La Merkel "chiede" riforme (cioè macelleria sociale)

7364
La Merkel "chiede" riforme (cioè macelleria sociale)


di Gilberto Trombetta

 

Riforme, riforme a ancora riforme.


Questo ci chiede la Merkel, quindi la Germania, cioè l’Unione Europea.

 

Eppure la nostra classe politica – la peggiore degli ultimi 30 anni – ha sempre ubbidito a tali ordini.






E infatti siamo il Paese, che di riforme, ne ha fatte più di tutti.


Ma cosa intendono gli unionisti con riforme?

 

Beh, intendono riduzione delle pensioni e aumento dell’età pensionabile, per esempio. Intendono i tagli al sistema sanitario pubblico e la sua privatizzazione. Entrambi fattori che ci sono costati carissimi in termini di vite perese durante la crisi scatenata dal coronavirus.

 

Intendono la riduzione dei salari. Intendono il taglio delle protezioni sociali per disoccupati e disabili. Intendono la riduzione delle tutele dei lavoratori¹.

 

Come se non bastassero le drastiche riduzioni realizzate negli ultimi 30 anni: dall’abolizione della scala mobile del 1992 al Pacchetto Treu del 1997; dalla legge Biagi del 2003 al Jobs Act; dalla legge Fornero; dal decreto Sacconi del 2011 al decreto Poletti del 2014.


Riforme che hanno introdotto il lavoro interinale, liberalizzato i contratti atipici, che hanno consentito accordi sindacali al ribasso rispetto ai Contratti Collettivi Nazionali del Lavoro, che hanno favorito la precarizzazione.

 

Le riforme che ci ha chiesto l’Unione Europea, la nostra classe politica di servi le ha sempre fatte. Come quelle che ci impose la BCE con la lettera dell’agosto del 2011 firmata da Draghi (quello che qualcuno vorrebbe come salvatore della Patria) e Trichet.


Lettera in cui si chiedevano privatizzazioni su larga scala, in particolare nella fornitura dei servizi pubblici locali (decreto Sblocca Italia; l’ulteriore riforma del sistema della contrattazione salariale collettiva e la revisione delle norme che regolano il licenziamento e l'assunzione dei dipendenti (Jobs Act); l’aumento dell’età pensionabile (riforma Fornero); l’introduzione di una clausola di riduzione automatica del deficit (Fiscal Compact); l’introduzione del pareggio di bilancio in costituzione; l’abolizione di alcuni strati amministrativi intermedi come le province (decreto Salva Italia)².


E a cosa ci hanno portato le riforme imposte dalla peggior classe politica italiana attraverso l’applicazione del vincolo esterno?

 

A 28 anni di avanzo primario (dalla firma del trattato di Maastricht nel 1992). L’avanzo primario è quando lo Stato spende in stipendi, beni e servizi per i cittadini meno di quanto gli tolga in tasse e balzelli (al netto degli interessi passivi sul debito): più di 1000 miliardi di tagli³.

 

Al crollo degli investimenti sono crollati. Sia di quelli pubblici che di quelli privati: -18,5% solo tra il 2007 e il 2014?.

 

Ad avere il 75% dei lavoratori italiani con salari fermi ai livelli dei primi anni 80?.

 

Al crollo dei consumi interni: -14,5% negli ultimi 10 anni per quanto riguarda la piccola distribuzione?.

 

Alla chiusura di un numero spaventoso di botteghe e negozi: 178.000 imprese artigiane in meno (-12,1%) negli ultimi 10 anni?.

 

Con quali conseguenze?



4,5 milioni di poveri assoluti e 9 milioni in condizioni di povertà relativa. Quasi 14 milioni di inattivi e più di 2 milioni di disoccupati. 12 lavoratori su 100 che vivono sulla soglia della povertà. 4,3 milioni di lavoratori part time, di cui 2 su 3 involontari.

 

Ma evidentemente non basta.


Per avere uno strumento tardivo e inutile – anzi dannoso – come il Recovery Fund, l’Unione Europea ci chiede altre riforme lacrime e sangue.


Non saranno contenti finché non ci distruggeranno del tutto.


Perché siamo ancora la seconda potenza manifatturiera d’Europa. Perché abbiamo tra i risparmi privati più alti al mondo. Perché grazie ai nostri nonni e ai nostri padri che – a differenza nostra – non hanno vissuto al di sotto delle loro possibilità, siamo tra le popolazioni con la maggior percentuale di cittadini che posseggono la casa in cui vivono. Perché nonostante tutto abbiamo un indebitamento privato ridicolo.

 

Non c’è futuro per noi dentro la gabbia unionista. Solo miseria e disperazione.

 

¹ https://emmaclancy.files.wordpress.com/2020/02/discipline-and-punish-eu-stability-and-growth-pact.pdf

² http://www.costituzionale.unige.it/lara.trucco/Lettera.pdf

³ https://scenarieconomici.it/studio-esclusivo-litalia-ha-pagato-3-900-miliardi-di-interessi-dal-1980-219-del-pil/

? https://www.linkiesta.it/2019/11/italia-ilva-venezia-investimenti

? https://www.facebook.com/gilberto.trombetta.7/posts/2875392802685280

? http://www.cgiamestre.com/wp-content/uploads/2019/11/consumi-negozi-artigiani-09.11.2019.pdf

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

Potrebbe anche interessarti

La strategia del riccio di Trump di Giuseppe Masala La strategia del riccio di Trump

La strategia del riccio di Trump

Macao celebra 25 anni di sviluppo e crescita   Una finestra aperta Macao celebra 25 anni di sviluppo e crescita

Macao celebra 25 anni di sviluppo e crescita

Non è solo Facebook.. E' lo specchio del mondo che ci stanno imponendo di Francesco Erspamer  Non è solo Facebook.. E' lo specchio del mondo che ci stanno imponendo

Non è solo Facebook.. E' lo specchio del mondo che ci stanno imponendo

Siria. Israele, jihadisti e noi... di Paolo Desogus Siria. Israele, jihadisti e noi...

Siria. Israele, jihadisti e noi...

Caracas contro il fascismo e per la Palestina di Geraldina Colotti Caracas contro il fascismo e per la Palestina

Caracas contro il fascismo e per la Palestina

Israele, la nuova frontiera del terrorismo di Clara Statello Israele, la nuova frontiera del terrorismo

Israele, la nuova frontiera del terrorismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo di Leonardo Sinigaglia La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

Transito di gas russo dall'Ucraina: l'UE ad un bivio di Marinella Mondaini Transito di gas russo dall'Ucraina: l'UE ad un bivio

Transito di gas russo dall'Ucraina: l'UE ad un bivio

Professioni e privilegi di Giuseppe Giannini Professioni e privilegi

Professioni e privilegi

72 ore di bipensiero oltre Orwell di Antonio Di Siena 72 ore di bipensiero oltre Orwell

72 ore di bipensiero oltre Orwell

IL RITORNO DEL VILE AFFARISTA di Gilberto Trombetta IL RITORNO DEL VILE AFFARISTA

IL RITORNO DEL VILE AFFARISTA

La politica turca in Siria: traiettoria di collisione di Michelangelo Severgnini La politica turca in Siria: traiettoria di collisione

La politica turca in Siria: traiettoria di collisione

La foglia di Fico di  Leo Essen La foglia di Fico

La foglia di Fico

Tempi duri per i poveri di Michele Blanco Tempi duri per i poveri

Tempi duri per i poveri

Il ragionier Fracchia Urso e le "promesse" di Stellantis di Giorgio Cremaschi Il ragionier Fracchia Urso e le "promesse" di Stellantis

Il ragionier Fracchia Urso e le "promesse" di Stellantis

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti