Venezuela sventa un piano terrorista con Usa e Spagna coinvolti

Venezuela sventa un piano terrorista con Usa e Spagna coinvolti

I nostri articoli saranno gratuiti per sempre. Il tuo contributo fa la differenza: preserva la libera informazione. L'ANTIDIPLOMATICO SEI ANCHE TU!

 

Le rivelazioni del ministro venezuelano Diosdado Cabello hanno gettato luce su un vasto e pericoloso complotto orchestrato dagli Stati Uniti, con il sostegno della Spagna, volto a destabilizzare il Venezuela attraverso atti di terrorismo e sabotaggio. L'operazione, descritta in dettaglio durante una conferenza stampa e successivamente in un'intervista a teleSUR, rivela il coinvolgimento diretto di un militare attivo degli Stati Uniti e di agenti spagnoli, che insieme a gruppi criminali locali pianificavano attacchi su larga scala contro il governo e la popolazione venezuelana.

Secondo Cabello, uno dei principali artefici del piano era Wilbert Joseph Castañeda, un membro dei Navy Seals statunitensi, veterano delle guerre in Iraq e Afghanistan, che era entrato clandestinamente in Venezuela per coordinare una serie di operazioni terroristiche. "Immaginate il livello di questo cittadino di cui la Casa Bianca ha parlato recentemente", ha dichiarato Cabello, sottolineando l'alto profilo del militare coinvolto. Castañeda, entrato in Venezuela più volte tra marzo e luglio, aveva stabilito contatti con politici e criminali locali, tra cui il noto gruppo del Tren de Aragua, per portare a termine il piano.

Nel corso dell'intervista a teleSUR, Cabello ha rivelato che l'operazione non si limitava solo al Venezuela: “Questo piano fa parte di un disegno più ampio, che include attacchi contro servizi essenziali per generare ansia e caos nella popolazione". Inoltre, ha specificato che un altro statunitense, esperto di hacking, è stato arrestato, suggerendo che gli attacchi avrebbero potuto coinvolgere infrastrutture digitali e servizi critici del paese.

Il piano prevedeva anche azioni militari più dirette, come l'occupazione dell'aeroporto di Maiquetía e del Palazzo di Miraflores, supportate da mercenari stranieri. "Questa operazione è diretta dagli Stati Uniti attraverso la CIA", ha denunciato Cabello, aggiungendo che la Spagna avrebbe fornito i mercenari stranieri necessari per eseguire questi attacchi.

Un altro elemento inquietante del complotto è stato il piano di attaccare l'ambasciata argentina a Caracas con granate ed esplosivi, un'azione progettata per accusare il governo venezuelano di violenza e suscitare una reazione internazionale. "La nostra intelligence ha scoperto il piano in tempo e siamo intervenuti per prevenire questo attacco", ha spiegato Cabello, aggiungendo che la sicurezza intorno all'ambasciata è stata rafforzata per evitare qualsiasi incidente.

Tra le figure chiave coinvolte nel complotto vi sono anche due cittadini spagnoli, José María Basoa e Andrés Martínez, entrambi agenti legati ai servizi di intelligence spagnoli. Secondo Cabello, questi uomini avevano stretti legami con Wilbert Joseph Castañeda e con gruppi criminali locali, con l'obiettivo di destabilizzare ulteriormente il Venezuela. "La Spagna avrebbe fornito mercenari per l’operazione, ma tutto è diretto dagli Stati Uniti", ha precisato.

Il ministro ha anche messo in luce il ruolo di Iván Simonovis, un trafficante d'armi con base negli Stati Uniti, che ha facilitato il trasferimento delle armi destinate agli attacchi in Venezuela. Le armi, composte da oltre 400 fucili di alto calibro, sono state intercettate in tempo grazie a operazioni di intelligence. "Pensavano che sarebbe stato facile portare le armi in Venezuela, ma abbiamo sventato i loro piani," ha dichiarato Cabello, aggiungendo che parte dell’armamento proveniva direttamente dall'esercito degli Stati Uniti.

Durante l’intervista a teleSUR, Cabello ha mostrato immagini e conversazioni intercettate che confermano la partecipazione attiva dei cospiratori negli eventi successivi alle elezioni del 28 luglio. Le chat dimostrano che questi individui erano pronti a scatenare un vero e proprio “massacro” per realizzare un regime change in Venezuela. Cabello ha anche evidenziato il coinvolgimento di figure politiche di spicco della destra venezuelana, tra cui María Corina Machado e Julio Borges, accusati di collaborare con questi gruppi per destabilizzare il paese.

In conclusione, Cabello ha lanciato un appello alla comunità internazionale, esortando a non cadere vittima delle manipolazioni mediatiche occidentali, che potrebbero distorcere la verità su questi eventi. "Stiamo lavorando per preservare la pace nel nostro paese", ha dichiarato, sottolineando l'importanza di continuare a vigilare per evitare che simili tentativi di destabilizzazione si ripetano. "Quello che stiamo vedendo è un attacco coordinato contro la sovranità del Venezuela, e non possiamo abbassare la guardia".

La Redazione de l'AntiDiplomatico

La Redazione de l'AntiDiplomatico

L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa. Per ogni informazione, richiesta, consiglio e critica: info@lantidiplomatico.it

Potrebbe anche interessarti

Il massacro in Georgia e la retorica (insopportabile) dei neoliberisti di Francesco Erspamer  Il massacro in Georgia e la retorica (insopportabile) dei neoliberisti

Il massacro in Georgia e la retorica (insopportabile) dei neoliberisti

Se Zelensky parla di pace... di Paolo Desogus Se Zelensky parla di pace...

Se Zelensky parla di pace...

Una rete di mercenari a guida Usa pronti al golpe in Venezuela di Geraldina Colotti Una rete di mercenari a guida Usa pronti al golpe in Venezuela

Una rete di mercenari a guida Usa pronti al golpe in Venezuela

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo di Leonardo Sinigaglia La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

Terrorismo in Libano: il corto circuito di Repubblica di Francesco Santoianni Terrorismo in Libano: il corto circuito di Repubblica

Terrorismo in Libano: il corto circuito di Repubblica

Le economie allo sbando. Come prima, più di prima di Giuseppe Giannini Le economie allo sbando. Come prima, più di prima

Le economie allo sbando. Come prima, più di prima

Germania est: l'inganno di chi mostra stupore e indignazione di Antonio Di Siena Germania est: l'inganno di chi mostra stupore e indignazione

Germania est: l'inganno di chi mostra stupore e indignazione

Le principali tappe del declino italiano  di Gilberto Trombetta Le principali tappe del declino italiano

Le principali tappe del declino italiano

APRIRE LE GABBIE ALLE TIGRI ANZICHÉ CAVALCARLE di Michelangelo Severgnini APRIRE LE GABBIE ALLE TIGRI ANZICHÉ CAVALCARLE

APRIRE LE GABBIE ALLE TIGRI ANZICHÉ CAVALCARLE

Storm Shadow su Mosca. E poi? di Giuseppe Masala Storm Shadow su Mosca. E poi?

Storm Shadow su Mosca. E poi?

Cisgiordania, l’altra “faccia” della Palestina di Paolo Arigotti Cisgiordania, l’altra “faccia” della Palestina

Cisgiordania, l’altra “faccia” della Palestina

La foglia di Fico di  Leo Essen La foglia di Fico

La foglia di Fico

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti