"Ora Libia e Sahel". Guerini annuncia la nuova campagna d'Africa

1218
"Ora Libia e Sahel". Guerini annuncia la nuova campagna d'Africa

di Michelangelo Severgnini
 
In un’intervista rilasciata ieri al quotidiano “La Stampa”, il ministro della difesa Lorenzo Guerini pare annunciare la prossima campagna d’Africa dell’Impero Italiano: “Ora priorità a Libia e Sahel”.
 
Vai, questi sono i luoghi di espansione dove anche noi andremo a trovare il nostro posto al sole, Turchi e Francesi permettendo.
 
Ma scorriamo le parole del ministro:
 
<<Naturalmente quel Paese (la Libia) assume una rilevanza diversa per ragioni di sicurezza nazionale, economiche, storiche, culturali, ma dobbiamo sempre considerare quella grande area di crisi di cui dicevo, caratterizzata da una forte presenza jihadista, le cui conseguenze si riverberano inevitabilmente sull’Italia e sull’Europa. Il nostro approccio resta sempre lo stesso. Noi diamo appoggio e addestramento alle forze di sicurezza locali. (…)>>
 
Un po’ vecchia come strategia, ma il ministro ci è affezionato: si inoculano jihadisti in zone tranquille ma ricche di risorse, si lascia che si compiano i primi massacri, poi ci si propone come difensori. Una volta entrati nel corpo di quei Paesi, con la scusa di addestrare milizie locali, che per altro poi si combattono tra di loro, si completa l’opera con la corruzione dei leader locali, svuotando lo stato di diritto di quei Paesi. A quel punto si possono acquisire le risorse di quei Paesi a basso costo.
 
A quel punto si può rubare.
 
Più avanti prosegue:
 
<<La Libia, ripeto, è una nostra priorità strategica. Perciò noi vogliamo portare avanti la cooperazione tecnico-militare, che ho riattivato con la firma di un accordo lo scorso dicembre con l’allora ministro della Difesa. Ci siamo focalizzati sulla formazione e sull’addestramento>>.
 
Ma dunque andiamo in Libia per strategia o per combattere il terrorismo?
 
Anche perché, ministro Guerini, gli accordi che Lei ha firmato lo scorso dicembre prevedono l’addestramento delle milizie di Tripoli, legate o contigue ai jihadisti mercenari di Erdogan. Che stavano per essere sgominate da Tripoli dall’Esercito Libico. Quindi che mestiere stiamo facendo esattamente a Tripoli?
 
Anzi, già che erano passati inosservati questi accordi da lei firmati lo scorso dicembre, era meglio che non li ricordasse. Non si sa mai che si risvegliasse qualcuno di quelli che protestano per gli accordi con la Libia solo quando vengono nominati i migranti, che peraltro in quegli accordi non c’entrano nulla.
 
Lo dica ministro, lo dica apertamente: la Libia è strategica, perché noi offriamo supporto alle milizie e con questi aiuti ci paghiamo il petrolio che ci portiamo via sotto costo in maniera illegale da anni.
 
Ci racconti da dove proviene il petrolio illegale apparso nello scandalo del riciclaggio che ha coinvolto recentemente diversi clan mafiosi del sud Italia e che ci racconta solo della punta dell’iceberg di uno scandalo che un giorno vi travolgerà tutti.
 
Ci racconti che quelle stesse milizie addestrate dall'Italia combattono insieme ai mercenari siriani contro l’Esercito Libico. Ci racconti che sono le stesse che torturano e riducono in schiavitù i migranti.
 
Ci racconti che il nostro silenzio sulla schiavitù è il vero prezzo del petrolio libico.
 
Ce le dica tutte queste cose.
 
E dopo che le avrà dette allora sì, si potrà alzare in piedi e con il pugno al vento potrà esclamare, con italico orgoglio: “Ora priorità a Libia e Sahel”.

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

La strategia del riccio di Trump di Giuseppe Masala La strategia del riccio di Trump

La strategia del riccio di Trump

Macao celebra 25 anni di sviluppo e crescita   Una finestra aperta Macao celebra 25 anni di sviluppo e crescita

Macao celebra 25 anni di sviluppo e crescita

Non è solo Facebook.. E' lo specchio del mondo che ci stanno imponendo di Francesco Erspamer  Non è solo Facebook.. E' lo specchio del mondo che ci stanno imponendo

Non è solo Facebook.. E' lo specchio del mondo che ci stanno imponendo

Siria. Israele, jihadisti e noi... di Paolo Desogus Siria. Israele, jihadisti e noi...

Siria. Israele, jihadisti e noi...

Caracas contro il fascismo e per la Palestina di Geraldina Colotti Caracas contro il fascismo e per la Palestina

Caracas contro il fascismo e per la Palestina

Israele, la nuova frontiera del terrorismo di Clara Statello Israele, la nuova frontiera del terrorismo

Israele, la nuova frontiera del terrorismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo di Leonardo Sinigaglia La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

Transito di gas russo dall'Ucraina: l'UE ad un bivio di Marinella Mondaini Transito di gas russo dall'Ucraina: l'UE ad un bivio

Transito di gas russo dall'Ucraina: l'UE ad un bivio

Professioni e privilegi di Giuseppe Giannini Professioni e privilegi

Professioni e privilegi

72 ore di bipensiero oltre Orwell di Antonio Di Siena 72 ore di bipensiero oltre Orwell

72 ore di bipensiero oltre Orwell

IL RITORNO DEL VILE AFFARISTA di Gilberto Trombetta IL RITORNO DEL VILE AFFARISTA

IL RITORNO DEL VILE AFFARISTA

La politica turca in Siria: traiettoria di collisione di Michelangelo Severgnini La politica turca in Siria: traiettoria di collisione

La politica turca in Siria: traiettoria di collisione

La foglia di Fico di  Leo Essen La foglia di Fico

La foglia di Fico

Tempi duri per i poveri di Michele Blanco Tempi duri per i poveri

Tempi duri per i poveri

Il ragionier Fracchia Urso e le "promesse" di Stellantis di Giorgio Cremaschi Il ragionier Fracchia Urso e le "promesse" di Stellantis

Il ragionier Fracchia Urso e le "promesse" di Stellantis

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti