Cina. "Go West!", ma fino a dove?
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Diego Angelo Bertozzi
"Go West!" ma fino a dove si spinge l'ovest per la Repubblica popolare cinese? L'espressione nata per definire la volontà del governo cinese di portare sviluppo economico e benessere nelle regioni dell'ovest, presenta da tempo confini geografici in continua espansione. Quasi una "nuova frontiera" in versione cinese.
Nessun racconto da epopea: a tracciarla, infatti, è il segno concreto degli affari e degli interessi economici. Oltrepassata la "via della Seta”, ora questo "Ovest" si spinge fino all'Europa orientale, nello specifico, fino a Bucarest dove, fino al 29 novembre, è in programma la tavola rotonda tra Cina e Paesi dell’Europa centrale e orientale (1+16). Secondo quanto riferito dal CEED di Varsavia gli investimenti di Pechino in questa area hanno raggiunto la cifra di 800 milioni di dollari, segnando una crescita di 18 volte rispetto al livello del 2004. E le prospettive sono quelle di un sempre maggiore impegno della Cina popolare in settori come l’energia e le infrastrutture.
E un primo risultato il premier Li Keqiang lo ha già ottenuto: Pechino parteciperà, infatti, alla costruzione di una rete ferroviaria che collegherà Ungheria e Serbia. Oltre a questo c’è la messa in campo di una linea di credito di 10 miliardi di dollari Usa e la prospettiva di accordi di swap con le diverse Banche centrali.
"Go West!" ma fino a dove si spinge l'ovest per la Repubblica popolare cinese? L'espressione nata per definire la volontà del governo cinese di portare sviluppo economico e benessere nelle regioni dell'ovest, presenta da tempo confini geografici in continua espansione. Quasi una "nuova frontiera" in versione cinese.
Nessun racconto da epopea: a tracciarla, infatti, è il segno concreto degli affari e degli interessi economici. Oltrepassata la "via della Seta”, ora questo "Ovest" si spinge fino all'Europa orientale, nello specifico, fino a Bucarest dove, fino al 29 novembre, è in programma la tavola rotonda tra Cina e Paesi dell’Europa centrale e orientale (1+16). Secondo quanto riferito dal CEED di Varsavia gli investimenti di Pechino in questa area hanno raggiunto la cifra di 800 milioni di dollari, segnando una crescita di 18 volte rispetto al livello del 2004. E le prospettive sono quelle di un sempre maggiore impegno della Cina popolare in settori come l’energia e le infrastrutture.
E un primo risultato il premier Li Keqiang lo ha già ottenuto: Pechino parteciperà, infatti, alla costruzione di una rete ferroviaria che collegherà Ungheria e Serbia. Oltre a questo c’è la messa in campo di una linea di credito di 10 miliardi di dollari Usa e la prospettiva di accordi di swap con le diverse Banche centrali.