G7, solidarietà ad Israele per il massacro di Gaza e minacce all’Iran
A Tokio, i ministri degli Esteri di Gran Bretagna, Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia e Stati Uniti hanno approvato, solidarizzato con Israele per il suo massacro a Gaza. Neanche una parola di condanna su quello che in gergo si definisce “uso eccessivo della forza”.
“Condanniamo inequivocabilmente gli attacchi terroristici di Hamas e altri in tutto Israele iniziati il ??7 ottobre 2023, così come gli attacchi missilistici in corso contro Israele”, si legge nella dichiarazione.
“Sottolineiamo il diritto di Israele a difendere sé stesso e il suo popolo, in conformità con il diritto internazionale, nel tentativo di prevenire il ripetersi di tali episodi". Fin qui nulla di nuovo, era difficile aspettarsi altro.
Come ha evidenziato Jordan Shilton sul portale World Socialist emergono scenari e intenzioni del G7 nel prossimo futuro, per non dire immediato. Infatti, i sedicenti 7 grandi hanno colto l’occasione epr minacciare l’Iran.
“Chiediamo all’Iran di astenersi dal fornire sostegno ad Hamas e di intraprendere ulteriori azioni che destabilizzino il Medio Oriente, compreso il sostegno agli Hezbollah libanesi e ad altri attori non statali, e di usare la sua influenza su questi gruppi per allentare le tensioni regionali”, prosegue il comunicato. Come sottolinea Shilton “Inutile dire che non è stato menzionato il ruolo ‘destabilizzante’ dell'imperialismo americano, che negli ultimi tre decenni ha condotto guerre in tutto il Medio Oriente e in Asia centrale, distruggendo intere società in Iraq, Siria, Libia e Afghanistan. Nel dipingere l’Iran come il principale fattore di escalation della situazione attuale è passato sotto silenzio anche il fatto che Washington ha inviato nella regione due gruppi di portaerei e un sottomarino con armamento nucleare.”
Shilton ha ricordato che nemmeno poche ore la dichiarazione del G7, “aerei statunitensi hanno colpito un sito nella Siria orientale presumibilmente utilizzato dal Corpo delle Guardie Rivoluzionarie iraniane e da gruppi alleati. Descrivendo l'attacco aereo come un atto di "autodifesa" a seguito di una serie di attacchi alle basi statunitensi in Iraq e Siria.”
Nella dichiarazione del G7 non sono mancati riferimenti alla minaccia russa e cinese.
L'appello del G7 per la “tregua umanitaria” a Gaza, secondo Shilton, “non farà nulla per fermare la punizione collettiva del regime di Netanyahu nei confronti dell'intera popolazione di 2,3 milioni di abitanti, rifiutando carburante, elettricità e acqua potabile pulita.”
Tra l’altro, secondo il giornalista “il via libera del G7 affinché Israele continuasse il suo attacco omicida a Gaza ha coinciso con un’ulteriore prova delle orrende condizioni in cui versa la popolazione. Il Consiglio norvegese per i rifugiati ha riferito che oltre la metà di tutte le unità abitative sono state danneggiate o distrutte. Le 40.000 unità abitative rese inabitabili hanno lasciato 200.000 palestinesi senza casa, mentre i danni a oltre 220.000 case hanno colpito oltre un milione di persone.”
Oltre ai raid aerei a Gaza, ci sono anche gli attacchi dei coloni israeliani in Cisgiordania che, secondo Shilton, “la dichiarazione del G7 ha fatto finta di criticare. Ma proprio come l’appello alla “tregua umanitaria”, tali luoghi comuni suonano vuoti dato il sostegno incondizionato concesso a Netanyahu, la cui carriera politica dagli anni ’90 è stata strettamente legata all’ascesa del movimento dei coloni di estrema destra in Israele.”
Emerge, quindi, come il blocco del G7 o “comunità internazionale”, si può aggiungere l’Australia e la Corea del Sud, stia serrando le file in maniera disperata sui vari fronti per conservare, in un tentativo disperato la propria egemonia che va solo a vantaggio degli Stati Uniti d’America.