Il Venezuela denuncia le manovre di USA, Regno Unito e Guyana sull'Essequibo

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Il Venezuela denuncia le manovre di USA, Regno Unito e Guyana sull'Essequibo

Continuano senza sosta le manovre dei paesi imperialisti per sabotare il referendum indetto dalla Repubblica Bolivariana per far esprimere la popolazione sui passi da compiere per giungere a una risoluzione della disputa con la Guyana per il territorio conteso dell’Essequibo. 

A tal proposito il ministro degli Esteri del Venezuela, Yvan Gil, ha denunciato gli Stati Uniti e il Regno Unito cospirano contro i diritti dei venezuelani, sostenendo la Guyana nella disputa sull’Essequibo.

Yván Gil ha denunciato che Washington e Londra "cercano di consolidare la loro frode attraverso il colonialismo giudiziario, a favore della ExxonMobil (società multinazionale statunitense) e con l'appoggio dei suoi dipendenti in Guyana".

“Il popolo venezuelano li sconfiggerà questo 3 dicembre!”, ha assicurato il Ministro degli Esteri venezuelano, indicando la data in cui si terrà il referendum consultivo sul territorio conteso.

Secondo il diplomatico venezuelano, il Regno Unito cerca di “disconoscere” gli impegni assunti con il Venezuela dopo la firma dell’Accordo di Ginevra del 1966, sul territorio della Guayana Esequiba, conosciuta anche solo come Essequibo.
 
In questo senso Gil ha criticato i contatti tra Londra e il presidente della Guyana, Irfaan Alí, per far fronte a presunte “aggressioni” da parte del Venezuela. 

La denuncia di Gil è seguita dalle dichiarazioni di Maduro. Il presidente del Venezuela ha denunciato che gli Stati Uniti, insieme al governo della Guyana e alla compagnia petrolifera transnazionale Exxon Mobil, cercano di sabotare o impedire il referendum consultivo. 

Maduro ha affermato che i cittadini si recheranno alle urne in massa, con la pioggia, il sole o i fulmini, i venezuelani parteciperanno alla consultazione popolare del 3 dicembre.

"Lo dico al governo della Guyana, lo dico alla Exxon Mobil e al Comando Sud, in Venezuela, pioggia, sole o fulmini, domenica 3 dicembre il paese avrà un'alba benedetta e il popolo voterà e deciderà perché in Venezuela comanda il popolo".

In questo senso, il presidente Maduro ha avvertito il governo della Guyana e Exxon Mobil che non potranno impedire la consultazione e che la Repubblica Bolivariana difenderà il diritto di voto dei venezuelani.

Nicolás Maduro ha sottolineato che dall'estero si intende impedire il diritto di voto dei venezuelani e limitare i loro diritti costituzionali, civili e politici.

Il presidente venezuelano ha assicurato che la multinazionale Exxon Mobil e i governi degli Stati Uniti e della Guyana hanno investito denaro, e ha precisato che hanno pagato i servizi di influencer venezuelani per diffondere l’opinione che la Guayana Esequiba non è venezuelana o che bisogna sospendere la consultazione popolare non permettendo al popolo di esprimersi.

Nicolás Maduro ha descritto questo tipo di azioni come un tradimento del Paese. "Vogliono macchiare, danneggiare, sporcare, impedire il referendum, ma la strada è scritta e benedetta e il 3 dicembre avremo una grande festa elettorale popolare di partecipazione e decisione", ha affermato il presidente davanti alle diverse forze di mobilitazione del popolo radunate nella capitale venezuelana Caracas.

Intanto anche dalle diverse forze di opposizione emergono dei distinguo e nella maggioranza dei casi emerge la volontà di partecipare al referendum su una questione che rientra negli interessi nazionali del Venezuela e solo i cosiddetti ‘vendipatria’ fingono di non comprendere qual è la posta in palio.

Riguardo questo tema, ha utilizzato parole chiare il dirigente dell'opposizione Luis Ratti, che ha denunciato come il gruppo estremista della destra all’opposizione avrebbe ricevuto “più di 1,5 miliardi di dollari per fare campagna elettorale e fermare il referendum consultivo” sull’Essequibo.

In un'intervista a Glovobisión, il pre-candidato alla presidenza ha anche sostenuto che questo settore non è interessato alla perdita del territorio e delle ricchezze naturali che appartengono al popolo venezuelano. 

 

La Redazione de l'AntiDiplomatico

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