo che ci stanno imponendo

Non è solo Facebook.. E' lo specchio del mondo che ci stanno imponendo

Siria. Israele, jihadisti e noi... di Paolo Desogus Siria. Israele, jihadisti e noi...

Siria. Israele, jihadisti e noi...

Venezuela, il calendario dei popoli e l'agenda di chi li opprime di Geraldina Colotti Venezuela, il calendario dei popoli e l'agenda di chi li opprime

Venezuela, il calendario dei popoli e l'agenda di chi li opprime

Israele, la nuova frontiera del terrorismo di Clara Statello Israele, la nuova frontiera del terrorismo

Israele, la nuova frontiera del terrorismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo di Leonardo Sinigaglia La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

L'agenzia di stampa finanziata dall'UE e le "previsioni" di Baba Vanga di Francesco Santoianni L'agenzia di stampa finanziata dall'UE e le "previsioni" di Baba Vanga

L'agenzia di stampa finanziata dall'UE e le "previsioni" di Baba Vanga

Transito di gas russo dall'Ucraina: l'UE ad un bivio di Marinella Mondaini Transito di gas russo dall'Ucraina: l'UE ad un bivio

Transito di gas russo dall'Ucraina: l'UE ad un bivio

Professioni e privilegi di Giuseppe Giannini Professioni e privilegi

Professioni e privilegi

72 ore di bipensiero oltre Orwell di Antonio Di Siena 72 ore di bipensiero oltre Orwell

72 ore di bipensiero oltre Orwell

IL RITORNO DEL VILE AFFARISTA di Gilberto Trombetta IL RITORNO DEL VILE AFFARISTA

IL RITORNO DEL VILE AFFARISTA

La politica turca in Siria: traiettoria di collisione di Michelangelo Severgnini La politica turca in Siria: traiettoria di collisione

La politica turca in Siria: traiettoria di collisione

La foglia di Fico di  Leo Essen La foglia di Fico

La foglia di Fico

Recensione a “La sconfitta dell’Occidente” di Michele Blanco Recensione a “La sconfitta dell’Occidente”

Recensione a “La sconfitta dell’Occidente”

Il ragionier Fracchia Urso e le "promesse" di Stellantis di Giorgio Cremaschi Il ragionier Fracchia Urso e le "promesse" di Stellantis

Il ragionier Fracchia Urso e le "promesse" di Stellantis

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti