Nuovi attacchi in Siria contro le basi dell’occupazione statunitense
Secondo quanto ha riferito Fox News sono state uccise sei persone in un attacco aereo nella Siria orientale contro, si precisa, gruppi sostenuti dall'Iran nella Siria orientale.
Precedentemente, c’era stato un annuncio del segretario alla Difesa americano Lloyd Austin, il quale aveva confermato che il presidente americano Joe Biden aveva dato l’ordine, ieri, di effettuare questi attacchi aerei nella Siria orientale. "Le forze militari statunitensi hanno condotto oggi attacchi di precisione su strutture nella Siria orientale utilizzate dal Corpo delle Guardie rivoluzionarie islamiche iraniane (IRGC) e da gruppi affiliati all'Iran in risposta ai continui attacchi contro il personale statunitense in Iraq e Siria. Gli attacchi sono stati condotti contro una struttura di addestramento e una casa sicura vicino rispettivamente alle città di Abu Kamal e Mayadin", è quanto si legge nel comunicato del Pentagono
La risposta della “Resistenza popolare”
"La base americana nel giacimento petrolifero di Koniko, situata a nord-est di Deir Ezzor, nella Siria orientale, è stata attaccata con missili", secondo quanto ha riferito il corrispondente dell’emittente libanese al Mayadeen.
Citando fonti sul campo, Al Mayadenn precisa che la “Resistenza popolare” ha colpito il quartier generale dell’occupazione USA nel giacimento di gas di Konoko, con 15 missili.
Questo attacco è stato una risposta all’aggressione statunitense contro le città di Al-Mayadin e Al-Bukamal, entrambe situate a Deir Ezzor, nel Nord est della Siria.
Attualmente Washington ha 28 basi militari in zone ricche di gas e petrolio della Siria orientale con il pretesto della lotta all’ISIS depredando la Siria, già sotto pesantissime sanzioni di USA e Unione Europea, di risorse fondamentali.
Lo scorso settembre Damasco rivelò i numeri del saccheggio di petrolio e gas da parte degli Stati uniti d’America con la complicità delle milizie curdo arabe, ‘Forze democratiche siriane’, FDS.
“Dal 2011 fino alla fine della prima metà del 2023, l’importo dei danni causati al settore petrolifero e minerario siriano a seguito delle aggressioni, saccheggi e sabotaggi compiuti dagli Stati Uniti, è stato pari a totale di 115,2 miliardi di dollari USA”, secondo il governo siriano.
Inoltre, “è emerso che il valore delle perdite dirette in questo settore ammonta a 27,5 miliardi di dollari.”
Gli attacchi alle basi USA in Siria si sono incrementati con lo scoppio del conflitto tra Israele e Hamas.