Russiagate, lo "scoop" del Fatto Quotidiano. Ridiamo per non piangere...
Di Danilo Della Valle
Fermi tutti, cari italiani, da oggi abbiamo una certezza in più: sappiamo come mandare a casa il governo delle banche, della troika e delle privatizzazioni, il governo dei soliti riciclati del malaffare che da anni sguazzano alle spalle di una popolazione senza più futuro e di giovani, e meno giovani, costretti ad emigrare per rincorrere la “chimera” di un lavoro.
Basta una colletta di 4.000 euro circa in pubblicità su internet e il gioco è fatto; si possono influenzare le elezioni in uno Stato qualsiasi, quindi anche il nostro, e magari decidere di smettere di avere dei cialtroni al potere a cui poco importano le condizioni della popolazione. Magari assumendo uno degli hacker di qualche sperduta cittadina degli Urali o qualche troll della celebre “Internet Research Agency” del cuoco del Cremlino, capace di riuscire a “truccare” le elezioni di mezzo mondo.
Lo so, sembrerebbe una barzelletta, ma è più o meno questo l'idea che ci si può fare dopo aver letto l'ennesimo “scoop” del Fatto Quotidiano che ormai in politica estera ci ha abituato a delle “perle” fuori dal normale. Dopo aver letto il famoso approfondimento dedicato appunto al Russiagate ed alla fabbrica dei troll del Cremlino che influenzerebbe mezzo mondo, secondo il FQ e secondo Twitter, Google e Facebook (che wikileaks e tanti altri del settore ci hanno sempre detto non essere proprio “super partes” ), ci viene da chiedere ai solerti giornalisti del FQ se davvero la potenza più importante e forte al mondo, come quella Statunitense, sia raggirabile con così poco?
Inoltre ci suona strano come mai non si pone l'accento, di gran lunga più serio, sul fatto che gli Usa hanno “ufficialmente” interferito nelle elezioni, o addirittura favorito colpi di Stato, in 44 Paesi (Russia compresa, quando la Cia favorì la vittoria di Eltsin quando in realtà aveva vinto il leader dei Comunisti Gennady Zyuganov http://www.marx21.it/