Una strega, due spergiuri e il Segreto di Stato su Al Masri
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di Michelangelo Severgnini per l'AntiDiplomatico
Il perimetro in cui si sta giocando la partita intorno al caso Al Masri è più ampio di quel che si racconta.
Il perimetro in cui si sta giocando la partita intorno al caso Al Masri è più ampio di quel che si racconta.
Il perimetro, come sempre in questi casi, viene limitato al campo dei diritti umani e della migrazione.
Lì, in questo campo, stanno volando i fendenti in questi giorni tra destra e sinistra in Italia.
In sostanza la sinistra ha buon gioco ad incolpare la presidente Meloni di incompetenza, finanche complicità con i criminali torturatori libici (evidentemente si suppone che questi siano lì per fermare i migranti e in questo fare un favore alla Meloni).
La destra si trincera dietro a vizi procedurali e a una rapida espulsione in Libia motivata da ragioni di sicurezza.
Anzi, denuncia un piano segreto per attaccare il suo governo, dal momento che Al Masri, prima di arrivare in Italia, era transitato da altri Paesi europei, ma solo il 18 gennaio, il giorno del suo ingresso in Italia, viene spiccato il mandato di cattura internazionale contro di lui.
Questo per chi crede alle coincidenze.
Però, come si diceva, il perimetro della partita è più ampio.
Ma ciò che avviene al di fuori del campo che concerne i diritti umani e la migrazione, non sarà raccontato.
Ma è quello che spiega ciò che sta succedendo in questi giorni.
In Libia non si vota dal 2014. Le nuove elezioni previste per il dicembre 2021 sono state annullate all'ultimo momento per evitare che Saif Gheddafi, figlio del colonnello, diventasse presidente della Libia.
Il governo Meloni, come tutti i suoi predecessori, riconosce come governo della Libia quello di Dabaiba, insediato a Tripoli.
Questo governo non solo è illegittimo, perché non riceve la fiducia del parlamento eletto nel 2014, ma ormai è prossimo a cadere, sotto la spinta degli ultimi eventi internazionali.
Questo governo a Tripoli guidato da Dabaiba, che controlla solo il 20% del territorio libico, garantisce da almeno un decennio il petrolio di contrabbando all'Italia attraverso la manovalanza delle milizie della Tripolitania e la mafia maltese e siciliana.
Queste connessioni sono state accettate da un'indagine della procura di Catania, chiamata "Dirty oil", presentata nel 2018 e immediatamente inabissata.
Queste milizie, che in Tripolitania funzionano come i clan di camorra o i cartelli della droga sudamericani, controllano, armi alla mano, qualsiasi traffico che passi dal loro territorio.
Tutte insieme cercano di avere rappresentanza all'interno del governo Dabaiba, per procurarsi nuovi traffici.
Il governo Dabaiba è costretto a cedere ai ricatti delle milizie, perché la sua sopravvivenza dipende dal fatto che queste non gli sparino contro e non lo destituiscano a piacere.
Dal momento che le milizie, in quel 20% di Tripolitania, hanno il potere di vita o di morte su chiunque (libici inclusi), questo ha consentito loro di mettere in piedi una rete mostruosa di tratta di esseri umani, dall'Africa subsahariana fino a Tripoli.
Una volta raggiunta la costa libica vicino a Tripoli, i migranti sono ridotti in schiavitù, venduti, torturati a scopo di estorsione. Non a scopo di non andare in Europa. No, a scopo di estorsione. Cioè, il motivo della tortura è costringere le loro famiglie nei loro Paesi ad inviare rapidamente i soldi del riscatto, al fine di liberare il ragazzo.
Ogni tanto, nella proporzione di 1/20 ogni anno (sono 600.000 i migranti-schiavi bloccati in Tripolitania), pochissimi si imbarcano e raggiungo l'Italia, spesso dopo essere stati raccolti in mare dai soccorsi.
Gli altri, la stragrande maggioranza, rimangono a disposizione delle milizie in forma di manodopera gratuita.
Veniamo ad Al Masri.
Al Masri è un esponente di spicco della milizia di Zawiyah, una città della costa a metà strada tra Tripoli e il confine con la Tunisia.
A Zawiyah si trova una delle più grandi raffinerie di tutta la Libia.
Ed è la raffineria dalla quale la Guardia di Finanza nel 2018 aveva provato provenisse il petrolio di contrabbando importato illegalmente in Italia.
Giusto a fianco alla raffineria, occupata dalla locale milizia, sta il centro di detenzione. In questo modo, la stessa milizia, gli stessi miliziani, sorvegliano da un lato il petrolio di contrabbando che viene imbarcato a Zawiyah e dall'altro i migranti-schiavi a disposizione sul territorio.
Quegli stessi miliziani poi vestono anche i panni della Guardia Costiera locale. Pertanto, quando i trafficanti imbarcano i migranti, le motovedette li vanno a prendere e li riportano a terra rinchiudendoli nel centro di detenzione.
Ma sarebbe sbagliato pensare che quelle motovedette siano lì solo a riportare indietro i migranti.
Il loro vero compito è sorvegliare le navi di petrolio di contrabbando e garantirne una sicura uscita dalle acque libiche.
Al Masri presiede e dirige tutto questo.
Ecco perché Al Masri per l'Italia è un segreto di Stato.
Ecco perché la Meloni, invece di rivendicare di aver difeso il libico per tutelare gli interessi italiani e per una Realpolitik che non è tenuta a spiegare, ha preferito esporsi agli attacchi della sinistra.
Avrebbe potuto rivendicare il salvataggio di Al Masri in nome di una Realpolitik che la sinistra conosce e approva, visto che se ne è fatta promotrice sin dai primi accordi di Minniti con le milizie di Tripoli.
In questo modo avrebbe zittito la sinistra.
Ma avrebbe rischiato di scoperchiare il vaso di Pandora.
Qualcuno (forse) si sarebbe chiesto: "quali interessi"?
Fermare i migranti?
E la Meloni si sarebbe giocata la reputazione e la stabilità del governo per proteggere un torturatore di migranti?
Chi ci crede?
No, il motivo non è questo.
Da buona atlantista sta mantenendo il segreto. Ha messo la mano sul coperchio del vaso prima che tutto il marcio trabocchi.
La sinistra sa bene che la soldatessa Meloni non permetterà che tutto lo schifo venga a galla e travolga anche loro, così per ora mena forte, si porta a casa l'equazione Meloni=protettrice di torturatori, e questo a loro e soprattutto ai loro lettori basta.
La Strega Meloni è stata consegnata alla storia.
L'operazione è riuscita anche grazie ad una conferenza stampa a Montecitorio di qualche giorno fa promossa da Alleanza Verdi e Sinistra, in collaborazione con la ONG Mediterranea Saving Humans, ospitando 2 rifugiati sudsudanesi residenti in Italia, i quali hanno raccontato nel dettaglio i crimini subiti di persona da Al Masri.
I due rifugiati sono però anche sostenitori della campagna diffamatoria chiamata "Il film Urlo è illegale", a sostegno della quale hanno rilasciato dichiarazioni false oppure altre in cui hanno millantato circostanze non vere.
(Guarda il video in cui sono accusato di uccidere migranti: https://www.youtube. com/watch?v=9-zKcONgZGM).
Tanta verità dunque c'era in questa operazione che si sono proprio dimenticati di parlare di petrolio, di democrazia sospesa in Libia, di mafie, guerre per procura. Cioè delle vere cause, dei veri mandanti delle torture che hanno subito.
Il quadretto bastava così.
Se i rifugiati in questione tuttora davvero pensino di trovare giustizia attraverso le campagne di Mediterranea, questo non lo so.
Non so se ancora ci credano, o ormai lo facciano solo per abitudine.
Ma denunciare il crimine parallelo e non il crimine cardine, li porterà sempre a questo punto, come il cane Melampo, ad abbaiare quando ormai le faine sono scappate con le galline in bocca.
Finché non verrà raccontato, denunciato e combattuto l'enorme scandalo del saccheggio del petrolio libico da parte dei governi italiani con la collaborazione delle milizie, non cambierà mai nulla.
Non è il fatto di essere un torturatore che garantisce Al Masri. Ma il fatto di essere il colonnello di quelle milizie che ci procurano quel petrolio di contrabbando con cui sosteniamo quel 1/5 di economia italiana che è sommersa, ossia fuori dai registri.
Temo che anche questa volta, dopo il solito teatrino, ognuno tornerà a casa tale e quale a prima, con le proprie convinzioni, senza che nulla cambi.
Così un migrante-schiavo in Libia raccontava di Osama Najeem Al Masri, qui chiamato semplicemente Osama, nel lontano agosto 2018, quando ho iniziato le ricerche per l'Urlo.
Ascolta l'audio integrale:
<<Oggi è l'11 di agosto 2018. Sto registrando questo messaggio da Zuwara, Libia. Sono un migrante in Libia e vengo dalla Nigeria. Ho attraversato il deserto del Sahara per venire in Libia sulla strada per l'Europa. Ma quando sono arrivato qui la storia è cambiata in qualcosa che non mi aspettavo e che anzi mai avevo visto prima in vita mia. In Libia le ragazze nere vengono vendute come prostitute e i ragazzi neri venduti per lavorare nei campi. Qualche volta in Libia si lavora con l'accordo di essere pagati a fine lavoro, ma poi prendono i fucili e ti dicono di andartene. Se non te ne vai subito, ti sparano alle gambe e qualcuno può anche farti secco all'istante. Qualche volta, quelli recuperati in mare (dalla Guardia Costiera), invece di essere espulsi, vengono rinchiusi in un posto dove gli chiedono altri soldi. Questo se vuoi essere libero. Oppure ti propongono di pagare altri soldi così da metterti in una barca migliore e riprovare. Questa volta ti promettono che, siccome sono loro ad organizzare tutto, non ci sarà nessuno a bloccarti in mare.
Oussama non è uno che aiuta la gente qui in Libia. Non è la persona che qualcuno potrebbe pensare. Oussama fa solo affari, pensa solo alle sue tasche e alla sua famiglia. Lui sta facendo grandi affari sui migranti. Li tiene rinchiusi e chiede soldi se vuoi essere rilasciato.
A volte, anche quando vengono gli operatori (UNHCR) a chiederti se vuoi tornare a casa... lui ti obbliga a convincere queste persone che tu non vuoi andare a casa. E queste persone vengono pagate per prendersi cura di noi! Il suo nome è sulla bocca di tutti, perché lui ha recuperato in mare così tante barche, perché il soccorso italiano non c'è più. Dopo che nessuno ti recupera dal mare per 2-3 giorni, allora viene lui con i suoi uomini, li recuperano, li picchiano, li chiudono nella sua prigione.
Qualche volta i suoi uomini entrano nella prigione, prendono le ragazze e le portano ad avere rapporti sessuali senza che loro possano opporsi. Ne abbiamo viste troppe qui in Libia. Abbiamo bisogno di aiuto. Abbiamo bisogno dell'aiuto di persone importanti che possano parlare in nostro nome. La gente non dovrebbe dormire tranquilla. Questi sono bugiardi. E' una questione di diritti umani. Voi gente dovreste aiutarci. Siamo passati attraverso un sacco di cose qui in Libia. Anche se riesci a trovare un lavoro e mettere da parte un po' di soldi, non c'è modo di mandare soldi a casa... per tutte quelle persone (della tua famiglia) che si sono indebitate per mantenerti ancora vivo. Molti terreni e proprietà di valore sono state sottratte alle famiglie... solo per pagare il riscatto e liberare quelle persone che sono in ostaggio nella prigione di Oussama e nelle altre. Con tutti questi soldi puoi davvero diventare qualcuno nel Paese da cui provengo, la Nigeria. Molte persone qui vogliono tornare a casa. Ma quando arrivi a casa, che fai? Affrontare tutta la vergogna della tua famiglia che si è rovinata per mantenerti vivo e per pagarti il tuo viaggio verso l'Europa. Tornare e affrontare tutti questi debiti! Questo non aiuterà. Porterà solo ancora più crimine e corruzione in quella comunità... a causa di questi giovani che sono partiti pensando di portare il sorriso alla loro famiglia... ma ora sono la causa dei debiti che la famiglia ha contratto in loro nome. Quindi rimpatriare questi ragazzi senza dar loro nulla non aiuterà questa causa. Per quanto mi riguarda potrei tornare a casa in questo stesso istante mentre ti sto parlando... ma con qualcosa in mano da portare a casa. America, Nazioni Unite, Europa, aiutateci, per favore. Anche se non ci volete da voi, aiutateci a tornare a casa con qualcosa per poter avviare un’attività. Una piccola goccia d'acqua può fare un oceano, ma non puoi tornare a casa a mani vuote. Per favore aiutateci. Che Dio vi benedica e benedica "Schiavi di riserva"... che è la pagina che sta raccogliendo questi messaggi. E Dio benedica Michelangelo Severgnini. Forse non pronuncio bene il suo nome, ma questo è il meglio che so fare. Grazie mille. Dio vi benedica tutti>
Da allora nulla è cambiato. Perché la questione in Italia è segreto di Stato.
Le puntate di "Exodus - fuga dalla Libia" sono disponibili a questo link:
Il film "L'Urlo" si può vedere a questo link:
Per acquistare il libro "L'Urlo - schiavi in cambio di petrolio":
Il documentario "Una storia antidiplomatica", che mostra i documenti che inchiodano l'Italia, in visione a prezzo popolare: